Chronicle | Giustizia

Nel bilancio del TAR c’è tanta montagna

Solo 319 ricorsi nel 2024 ed arretrati inesistenti. Citati i casi della funivia cabrio di Tires, l’hotel di lusso fermato a Carezza, il maxi-risarcimento per il Biathlon ad Anterselva e l’abbattimento dei lupi. Aumentano i ricorsi per Daspo e fogli di via.
TAR anno giudiziario
Foto: SALTO
  • Sono 319 i ricorsi depositati contro la pubblica amministrazione nel 2024. “Numeri piuttosto esigui”, spiega la presidente del Tribunale regionale di giustizia amministrativa Lorenza Pantozzi Lerjefors, che ha presentato i dati della sezione di Bolzano in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Il numero è in leggero aumento rispetto al 2023, quando erano stati presentati 299 ricorsi, ma resta comunque contenuto se rapportato all’insieme delle attività amministrative svolte dagli enti pubblici sul territorio. Un dato positivo ma che, secondo la presidente, si presta a più letture: “una conferma di una realtà amministrativa più virtuosa rispetto ad altre aree del Paese ma, in parte, anche un dato che rispecchia la difficile situazione economica che, da qualche tempo, interessa molte persone e categorie, anche nella nostra provincia”.

    Ad aumentare, spiega Pantozzi, sono invece i ricorsi contro i Daspo ed i fogli di via (abbiamo recentemente analizzato due casi, puoi leggerli qui) e per le chiusure temporanee di esercizi pubblici. A farla da padrone nei ricorsi davanti al tribunale amministrativo sono tre tematiche: urbanistica, edilizia e tutela del paesaggio.

  • Foto: Salto.bz
  • La tutela delle montagne

    Tra i casi citati nel corso del recap dell’attività del tribunale sono molti quelli che hanno al centro la montagna. Uno dei ricorsi analizzati riguarda lo stop del Tar alla realizzazione di un hotel di lusso nell’area del lago di Carezza. Già nel 2021 il tribunale aveva fermato l’iniziativa imprenditoriale del vicesindaco Svp di Nova Levante per la realizzazione di un Hotel diffuso sviluppato su una maxi area di 19.982 mq, con 230 posti letto e 50.000 metri cubi di esercizi commerciali.  Nel febbraio 2022 è stata presentata una nuova proposta in cui la superficie di insediamento era stata ridotta a 9.617 mq così come il numero di posti letto, sceso a 60. Il secondo progetto è stato approvato sia dal Comune che dalla Commissione provinciale, ma, grazie ad un ricorso al Tar dell’associazione ambientalista Italia Nostra, il progetto è stato nuovamente fermato. Nel 2023 il Tar si è espresso fermando la nuova area turistica in un comune già molto sviluppato sotto questo profilo. È interessante notare come a venire cassata dal tribunale sia stata la scelta di approvare la variante attraverso l’articolo 103 della legge provinciale territorio e paesaggio. Come spiegato nella nostra serie “urbanistica su misura”, questa norma transitoria è di facile manipolazione da parte di chi vuole costruire bypassando le stringenti leggi che limitano le speculazioni private. In questo caso il tribunale ha infatti riconosciuto la potenziale lesività, propendendo per una “interpretazione stretta della norma” e fermando il progetto. La scelta del Tar bolzanino è stata poi confermata anche nell’appello davanti al Consiglio di Stato. 

  • La funivia di Tires - Malga Frommer Foto: Seehauserfoto
  • Ha avuto rilevanza nazionale il caso della funivia di Tires - Malga Frommer, in cui il TAR di Bolzano aveva ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste e alpinistiche (Mountain Wilderness, Heimatpflegeverband, Dachverband für Natur und Umweltschutz, AVS e CAI Alto Adige) contro Provincia di Bolzano, Comuni di Tires e Nova Levante e società Tierser Seilbahn S.p.a. per l’ampliamento delle due stazioni a valle e a monte, in seguito alla scelta della società di dotare l’impianto di risalita di cabine panoramiche “cabrio”. Essendo ritenuto parte del sistema di trasporto integrato, la Giunta provinciale di Bolzano aveva concesso un contributo pubblico degno di nota, pari a 11 milioni di euro. Il Tar ha difeso la sua scelta di cassare il ricorso, motivata dal fatto che non sarebbe stato specificato quale fosse, in concreto, il vulnus arrecato all’ambiente dall’ampliamento in corso d’opera delle stazioni a monte e a valle. Sulla decisione del TAR le associazioni ambientaliste hanno annunciato il ricorso al Consiglio di Stato.

    Nell’ambito dei contratti pubblici è stato citato il caso del maxi-risarcimento da 2,68 milioni di euro che il comune di Anterselva deve al consorzio di offerenti altoatesino Gasser Paul GmbH  (San Lorenzo di Sebato) e  Roland Ploner GmbH  (Brunico). Si tratta della complessa vicenda della gara d'appalto per la ristrutturazione e l'ampliamento dello stadio del biathlon di Anterselva in vista delle Olimpiadi del 2026. Il consorzio Gasser/Ploner era stato ingiustamente escluso dall'appalto per l'ampliamento del centro biathlon in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto che l'esclusione è avvenuta in violazione delle normative sugli appalti pubblici, in particolare per irregolarità nella valutazione dell'offerta e per questo ha condannato il Comune a risarcire il danno subito dal consorzio per la perdita dell'appalto, includendo il mancato guadagno e le spese sostenute. 

    Tra gli altri casi che SALTO ha approfondito c’è anche la decisione della Corte sull’abbattimento di lupi in Val Venosta, in cui viene criticata la legge locale sulla protezione dei pascoli, perché mette in atto deroghe ingiustificate alla direttiva Habitat. 

  • Il cantiere della pista di biathlon ad Anterselva Foto: SALTO
  • Un bilancio

    Guardando i numeri, il bilancio dell’attività del tribunale amministrativo locale è positivo. Sulle tempistiche la presidente del Tar ha sottolineato che “gli arretrati sono quasi inesistenti” e che “i ricorsi vengono definiti in meno di sei mesi”. Inoltre, delle 264 sentenze pubblicate l'anno scorso, ad oggi appena 56, circa il 21%, sono state impugnate. Di queste, aggiunge Pantozzi “solo circa un sesto degli appelli decisi nel merito conduce anche alla riforma della sentenza di primo grado”. Sono di lode anche le parole del presidente del Consiglio di Stato, Luigi Maruotti, intervenuto alla cerimonia, che ha elogiato il sistema altoatesino “per la capacità di mantenere l’equilibrio tra le componenti diverse della società”.