Environment | Animali selvatici

LAV impugna il decreto di abbattimento

Ricorso al TAR contro l'autorizzazione per il prelievo di due lupi in Val Venosta. “Non rispetta la normativa Habitat. Allevatori coccolati dalla Provincia”
lupo Wolf
Foto:  M. Zonderling Unsplash.com
  • A poche ore dalla notizia, è stato presentato il ricorso al TAR di Bolzano contro il decreto firmato dal presidente Arno Kompatscher che autorizza l’uccisione di due lupi in Alta Val Venosta. Proprio nella giornata internazionale del lupo, la LAV (Associazione Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente) ha contestato in tribunale la decisione della Provincia di Bolzano, presa in seguito all’uccisione di 30 capi di bestiame tra maggio e luglio nei territori dei comuni di Malles (frazione di Planol) e Curon.

    Secondo l’associazione animalista si tratta di un provvedimento ingiustificato e problematico sotto più aspetti. In primo luogo, il parere dell’ISPRA (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che ha espresso dubbi sulla conformità di questa decisione con la normativa europea Habitat sulla tutela dei lupi. Nell’estratto contenuto nel decreto di abbattimento si legge infatti: “Non è noto come siano stati individuati i criteri introdotti dalla norma e che tali criteri non definiscono la dimensione dell’area oggetto del danno. Questi due aspetti non rendono possibile valutare adeguatamente da parte di questo Istituto la sussistenza del primo requisito richiesto dalla norma comunitaria”. 

    Altro punto critico è la mancata identificazione degli esemplari da abbattere che consentirebbe – secondo la LAV– l’abbattimento di esemplari a caso nel territorio in questione. C’è poi la questione delle misure adottate dagli allevatori per proteggere i greggi, sufficienti secondo la Provincia, ma non secondo l’associazione ambientalista, che fa notare come siano stati utilizzati cani da conduzione e non da guardiania. “A un anno di distanza il Presidente Kompatscher continua ad accanirsi sui lupi sostenendo gli allevatori che non vogliono utilizzare i sistemi di prevenzione – afferma Massimo Vitturi, responsabile animali selvatici LAV – favorendo così la possibile violazione della Direttiva Habitat, le cui conseguenze ricadrebbero su tutti i cittadini italiani”.

  • “La tutela dei lupi è prioritaria rispetto a quella degli allevatori bolzanini, già sufficientemente “coccolati” dalla politica provinciale”. Foto: Rocco Modugno

    Infine, l’associazione animalista si concentra sulla legge a tutela delle “zone pascolive protette”, approvata l’anno scorso dalla Provincia autonoma di Bolzano. “In queste aree –  ben il 98% delle malghe presenti sul territorio – diventa legittima l’uccisione dei lupi senza neppure provare a utilizzare le misure di prevenzione, quali recinzioni elettrificate e cani da guardiania. Una legge – afferma l’associazione animalista – approvata appositamente per poter uccidere quanti più lupi possibile su tutto il territorio provinciale, in spregio delle norme europee e nazionali di tutela e a vantaggio di agricoltori e allevatori locali” 

    “La tutela dei lupi – prosegue Vitturi – è prioritaria rispetto a quella degli allevatori bolzanini, già sufficientemente “coccolati” dalla politica provinciale a suon di investimenti pubblici a fondo perduto, anche proprio per l’acquisto degli strumenti di prevenzione. Basta prendersela con i lupi, colpevoli solo di essersi cibati di animali che gli allevatori gli hanno lasciato a disposizione”. La questione sarà risolta dal Tribunale amministrativo, non nuovo alla questione, che l’anno scorso aveva sospeso il decreto di abbattimento dei due lupi a Selva dei Molini.