Una donna a turno
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Una donna a turno in Giunta regionale, coi due presidenti provinciali a darsi il cambio alla Presidenza — ma restando fuori dall’esecutivo per due anni e mezzo. È la formula “a staffetta”, già anticipata dal T Quotidiano e ripresa dal Corriere dell’Alto Adige, sui cui SVP e centrodestra trentino avrebbero trovato un accordo per “sbloccare” l’impasse del governo di soli uomini in Regione. Questo mercoledì (13 marzo) il Consiglio regionale dovrebbe dunque eleggere la nuova Giunta regionale: alla Presidenza della Regione andrebbe Arno Kompatscher (SVP), il governatore trentino Maurizio Fugatti (Lega) resterà fuori dalla Giunta per un biennio e mezzo, cedendo il posto alla collega leghista Giulia Zanotelli come assessora (e vicepresidente) regionale, a fianco di Luca Guglielmi (ladino fassano), Carlo Daldoss (FdI), Franz Locher (SVP) e Angelo Gennaccaro (La Civica).
Per la prima volta dunque si mette mano alla prassi dell’alternanza tra governatore e Landeshauptmann alla presidenza regionale, sancita da Lorenzo Dellai e Luis Durnwalder come massima espressione del “condominio” (euro)regionale tra Trentino e Sudtirolo. E questo perché Trento non riusciva a esprimere una donna assessora — per non rompere il patto tra Lega e FdI su Carlo Daldoss — mentre la SVP aveva già regolato gli accordi tra alleati sul fronte altoatesino. Intanto, Locher e Gennaccaro si contendono l’ambita delega agli enti locali, su cui però dovrebbe spuntarla il primo. In cambio, al civico potrebbe andare la previdenza regionale. C’è pure l’incognita su quale consigliera del Sudtirolo prenderà il posto della vicepresidente Zanotelli tra due anni e mezzo.
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Sfiducia in Consiglio regionale
Infine, nonostante la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni di centrosinistra, mercoledì non dovrebbero saltare né il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher (Lega) né il vicepresidente Josef Noggler (SVP). Nell’ultima seduta consiliare Brigitte Foppa (Verdi) aveva ricordato che a novembre la nomina di presidenza e vicepresidenza dell’aula erano state presentate come provvisorie dalla maggioranza. Maggioranza che però dovrebbe tirare dritto — anche per non scontentare ulteriormente Sepp Noggler dopo la cocente delusione sulla presidente del consiglio provinciale sudtirolese ceduta ad Arnold Schuler.