Cala il gelo tra Zeller e Zaccaria

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Cala il gelo tra Nerio Zaccaria e la neosindaca Katharina Zeller. Il caso “fascia tricolore”, finito in tutti i tg nazionali, facendo scomodare perfino la premier Giorgia Meloni, potrebbe avere ripercussioni sulla formazione della Giunta di Merano. Ancora nelle ore successive alla proclamazione Zeller ribadiva la grande stima per l’anima di Alleanza per Merano e tutti i “borsini” davano Zaccaria come minimo assessore alle finanze anche nella consiliatura che sta per cominciare. Oltre a incrinare ulteriormente il già difficile rapporto con Dal Medico la questione della fascia tricolore ha creato però grandi malumori – per usare un eufemismo – tra gli eletti della lista di Zaccaria che è sì civica, ma è costituita da persone marcatamente di centrodestra.
“Per giustificare un gesto istituzionalmente scorretto – evidenziano i rappresentanti di tutta la coalizione civica Beatrice Calligione (Civica per Merano), Nerio Zaccaria (Alleanza per Merano), Antonio Rovito (Lista Dal Medico) - si è scelto di attaccare l’ex sindaco Dario Dal Medico con accuse infondate e lesive della sua dignità. Si è descritto il semplice e consueto gesto di consegnare la fascia tricolore alla neo eletta sindaca (atto peraltro eseguito dai suoi predecessori con le stesse modalità), come un’imposizione maschilista, “una micro-aggressione machista” e addirittura un sopruso. Siamo oltre il limite del paradosso: quello stesso gesto, compiuto un attimo prima per porre al collo della sindaca il medaglione comunale, non aveva infatti suscitato in lei alcuna reazione di stizza, fastidio o malessere. La contraddizione è palese”.
Per i civici “Dal Medico, uomo politico moderato, è conosciuto da tutti come un uomo perbene, sempre rispettoso nei toni e nei comportamenti. Colpirlo con insinuazioni infamanti significa non solo infangare una reputazione limpida, ma ferire il senso stesso del confronto democratico. Chi ha sollevato queste accuse dovrebbe chiedere scusa pubblicamente”.
“Giustificare – concludono le civiche meranesi - il gesto di Katharina Zeller non per il suo contenuto, ma per il fatto di essere stato compiuto da una donna. Un femminismo identitario che assolve tutto ciò che una donna fa, a prescindere dal contesto, dalla responsabilità e dalle conseguenze, non rende onore a secoli di lotte combattute dalle donne, con dolore e sacrificio, per affermare i propri diritti”. -
Dall’entourage di Zeller si apprende che le scuse non arriveranno
Dall’entourage di Zeller si apprende che le scuse non arriveranno e quindi viene da chiedersi come si procede. Poco prima della nota delle tre liste civiche la sindaca aveva diffuso una nota per informare sull’esito degli incontri politici avuti negli ultimi due giorni. Zeller e i Verdi meranesi “hanno espresso reciproca disponibilità a un dialogo costruttivo, improntato al rispetto istituzionale e alla condivisione di obiettivi per il bene comune. I Verdi – riferisce la sindaca - hanno in particolare manifestato la loro disponibilità alla collaborazione, sottolineando la volontà di contribuire al dialogo con idee e competenze”.
Dopo l’incontro con Fratelli d’Italia, invece, le parti hanno “preso atto della significativa distanza politica che le separa e hanno confermato con chiarezza la reciproca assenza di interesse nel discutere un’ipotesi di collaborazione di governo”. “La coalizione di centrodestra – informa Zeller - guidata da Dario Dal Medico, pur essendo stata invitata più volte a un incontro, non ha finora accettato il confronto. In via ufficiosa è stato comunicato che, al momento, non ci sarebbero le condizioni per un dialogo”. Già il fatto che venga definita coalizione di centrodestra pur avendo all’interno la Civica di “area Cavagna” che annoverava candidati in passato candidati con partiti di centrosinistra fa capire la distanza siderale tra la neo sindaca e l’area civica, originariamente pensata per riequilibrare una ipotetica maggioranza dal punto di vista della composizione linguistica. Idea archiviata?
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Trovo essenziale guardare…
Trovo essenziale guardare all'episodio della fascia tricolore con onestà intellettuale, al di là delle polemiche create ad arte. La sindaca Zeller ha espresso con chiarezza il suo rispetto per i simboli della Repubblica, definendo il tricolore "simbolo dell'Italia, la mia patria". La sua reazione, a mio avviso, è stata una comprensibile risposta a quello che è apparso come un gesto provocatorio e prevaricatore da parte dell'ex sindaco, teso a sminuire la sua figura e a imporle un atto non richiesto, ignorando la sua richiesta di ricevere la fascia in mano.
Non dimentichiamo che la legislazione regionale (art. 4 L.R. 10/1998) indica il medaglione come distintivo ufficiale del sindaco. L'insistenza dell'ex sindaco nel volerle imporre la fascia in quel modo suona, dunque, come una forzatura, che ha provocato una difesa istintiva. Katharina Zeller, prima donna eletta direttamente a Merano con un forte mandato interetnico, ha confermato il suo impegno a unire e sono certo che onorerà tutti i simboli istituzionali nelle sedi e nei modi previsti, inclusa la cerimonia formale di insediamento con giuramento e fascia tricolore.
Puntare il dito su una presunta mancanza di rispetto da parte di Zeller mi sembra un modo per distogliere l'attenzione dall'azione che ha innescato l'intera vicenda. Credo sia più costruttivo concentrarsi sulla necessità di un dialogo per il futuro di Merano, come la sindaca sta già dimostrando, piuttosto che alimentare divisioni. Dopotutto, anche figure come Urzì e Galateo (FdI) hanno considerato il caso chiuso.
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Sarebbe giunta l'ora di darsi una calmata! Siamo polvere nell'universo e non sa nulla della nostra esistenza, rilassarsi è un "must"
Disarmare le parole ha detto Leone XIV!
Sapevatelo.