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“Troppi i morti sul lavoro”

In occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, che si terrà domani, domenica 13 ottobre, la CGIL altoatesina torna a chiedere con forza misure ad hoc per contrastare il fenomeno. Masera: "Strumenti attuali sono insufficienti".
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Foto: Pixabay
  • Domani - domenica 13 ottobre - si terrà la Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, promossa dall'Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro). La CGIL altoatesina torna a chiedere con forza misure ad hoc per fermare la strage.

    Secondo la segretaria generale della Cgil/Agb, Cristina Masera, la Giornata nazionale serve per ricordare chi di lavoro è morto, ma anche per richiamare istituzioni e imprese a impegnarsi al massimo perché, anche in provincia di Bolzano, si possa invertire la tendenza e si metta fine a quella che ormai da tempo è un’emergenza.

    Il Trentino Alto Adige si conferma zona rossa e, infatti - scrive il Sindacato in una nota - si attesta al secondo posto in Italia per casi di morti sul lavoro, in base alla statistica, aggiornata a luglio 2024, rilevata dall’Osservatorio Vega Engineering. "Di lavoro si muore troppo, anche in provincia di Bolzano", evidenzia la CGIL.

  • Cristina Masera: "La patente a punti, che doveva essere un deterrente, si sta rivelando uno strumento inadeguato" Foto: CGIL/AGB
  • La patente a punti nei cantieri e le ore a scuola

    "Quella delle morti bianche è una lunga catena che, purtroppo, non si interrompe. Gli strumenti normativi attuali non bastano. La patente a punti, che doveva essere un deterrente, si sta rivelando uno strumento inadeguato su cui abbiamo espresso il nostro parere negativo. Le norme in materia di sicurezza sul lavoro andrebbero potenziate”, prosegue la segretaria della Cgil altoatesina.

     

    “Già le ore di educazione civica sono poche, come si può pensare di diffondere così la conoscenza della sicurezza?”

     

    In riferimento al disegno di legge, attualmente approvato dal Senato, per l’insegnamento del tema della sicurezza sul lavoro nelle scuole, nell’ambito delle ore di educazione civica, Masera esprime tutti i suoi dubbi: “Il provvedimento è insufficiente, già le ore di educazione civica sono poche, come si può pensare di diffondere così la conoscenza della sicurezza? Diciamo le cose come stanno: non si tratta di una vera e propria campagna, ma di un disegno di legge a costi zero per le finanze, quindi a investimento zero. È troppo poco, in questo modo non riusciamo a fare passi avanti”, conclude.

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Luca Marcon Sun, 10/13/2024 - 10:11

La CGIL, come tutti gli altri sindacati, ha uno strumento molto più efficace del «chiedere con forza misure ad hoc» ed è la figura del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, che nella quasi totalità dei casi è di matrice sindacale.
La legge conferisce a questa figura ampissimi poteri di controllo e intervento sul processo della sicurezza, tra cui anche tutele aggiuntive e speciali per proteggerlo da eventuali ritorsioni da parte del datore di lavoro in conseguenza del suo operato.

Sun, 10/13/2024 - 10:11 Permalink
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Simonetta Lucchi Sun, 10/13/2024 - 10:28

La figura del Rappresentante del Lavoro per la Sicurezza di nomina sindacale è previsto anche nelle scuole. Io mi sono prestata per un breve periodo ma la figura deve avere più forza e riconoscimento. Così come le RSU nella scuola, spesso non hanno sufficiente appoggio e si chiedono loro tanti impegni e sacrifici. I Sindacati potrebbero veramente agire maggiormente, anche in ambito scuola/ istruzione. Di fatto, sostenendo chi si presta - gratuitamente, senza vantaggi personali -per ruoli delicati che richiedono grande preparazione e consapevolezza. E ricordiamo le vittime anche della scuola/lavoro. Aggiungo ancora: le ore di educazione civica non sono poche, almeno 30 all'anno. Come altre materie. Ma dipende sempre come si vogliono fare.

Sun, 10/13/2024 - 10:28 Permalink