Paracadutisti altrove
La paventata candidatura dell’ex ministra Maria Elena Boschi (Pd) in Trentino-Alto Adige, nel listino proporzionale, resta in piedi e gli angoli della bocca puntano al pavimento, mentre il Partito democratico è in caduta libera nei sondaggi. Dopo il “NO” in caps lock il consigliere comunale bolzanino Matteo Paolo Bonvicini ha lanciato una raccolta firme (che ha già un titolo: “Liberi di scegliere”) per ribadire che i candidati vanno scelti con le primarie. Intanto un’altra indiscrezione fa capolino: anche per il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio potrebbe esserci un’ipotesi candidatura in Trentino-Alto Adige.
Gianclaudio Bressa nel frattempo getta acqua sul fuoco sottolineando che per quel che riguarda la candidatura di Boschi - su cui peraltro esprime il suo scetticismo anche il segretario del Pd altoatesino Alessandro Huber - si tratta ancora solo di “speculazioni”. Ma anche se i rapporti fra Svp e l’ex ministra sono solidi è proprio il sottosegretario agli Affari Regionali che la Stella Alpina sarebbe disposta a sostenere candidandolo al Senato nel collegio della Bassa Atesina e, se tutto va come deve, Bressa andrebbe a sostituire Karl Zeller alla guida del gruppo per le Autonomie. “Vedremo”, dice il diretto interessato annunciando che sulla candidatura della sottosegretaria alla presidenza del consiglio si deciderà dopo Natale.
Non si ferma però il carosello di critiche. Per Italo Gilmozzi, segretario del Pd trentino, “il primo posto nel listino proporzionale dovrà andare a un trentino, dal momento che nel 2013 quel posto toccò a loro, ovvero a Gianclaudio Bressa”. Duro il deputato di Articolo 1-Mdp Florian Kronbichler: “Sarebbe una presa in giro per gli elettori in Alto Adige se la Svp accettasse questo baratto. E confermerebbe anche che la nuova legge elettorale per l’Alto Adige è stato il denaro di Giuda del Pd di Renzi per la compiacenza della Svp e per imporre all'elettorato altoatesino una candidata che risulta improponibile addirittura in nella sua regione, la Toscana. L’Alto Adige diventerebbe l’eldorado per gli impresentabili. Con questa legge elettorale la Volkspartei potrebbe presentare un manico di scopa e vincere lo stesso. Mi auguro che gli altoatesini abbiano uno scatto di orgoglio tale da non permettere che questo territorio diventi un centro di raccolta per candidature sicure”.
Interviene a gamba tesa anche la deputata e coordinatrice di Forza Italia in Trentino Alto-Adige Michaela Biancofiore chiedendosi se dietro questa eventuale doppia candidatura dei due alfieri del Pd non ci sia qualcosa di poco trasparente: “Non è che dopo aver dato la concessione dell’Autostrada del Brennero senza gara all’accoppiata Pd-Svp, dopo aver sacrificato il Tedescum sull’accordo Pd-Svp fatto al tavolino per far vincere la coalizione senza competizione, aver regalato le concessione sull’energia alle province autonome sempre a guida Pd-Svp e altre mille regalie e marchette politiche, il governo tace sulla doppia cittadinanza per far eleggere Boschi e Delrio in Trentino Alto Adige grazie alla Svp, visto che altrove li respingono?”.
I vaneggiamenti della
I vaneggiamenti della Biancofiore diventano sempre più spassosi. Denotano una certa invidia per chi è riuscito a raggiungere qualcosa nella sua carriera politica. Ma non è colpa della SVP o del PD, se lei oltre alle urla nei salotti televisivi non ha mai fatto nulla. O forse teme di doversi ricandidare in Campania pure lei per agguantare l'agognata poltrona?