Mai più una Giunta senza donne
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“Donne nella Giunta regionale”: s’intitola così la modifica della legge regionale 25/1952 presentata dai Consiglieri regionali dei Verdi (Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer, Zeno Oberkofler e la trentina Lucia Coppola) e sottoscritta da PD e Team K, approvata oggi (13 giugno) all'unanimità dalla prima commissione legislativa del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige. Una proposta nata a seguito delle polemiche per la Giunta regionale esclusivamente maschile, espressa in un primo tempo dalla maggioranza SVP-centrodestra. Una (non-)soluzione poi corretta con la formula della “donna a turno” e l'elezione a vicepresidente di Giulia Zanotelli. Nel loro disegno di legge, i Verdi chiedevano di modificare la legge regionale del 1952 prevedendo obbligatoriamente per la Giunta Regionale la presenza di donne in relazione alla loro forza in Consiglio. Si estenderebbe quindi alla Regione la norma già in vigore per la Giunta provinciale di Bolzano e per i Comuni.
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La modifica approvata
“La Giunta regionale deve essere composta da rappresentanti di entrambi i generi. La rappresentanza del genere meno rappresentato deve essere garantita almeno proporzionalmente alla sua consistenza in Consiglio regionale, al momento della sua costituzione, con arrotondamento all’unità inferiore in caso di cifra decimale inferiore a 50 e con arrotondamento all’unità superiore in caso di cifra decimale pari o superiore a 50”.
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“In occasione delle elezioni dei due consigli provinciali del 2023 sono state elette 14 donne nel Consiglio provinciale di Trento e 10 in quello di Bolzano. Il Consiglio regionale comprende quindi 24 donne su un totale di 70 componenti” — si legge nel testo che accompagna il disegno di legge — “tuttavia può accadere, come si è visto nel corso delle trattative politiche sulla composizione della Giunta regionale, che venga valutata una composizione esclusivamente maschile della Giunta regionale. Una Giunta regionale senza la componente femminile è inaccettabile, in primo luogo per via della rappresentatività, in seconda istanza perché la politica e la società hanno bisogno dello sguardo delle donne e del loro patrimonio di esperienza. L’attuale quadro legislativo non prevede una quota di genere obbligatoria o quantomeno vincolante per la composizione della Giunta regionale. Questo cambierà se verrà approvato il presente disegno di legge”. E così sarà, se anche l'aula del Consiglio darà il suo via libera.
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