Chronicle | Mobilità

“Crediamo nella concorrenza”

Arriva Italia è la società che ha vinto il ricorso per l’annullamento del bando per il servizio di trasporto pubblico ferroviario in Alto Adige. In Italia 360 milioni di ricavi per il trasporto locale su gomma.
Bahnhof Bozen
Foto: Seehauserfoto
  • “Questa decisione apre la strada a un mercato più aperto e competitivo”, sono queste le parole di Arriva Italia, l’azienda che ha presentato ricorso al TAR di Bolzano per l’annullamento degli atti della gara per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale ferroviario. Con sentenza dello scorso 13 marzo, il Tribunale Amministrativo Regionale di Bolzano ha accolto il ricorso della società annullando il bando da 1,64 miliardi di euro avente a oggetto il  trasporto pubblico locale su rotaia per i prossimi 15 anni.

    “Arriva Italia è pronta a portare la propria esperienza e competenza nel mercato ferroviario”, afferma l’amministratore delegato Angelo Costa in una nota stampa. “Crediamo fermamente nella concorrenza come strumento per migliorare la qualità dei servizi e offrire ai cittadini soluzioni di mobilità efficienti, sostenibili e innovative. Il nostro obiettivo è contribuire allo sviluppo di un sistema ferroviario moderno, competitivo e in linea con le esigenze del territorio, mettendo al centro passeggeri e sostenibilità. Siamo determinati a lavorare con le istituzioni locali per costruire un futuro di mobilità accessibile e di alta qualità per tutti”, aggiunge Costa. 

  • Foto: Arriva Italia
  • L’azienda fa parte del Gruppo Arriva, con 34.400 dipendenti, gestisce circa 1,6 miliardi di viaggi all'anno in 10 paesi europei e nel Regno Unito, con a una flotta di 12.500 autobus e oltre 500 tra treni e tram. L’azienda genera ricavi superiori a 4 miliardi di euro attraverso il trasporto pubblico su gomma e ferro. L’azienda comunica che in Italia Arriva è tra i principali operatori del trasporto pubblico locale su gomma, con 64 milioni di km percorsi ogni anno e 360 milioni di euro di ricavi, 1.950 dipendenti e una flotta di 1.800 autobus. Opera direttamente in Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, mentre in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Como è presente tramite società partecipate.

    Il ricorso presentato da Arriva Italia ha evidenziato numerose criticità che hanno caratterizzato la gara limitando significativamente la concorrenza ed impendendo, de facto, l’ingresso di nuovi potenziali operatori. Con la recente sentenza, il TAR ha annullato gli atti di gara ritenuti carenti sotto diversi profili rilevanti in termini di tempo: la pubblicazione del bando di gara è avvenuta troppo a ridosso rispetto all’avviso di informazione ed il periodo di tempo previsto per la presentazione delle offerte e per l’ottenimento dei titoli autorizzativi necessari all’avvio del servizio, era troppo breve e quindi incompatibile con un accesso concorrenziale alla gara (ne abbiamo scritto qui).  Secondo i giudici le modifiche apportate alla gara a pochi mesi prima dalla pubblicazione del bando hanno stravolto i termini originari, violando il preavviso di almeno un anno imposto dalla normativa europea e favorendo, in partica, le società che attualmente svolgono il servizio: Trenitalia e SAD. La palla passa ora all’amministrazione provinciale che ha meno di un mese per decidere se fare appello al Consiglio di Stato o rifare il bando.