Politics | Laives

Seppi fa dietrofront sulla nomina

I resistenti fanno segnare il primo punto a favore. Il parere di un ufficio provinciale costringe il sindaco a fare marcia indietro sulla scelta di una funzionaria per il dopo Brunini. Riconosciuta la mancanza di trasparenza. E l'ex dirigente annuncia querela.
Seppi
Foto: Seehauserfoto
  • Le ha provate tutte, ha preso tempo ben oltre i limiti di legge, ma alla fine Giovanni Seppi ha dovuto arrendersi: il gruppo di 9 dipendenti-resistenti che aveva presentato una argomentata opposizione alla nomina temporanea di una funzionaria comunale alla guida dell’Ufficio V di Laives aveva ragione. La Giunta, con la coda fra le gambe, ha dovuto quindi “accogliere l’opposizione nella parte in cui rileva il mancato rispetto dei principi generali di pubblicità, trasparenza e parità di trattamento”. L’esecutivo poteva fermarsi qui, ma  comunque il primo cittadino ha voluto precisare in delibera che “si rigetta per i restanti motivi”. Ma in realtà un'opposizione o la si accoglie o la si respinge e quindi la precisazione non ha alcun senso se non per fare presente che “un po’ c'ho ragione pure io”. Come si vedrà, però, non è così (*).

    La vicenda è poco più di una bagatella amministrativa ma assieme a tutta una serie di piccole altre cose dà il quadro del “sentiment” con cui Seppi governa a Laives. Il modo di procedere appare cioè paradigmatico della fatica del primo cittadino ad arrendersi al concetto basilare per cui, sì, "il sindaco ha l’investitura dal popolo”, ma non può fare ciò che vuole come vuole.

    La precisazione "sugli altri motivi" inserita in delibera è dovuta al fatto che i “ricorrenti” ad un certo punto delle motivazioni, facendo presente che la persona prescelta non aveva i requisiti per la copertura del ruolo, rilevavano che “sono di fatto vietate le nomine politiche”. Punto sul vivo, nella delibera discussa l’altro giorno, Seppi, “sul fatto che sia l’organo politico a decidere l’incarico”, fa notare “alcune norme di riferimento” e cita poi alcuni articoli di leggi regionali. Quello che sembra sfuggire all’esponente Svp è che dipendenti non contestavano il diritto della politica a prendere delle decisioni ma si richiamavano, appunto, al dovere di fare delle scelte rispettando le regole. 

    Cosa è accaduto in buona sostanza? Ad agosto 2024 il dirigente Paolo Brunini annuncia alla segretaria generale l’intenzione di dimettersi dall’incarico di dirigente dell’Ufficio V per giusta causa (ingerenze politiche per l’appunto).  Seppi, offeso, rifiuta ogni tipo di chiarimento, Brunini si dimette poi ufficialmente ad ottobre, si rende disponibile a definire una data di cessazione, ma il rifiuto ad ogni tipo di confronto fa sì che le dimissioni diventino effettive a fine dicembre e il 31 dicembre la Giunta nomina provvisoriamente la funzionaria. La dipendente comunale, problema n.1, non è iscritta all’albo dei dirigenti e lavora in un’altra ripartizione. Il gruppo di ricorrenti fa notare che la scelta “normale” in questi casi è quella di nominare qualcuno dell’ufficio che già conosca tutte le incombenze o il Segretario Generale. 

    La cosa davvero curiosa e anche questa rivelatrice del “sentiment” è che sarà lo stesso Seppi a dare “la valutazione sull’idoneità professionale della candidata”. Sul serio. Non viene fatta nessuna comparazione tra curricula, non viene chiesto un parere al dirigente della persona nominata, nessun parere del dirigente uscente (sia mai), nessun coinvolgimento dei collaboratori dell’ufficio, nessun parere da parte del Segretario generale. Una sorta di investitura di tipo medievale con la spada appoggiata prima sulle spalle e poi sul capo del prescelto. L’unico documento presente nell’istruttoria è la comunicazione di disponibilità della persona a rivestire l’incarico, firmata il giorno precedente, il 30 dicembre. 

    Nei primi giorni del 2025 nove dipendenti, con in testa lo stesso Brunini, presentano opposizione al provvedimento.  L’atto amministrativo viene protocollato il 7 gennaio e il giorno successivo la neo dirigente rinuncia all’incarico. In base al regolamento la Giunta deve prendere una posizione rispetto all'opposizione entro 30 giorni e il sindaco e nei successivi 15, deve informare i firmatari sulla decisione assunta.

    Una cinquantina di giorni più tardi, il 26 febbraio, esce su SALTO un articolo in cui si racconta che i firmatari dell’opposizione, non essendosi la Giunta comunale ancora espressa, mandano a tutti i consiglieri comunali una lettera per denunciare il fatto che l’esecutivo sta “deliberatamente omettendo un preciso obbligo normativo”. Seppi non demorde e prende ancora tempo, fa di tutto per non accogliere l’opposizione ma ad un certo punto deve alzare bandiera bianca. La direttrice dell’Ufficio vigilanza della Provincia gli fa presente che avrebbe dovuto, si legge in delibera, “interpellare, per motivi di par condicio e nel rispetto dei principi generali di trasparenza e pubblicità, i collaboratori aventi i requisiti previsti”. A quel punto, il 9 aprile, Seppi finalmente capisce e si arrende: per sostituire un dirigente anche temporaneamente non può decidere da solo con una telefonata.

    Su questo punto Brunini ha poco da aggiungere, ma per far capire che non ha intenzione di fare alcun passo indietro e, anzi, rilancia. "Il sindaco, parlando con SALTO, ha fatto delle dichiarazioni gravissime sulla mia persona e sto quindi valutando col mio legale di querelarlo per diffamazione". Seppi aveva dichiarato via whatsapp: "Nessun confronto è possibile. Stanno partendo una serie di procedimenti disciplinare e credo che anche la Corte dei Conti debba intervenire. Ogni giorno i dirigenti in rotazione stanno incontrando procedure amministrative fuori da ogni normativa e con grandissimo danno per il Comune di Laives". Un grandissimo danno che il primo cittadino dovrà probabilmente dimostrare davanti ad un giudice. Intanto la prossima settimana, il 15 aprile, si riunirà il Consiglio comunale. Grande curiosità ed attesa per capire se sarà istituita (e con quali regole) la commissione d'inchiesta chiamata a fare luce su questa strana vicenda amministrativa.
     

  • Precisazione

    (*) Il SIndaco Giovanni Seppi ha ritenuto precisare su un giornale che non aveva ancora dato la notizia che la sua Giunta avrebbe accolto parzialmente la richiesta di opposizione, rispondendo indirettamente ad una osservazione contenuta in questo articolo. Poco fa, abbiamo chiesto questo chiarimento.

    Sindaco, la Giunta non ha accolto parzialmente l’opposizione. Se io chiedo con 100 motivazioni che la sua Giunta ritiri una delibera che ha un solo punto, non è che se lei riconosce che ho ragione per 99 motivazioni, la giunta accoglie parzialmente. L’opposizione ad una delibera con un punto può essere solo accolta o non accolta, a meno che, per dire, i resistenti non avessero chiesto anche che lei rinunciasse alla delega al personale perché ha mostrato di non essere in grado di compiere delle scelte non dettate da ostilità personale o politica. In quel caso la sua Giunta avrebbe potuto accogliere parzialmente l’opposizione e cioè solo annullare la delibera e lei avrebbe potuto dire che si tiene le deleghe.

    Per cortesia, mandi questo mio messaggio alla Segretaria generale, che ha già mostrato una sua indipendenza di pensiero. Se la Segretaria generale mi dice che ho torto, io faccio volentieri una precisazione nell’articolo o anche un articolo a parte. Faccio decidere a lei. Per cui attendo volentieri riscontro da parte della dottoressa Conte.

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