Culture | Quarantena survivor

Ready Player One

Proponiamo dei "consigli in quarantena", per staccare la testa e immergerci in storie interessanti. Questa volte ci immergiamo nel mondo virtuale!
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Foto: Amblin, Steven Spielberg

Cosa consigliamo: Ready Player One

Autore: Ernest Cline

Di cosa si tratta: libro uscito nel 2011 e film uscito nel 2018

Genere: fantascienza, avventura

A chi è consigliata: ai nostalgici, agli amanti della cultura pop

In questo periodo di quarantena per mezzo mondo, il sottotitolo della nuova edizione di questo libro "uscire di casa è un'abitudine sopravvalutata", suona decisamente beffardo. Ma è proprio questo l'assunto su cui si basa questo ispiratissimo lavoro dell'allora sconosciuto Ernest Cline.

Ready Player One ci parla di un futuro molto riconoscibile, decisamente molto vicino a noi. Nel 2045 umanità è praticamente ridotta in schiavitù dalle multinazionali, la terra è sovrappopolata e quasi tutti gli esseri umani sono poveri e vivono una vita misera. L'unico motivo di vita è OASIS, un mondo virtuale creato dal misterioso James Halliday. La vita reale è talmente squallida, che gli esseri umani trascorrono la loro "vera" vita in questo mondo inesistente. L'unica speranza, quasi impossibile, di riscatto è trovare dentro OASIS i misteriosi indizi lasciati da Halliday prima di morire che permetterebbero di poter impadronirsi della sua gigantesca eredità.

Wade Owen Watts, un ragazzo asociale e sovrappeso, costretto a vivere in un sudicio rifugio con la zia che odia, per puro caso riesce a scoprire il primo indizio, scatendando così una corsa "virtuale" all'eredità del misterioso creatore, in competizione con milione di giocatori tra i quali i tanti prezzolati della potente e spregiudicata multinazionale IOI (Innovative Online Industries).

Inizialmente conosciuto grazie al passaparola dei lettori ed uscito per qualche anno dal commercio a causa del fallimento del precedente editore, il libro è ora facilmente reperibile, fortunatamente perchè racconta una storia decisamente accattivante, capace di calibrare bene il citazionismo spinto (nel 2045 tutti vivono in una costante adorazione per gli anni '80/'90 del secolo precedente) con una storia piena di ritmo e trovate.

Il passaparola deve aver funzionato bene, perchè nel 2018 Steven Spielberg ha proposto la sua versione cinematografica del racconto. L'approccio del regista è dei più spettacolari e, pur avendo mitigato gli aspetti più tristi della trama, ha saputo cogliere bene l'essenza dell'opera, offrendo un prodotto di intrattenimento di gran classe.

Giacomo Morello