Politics | Senato

C'è due senza tre

Stop al limite di due mandati per sindaci e governatori, la Lega frena sull'emendamento "salva Zaia". Salvini: "Non litigheremo con FdI". Anche il senatore Durnwalder presentò una proposta analoga.
Fascia di sindaco
Foto: laleggepertutti
  • Giovedì la Commissione Affari Costituzionali del Senato dovrebbe discutere l'emendamento al “decreto elezioni” presentato dalla Lega per introdurre il terzo mandato per Presidenti di Regione e Sindaci, attualmente precluso a livello nazionale dal limite massimo di due elezioni consecutive. Da mesi la possibilità di un terzo mandato alimenta le tensioni tra Lega e Fratelli d’Italia: il Carroccio vorrebbe consentire la ricandidatura di Luca Zaia a Governatore del Veneto, regione in cui la premier Giorgia Meloni vorrebbe invece un governatore espresso da Fratelli d'Italia, che al nord non esprime nessun Presidente regionale. “Dovrebbe discutere”, dicevamo, perché la Lega potrebbe decidere di ritirare l’emendamento e rinviarlo a dopo le europee, per evitare la conta, dato che al momento i numeri non ci sono. Il resto della maggioranza, cioè Fratelli d'Italia, Forze Italia e Noi Moderati, è contrario. Per Matteo Renzi (Italia Viva) “il terzo mandato è un braccio di ferro tra Meloni e Salvini: la premier vuole mettere le mani sul Veneto mandando a casa Zaia”.

    Se Matteo Salvini intanto frena (“Non sarà il terzo mandato a far litigare il centrodestra, se ne sta occupando e deciderà il Parlamento”), Giorgia Meloni non intende cedere sul terzo mandato in cambio del sostegno alla Lega sull'Autonomia differenziata (a breve il ddl Calderoli entrerà nel vivo con le audizioni a Montecitorio). Per questo i vertici leghisti si preparano alla retromarcia — ovvero al ritiro dell'emendamento al decreto “election day” al voto giovedì al Senato — anche in vista delle elezioni regionali in Sardegna in programma domenica prossima. I leader del centrodestra si vedranno mercoledì a Cagliari per una manifestazione elettorale a sostegno del candidato regionale Paolo Truzzu.

  • PD ni, SVP sì

    Nel Partito Democratico il tema è posto con forza dal governatore campano Vincenzo De Luca e sostenuto anche da primi cittadini e altri Presidenti di regione, nonostante la contrarietà espressa a suo tempo da Elly Schlein. Sarà discusso oggi dalla direzione nazionale il documento sottoscritto da oltre una trentina di sindaci dem che chiede l'eliminazione del tetto ai mandati, definito “una vera anomalia dell'ordinamento italiano, in quanto è rinvenibile nell'ambito dei Paesi europei solo in Portogallo (tre mandati) e in Polonia”. La segretaria Schlein, in vista della direzione del partito, ha avuto un colloquio telefonico con i membri della segreteria e alcuni sindaci del PD. “Ci sono sensibilità diverse, ma la discussione è aperta”, assicura il Nazareno. L’intenzione, comunque, è di non "togliere le castagne dal fuoco al centrodestra” e la posizione in Commissione potrebbe essere quella dell’astensione.

  • Il senatore della SVP Meinhard Durnwalder: suo un emendamento in Commissione affari costituzionali per estendere da due a tre il limite dei mandati. Foto: SALTO
  • Anche il senatore della SVP Meinhard Durnwalder ha recentemente presentato un emendamento in Commissione affari costituzionali per “blindare” il limite di tre mandati per sindaci e presidenti di provincia, previsto dalla legge regionale in Trentino-Alto Adige ma attualmente inapplicabile. L’estensione da due a tre del numero massimo di mandati consecutivi per i presidenti di provincia e per la carica di sindaco,  se approvato, consentirebbe ai sindaci Brugnaro a Venezia, Bucci a Genova, Sala a Milano e Decaro a Bari di ricandidarsi. Così come a Renzo Caramaschi a Bolzano.

Bild
Profile picture for user G. P.
G. P. Mon, 02/19/2024 - 13:49

Caramaschi, mit seiner Trikolore um den Hals (wahrscheinlich geht er auch noch ins Bett mit ihr), kann ruhig irgendwo in Süditalien kandidieren, aber hoffentlich bleibt Bozen zukünftig von ihm verschont.

Mon, 02/19/2024 - 13:49 Permalink