Patente per i cantieri? “Inutile”
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"La patente a crediti non migliorerà la sicurezza nei cantieri. Si tratta solo dell'ennesimo adempimento burocratico". Non usano mezzi termini il Presidente di CNA Claudio Corrarati e l'omologo di lvh.apa Martin Haller per descrivere la nuova misura che entrerà in vigore dal 1° ottobre. Oltre mille aziende altoatesine hanno aderito alla petizione contro l'introduzione della patente a crediti per le imprese che lavorano nei cantieri. Tramite un decreto legge, finalizzato a migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro, è infatti previsto il rafforzamento del sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi tramite una "patente" a crediti destinata a certificare il rispetto delle norme antinfortunistiche per i soggetti che operano nei cantieri edili, sulla falsariga di quella delle patenti di guida.
Il decreto attuativo - scrivono in una nota lvh.apa e CNA - è arrivato solo dieci giorni prima dell'entrata in vigore dell'obbligo e, essendo il portale dell'Ispettorato ancora in fase di allestimento, le aziende hanno dovuto presentare ora un'autocertificazione via PEC per continuare a lavorare".
CNA e lvh.apa ribadiscono l'importanza della sicurezza sul lavoro, ma aggiungono che per avere luoghi di lavoro sicuri serve applicare le norme esistenti e lavorare ancora di più per diffondere la cultura della sicurezza.
"Siamo tutti a favore della sicurezza sul lavoro - afferma Claudio Corrarati (CNA) - ma non vogliamo che questo si traduca solamente in maggiore burocrazia". La proposta delle due associazioni datoriali è quella di introdurre una legge sull'accesso alla professione nell'edilizia, che definisca i requisiti obbligatori per aprire un'impresa edile, come avviene già per altri settori.
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E sul rapporto con l'Assessore provinciale allo sviluppo economico, Marco Galateo (assente, per altri impegni, alla conferenza stampa di questa mattina), Corrarati dice: "Abbiamo sentito Galateo ieri. Capisce le preoccupazioni delle aziende, ma evidenzia la necessità di intervenire, visiti i numeri degli infortuni. Noi, come associazioni, però, non crediamo che quella che verrà adottata da ottobre sia la maniera giusta di agire".
Presente invece alla conferenza il senatore Svp, Meinhard Durnwalder. "Ho anche io forti dubbi sul fatto che questa misura porti dei cambiamenti concreti", afferma Durnwalder. "Inoltre è difficile che venga rinviata l'entrata in vigore della legge, ma magari il testo potrà essere migliorato. Io sono disponibile ad ascoltare le esigenze delle aziende e a lavorare in piena collaborazione con le associazioni".
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Scettica invece la CGIL
La Segretaria della Cgil, Cristina Masera, interpellata da SALTO afferma di non essere soddisfatta della misura. "Non è sufficiente, perché è troppo morbida. Non può funzionare un sistema che permette di recuperare i punti persi, a causa di un incidente, con corsi di formazione", dice Masera. "Tramite l'introduzione di questa patente non si risolve il problema alla radice ma, almeno, si accende un faro sulla questione. Ci sono troppi infortuni mortali. Credo che comunque la mossa giusta non si abolire questa misura, ma non è abbastanza. Servono leggi più nette".
La dotazione iniziale della patente per ogni azienda sarà di 30 crediti, ai quali si potranno aggiungere altri 30 crediti per la storicità dell'azienda e ulteriori 40 crediti attribuibili nel tempo con investimenti e formazione, fino ad un massimo di 100 crediti complessivi. Il punteggio può subire delle decurtazioni in caso di incidenti sul lavoro, ma per recuperarli saranno istituiti appositi corsi.