Politics | Pensioni d'oro

Urzì: "Forza Italia continua con il suo sfascio integrale"

Enrico Lillo e Marco Galateo intimano a Holzmann, Minniti ed Urzì di restituire gli anticipi ricevuti sulle pensioni. Urzì replica duramente: "non mi stupisco, Forza Italia è partito che non ha ben chiaro il principio dello stato di diritto".

Forza Italia organizzerà addirittura alcuni gazebo per promuovere tra la popolazione la propria ultima iniziativa. In sintesi: costringere gli ex colleghi di AN Holzmann, Minniti ed Urzì, a restituire gli anticipi sulle pensioni maturate da consiglieri provinciali

Ecco come Alessandro Urzì - unico dei tre citati ad essere ancora in consiglio provinciale, eletto nella lista territoriale Alto Adige nel Cuore - reagisce all'appello, stigmatizzando l'iniziativa dei neo coordinatori locali del partito di Silvio Belusconi.

● Forza Italia ha annunciato la realizzazione di gazebo volti a chiedere agli ex consiglieri provinciali di AN di restituire gli anticipi di pensione che hanno ricevuto. Qual è la sua valutazione in merito?
È un tema delicato che viene usato come una clava nel solco della disastrosa esperienza politica che ha portato il centro destra allo sfascio integrale. 
Non mi stupisco che questa iniziativa nasca all'interno di un partito che non ha ben chiaro il principio dello stato di diritto. In realtà è solo una legge che può disporre in merito alla destinazione del denaro pubblico. E proprio in questa fase è in corso la discussione in merito ad una norma che, a breve e anche con il nostro contributo, dovrebbe ridefinire la questione nella sua complessità. L'iniziativa di Forza Italia insegue Beppe Grillo sul su terreno, nel tentativo di ricostruire il senso che oggi non ha più. Si tratta del partito che negli ultimi anni non è riuscito a mettere in campo neppure un congresso. Lillo e Galateo sono solo gli ultimi nominati da Arcore sulla base di un principio di selezione fideistica e che nulla ha a che fare con il rapporto con la gente. 

● La rappresentanza del centro destra in consiglio provinciale è ridotta al lumicino e Forza Italia di fatto non ha una sua sponda, visto lo smarcamento di Elena Artioli. 
Sì, ed io in questo periodo non ho mai ricevuto una telefonata per valutare magari assieme le modalità attraverso le quali mettere in campo un'iniziativa forte in questo senso in consiglio regionale, per la quale avevo dato una mia disponibilità di fondo. La disponibilità non è stata raccolta per eventualmente cercare di cavalcare l'onda, per sfruttarla sul piano politico. Continuano nel loro tentativo di devastare il centro destra, se ne assumeranno le responsabilità politiche. 

● Holzmann finora non si è esposto, mentre Minniti al contrario ci ha messo la faccia ed ha anche minacciato ricorsi se non sarà soddisfatto della nuova normativa in corso di elaborazione. Qual è il suo giudizio in merito a queste posizioni?
Io ho cercato di assumere un ulteriore profilo, di carattere istituzionale. La mia intenzione è quella di contribuire affinché venga elaborata una norma giusta ed equilibrata che riconosca il lavoro svolto dai consigliere e il diritto ad una politica indipendente dai poteri forti. Per la comunità la normativa deve anche risultare giusta ed equa per quanto riguarda i compensi dei consiglieri. 
In ogni caso in questa fase non vanno assolutamente accettati i pretesti che vogliono fare di tutta l'erba un fascio. 

● Lei a suo tempo ha dichiarato di aver 'congelato' il suo anticipo della pensione di 133mila, in attesa di conoscere quali saranno le vie identificate dalla nuova normativa per reinvestire questi fondi nell'interesse della collettività. Conferma questa sua posizione?
Forse ai più sfuggito ai più il fatto che non è ancora stato definito a quale 'capitolo' verranno assegnate le eventuali restituzioni. In linea teorica, senza garanzie politiche che io chiedo, potrebbero essere assegnate al Tommasini di turno ed essere spese per iniziative di ordine clientelare. Stiamo parlando, magari, dell'abbattimento della scuole Pascoli per la realizzazione di un'inutile biblioteca nell'epoca del digitale, oppure della prosecuzione del progetto sui mezzi pubblici all'idrogeno che ha già assorbito 30 milioni di euro. Noi chiediamo che i denari servano a qualcosa d'altro e vengano gestiti da altri, con adeguate garanzie giuridiche e politiche.