Gruppi di acquisto per abbassare i costi dell'energia
“Sono passati sei anni dalla liberalizzazione definitiva del mercato dell’energia, e lo scopo di consentire prezzi più vantaggiosi per famiglie e piccole imprese si va sempre più concretizzando verso l’esatto opposto”. E' quanto denuncia il Centro Tutela Consumatori Utenti con un comunicato stampa. Mentre infatti i grandi clienti sarebbero stati avvantaggiati con dei ribassi, costi invariati, se non addirittura maggiorati, continuerebbero a pesare sulle spalle dei consumatori. “Come nell'ambito bancario – prosegue il comunicato – i consumatori si sono ormai abituati al fatto che le banche non trasferiscono loro i vantaggi conseguenti ai bassi tassi di interesse sul mercato, così, nell'ambito elettrico, i venditori di energia iniziano a comportarsi nella stessa maniera. Se nel 1° trimestre del 2008 un MWh di energia costava in media 80,73 euro sulla Borsa elettrica italiana (56 euro in Germania ed Austria), nel corso del 1° trimestre 2013 il prezzo medio era sceso a 63,77 euro (43 euro in Germania ed Austria)”. In sostanza: i prezzi all'ingrosso diventano più convenienti, ma quelli per le famiglie aumentano.
La soluzione? Pagare meno, facendolo insieme. Il CTCU ha per l'appunto creato un Gruppo d'Acquisto Energia (con una sigla: G.A.E.) che permette ai clienti domestici di registrarsi e unirsi, in modo da costituire un “grande cliente” in grado di “spuntare prezzi migliori sul mercato dell'energia e del gas”. L'unione fa la forza, insomma. “In altri Paesi europei come Belgio e Paesi Bassi – conclude il comunicato -, le Associazioni dei consumatori sono riuscite a spuntare prezzi migliori con Gruppi di acquisto simili al G.A.E. In Austria è in corso un’analoga iniziativa”. Perché non potrebbe funzionare anche qui?