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Treni, il Tar annulla il bando

Il tribunale stoppa la gara per l'affidamento del trasporto pubblico locale ferroviario da 1,6 miliardi. Per i giudici il bando “agevolava” i gestori uscenti, ossia SAD e RFI. Ora la Provincia deve scegliere se fare l’appello o riscrivere il bando.
Bahnhof Bozen Ortsschild
Foto: Hannes Prousch
  • Il Tar ha annullato il bando di gara per l'affidamento del servizio di trasporto pubblico locale ferroviario di competenza della Provincia di Bolzano per il periodo 2025-2039. La gara, indetta il 16 agosto, ha un importo complessivo di 1 miliardo e 610 milioni di euro. Con la recente sentenza i giudici del Tribunale amministrativo hanno accolto il ricorso presentato da Arriva Italia srl contro la Provincia e l’Agenzia per i procedimenti e la vigilanza in materia di contratti pubblici. La palla passa ora alla Giunta provinciale, che ha 30 giorni per decidere se impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Stato o riavviare la procedura di gara.

    Il Tribunale ha ritenuto fondate le censure provenienti da Arriva Italia, holding appartenente ad un gruppo internazionale (Arriva) che si occupa di trasporti in diversi paesi Ue. Secondo i giudici le modifiche apportate alla gara a pochi mesi prima dalla pubblicazione del bando hanno stravolto i termini originari, violando il preavviso di almeno un anno imposto dalla normativa europea e favorendo, in partica, le società che attualmente svolgono il servizio: Trenitalia e SAD.

  • Le motivazioni

    Come spiega il tribunale amministrativo “il radicale mutamento dei termini e delle condizioni dell’avviso di preinformazione a soli due mesi dalla pubblicazione del bando ha di fatto reso impossibile una partecipazione in termini competitivi alla gara per tutti gli operatori diversi dai gestori uscenti, considerazione peraltro confermata ex post dalla sola partecipazione di questi ultimi”.

  • Il contenuto dell’avviso di preinformazione è stato “radicalmente stravolto” da due rettifiche del 24 maggio e 5 giugno 2024, che, si legge nella sentenza, hanno “inciso su vari elementi essenziali del contratto attraverso le significative modifiche evidenziate”. In particolare, è stata aumentata durata dell’affidamento di ben 5 anni e la stima dei chilometri annui richiesti, incrementata di 1.600.000,00 km aggiuntivi. 

    Oltre a ciò, il tribunale amministrativo ha ritenuto i termini di presentazione dell’offerta non congrui. Con le modifiche di cui sopra, sono stati “stravolti i termini e le condizioni del precedente avvisto di preinformazione” rendendo impossibile per chiunque, tranne che per gli attuali operatori, presentare in tempo un’offerta.  In particolare, i giudici hanno ritenuto che il termine fissato per l’inizio del servizio (3 giugno 2025) fosse troppo breve per permettere agli operatori non già presenti sul mercato di ottenere le necessarie autorizzazioni e licenze, configurando una barriera all’ingresso che favoriva i gestori uscenti.

  • L'assessore alla mobilità Daniel Alfreider Foto: Seehauserfoto
  • La replica della Provincia

    L’amministrazione provinciale rassicura: la decisione non impatterà sui passeggeri e gli attuali operatori continueranno a gestire il servizio. L'assessore provinciale alla Mobilità, Daniel Alfreider, sottolinea: “Il nostro obiettivo è e rimane quello di sviluppare ulteriormente la ferrovia come spina dorsale del trasporto pubblico a lungo termine e di creare le migliori condizioni possibili per i passeggeri e il personale. Ora stiamo esaminando tutte le opzioni legali e poi prenderemo una decisione”. Il bando di gara, fa sapere l'amministrazione locale, era già stato elaborato dalla Ripartizione provinciale Mobilità e dall'Agenzia provinciale per i contratti pubblici (ACP), con la consulenza di esperti e in consultazione con l'Autorità garante della concorrenza e del mercato AGCM, l'Autorità di regolazione dei trasporti ART e l'Autorità statale anticorruzione ANAC.