Solo un modo di dire?
Divampa la polemica attorno all'immagine postata martedì (19 giugno) da “Südtirol bewegt - Alto Adige da vivere”, profilo social dell'IDM (l’ente provinciale preposto al marketing turistico del Sudtirolo) che ritrae una modella in calzoncini corti e felpa a maniche lunghe, adagiata su un prato del Corno del Renon a occhi chiusi e con la testa appoggiata a un sasso. In alto, sopra lo sfondo delle Dolomiti, campeggia la scritta “Ho fatto la prova costume…. …me ne vado in Alto Adige”. Molti i commenti negativi piovuti sulla pagina facebook: “Non capisco il messaggio che state cercando di far passare, se sono grassa meglio che vada a nascondermi da qualche parte dove mi posso coprire?” chiede l'imprenditrice Tessa Moroder. Alle critiche, il community management di IDM risponde senza scomporsi più di tanto: “È una battuta, non intendiamo offendere nessuno. Per noi la cosa importante della foto non è di sicuro la modella (donna in questo caso ma avremmo potuto pubblicare chiunque)... ma il panorama con le nostre splendide montagne che vogliono invitare tutti, ma proprio tutti, a trascorrere del tempo qui. La forma fisica in questo contesto per noi non ha nessuna rilevanza (se non per l'ironia). Non si tratta di coprirsi, ma di venire a vivere l'Alto Adige in tutte le sue sfaccettature dalla gastronomia alla natura, all'attività all'aperto, ecc. Ci dispiace se non siamo stati capiti.”
Operazione antipatia
“La nostra Provincia ha davvero bisogno di attirare i turisti con pubblicità di così basso livello e pessimo gusto?” si domanda Raffaella Vanzetta, coordinatrice del Centro specialistico per i disturbi del comportamento alimentare “Infes”, in un intervento su Salto.bz: “I mass-media sono responsabili della diffusione dei disturbi alimentari, ci bombardano con un messaggio sempre uguale: se sei magra, allora vali, avrai successo, puoi farti vedere, hai tenacia da vendere, ci tieni a te stessa, sei ambiziosa, ti dai da fare. Se sei grassoccia, beh, allora è meglio che ti tieni un po’ nascosta”. Chi cura i disturbi alimentari ha a che fare con ragazze sempre più giovani: “In Alto Adige il 10% delle ragazze tra i 12 e i 25 anni non va in piscina perché si vergogna del proprio corpo. Altri studi fatti su ragazze più giovani danno cifre molto più elevate. Il 13% delle ragazze altoatesine dice di desiderare un’operazione di chirurgia estetica e il 17% dichiara di avere rimorsi dopo aver mangiato”.
“Il messaggio non arriva soltanto ai lontani turisti, ma anche alle nostre ragazze: non superi la prova costume? Allora è meglio che ti copri. E visto che pure la modella della foto sembra non superare la fatidica prova, figuriamoci tu”. Raffaela Vanzetta, INFES
Al coro di critiche si unisce la consigliera provinciale della SVP Magdalena Amhof: “Non abbiamo bisogno di fare pubblicità sulla pelle delle donne. Il detto non ha alcun legame con il Sudtirolo, è solo una gag misogina per attirare l'attenzione. La IDM come istituzione pubblica deve pubblicizzare la nostra provincia con intelligenza e simpatia, non attraverso battute che non fanno ridere. Questa pubblicità non rende onore al Sudtirolo ed è solo controproducente.”
Die Kommentare sind durchaus positiv; in Südtirol ist jede/r herzlich willkommen. Genuss ist in allen unseren Botschaften ein wichtiges Thema. Unsere Fangemeinde in Italien sieht das wie wir mit einem sympathischen Augenzwinkern
— IDM Marketing (@IDM_suedtirol) 19 giugno 2018
“Le autrici del post sono italiane”
Contattato da Salto.bz, il responsabile del dipartimento marketing di IDM Thomas Aichner risponde alle accuse di sessismo: “Prendiamo queste critiche molto seriamente, l'ultima cosa che vorremmo fare è attaccare o mettere in dubbio il rispetto della dignità della donna, così come il tema dei disturbi alimentari: di sicuro non volevamo incentivare o motivare donne e uomini a dimagrire per venire in Alto Adige”. “Abbiamo avviato una discussione interna – si difende Aichner – ma voglio anche ribadire che questo post è stato fatto con l'intento di lanciare un messaggio positivo: indipendente da chi sei e come sei, sei comunque il benvenuto in Alto Adige”. Ma com'è nato il post finito nella bufera? “Le due autrici sono di madrelingua italiana ed erano convinte di non fare nulla di male. Perciò voglio anche assumermi la responsabilità e proteggere le colleghe, non l'hanno fatto apposta, sono due donne e sono le ultime a essere interessate ad attaccare altre donne.”
“Non è una campagna pubblicitaria, ma un post su facebook, né più né meno”. Thomas Aichner, IDM
Come si spiega Aichner queste reazioni accese, quindi? Il post è stato frainteso, oppure ha toccato un tasto assai più sentito di quanto credesse IDM? “Entrambe le cose. In parte è stato frainteso, perché non era il messaggio che volevamo dare, però credo anche che effettivamente il tema sia molto sensibile, bisogna stare attenti a scegliere parole e foto. Capisco la critica, però voglio difendere le mie collaboratrici che hanno fatto questo in assoluta buona fede”. IDM riterrà opportuno “rettificare” l'errore, dato che in un primo tempo è stato sottovalutato dai community manager della pagina social? “Di sicuro lasceremo il post, non ha senso toglierlo, ci prendiamo la responsabilità. Oggi ne parlerò con i colleghi, decideremo insieme quale sarà il modo migliore di reagire.”
“Non c'è un corrispettivo in tedesco”
Aichner tira in ballo pure una (quantomeno curiosa) questione linguistica: “Facciamo una comunicazione completamente diversa, specifica, in lingua italiana e tedesca. Il post era pensato per il turismo italiano, perché il detto 'prova costume' è una tradizione italiana che conosciamo, le due collaboratrici di lingua italiana lo hanno interpretato in un modo che vedeva il lato positivo, non negativo. Loro sono una redazione, decidono insieme in autonomia, conoscono e si attengono alle linee strategiche”. Il presunto fatto linguistico avrebbe inciso sulla ricezione del messaggio: “Secondo me sì, questo detto non è così conosciuto in tedesco ed è stato frainteso in Sudtirolo. L'engagement era molto alto e positivo su facebook”. “Per me è prioritario difendere i miei colleghi, ma capisco le reazioni con tutto il rispetto, umilmente abbiamo fatto un errore, ne parliamo e discutiamo internamente. Abbiamo imparato qualcosa” conclude il dirigente di IDM.
+++ Update (11:30) - Nel frattempo IDM ha cancellato il post incriminato.
Auch wenn ich noch so lange
Auch wenn ich noch so lange nachdenke: mir fällt nicht ein auf welche Lesart man diese Werbung irgendwie positiv und nicht sexistisch bzw. diskriminierend Interpretieren könnte. Auch die nachträglichen Rechtfertigungsversuche machen es nicht besser, im Gegenteil. Wenn dann noch so Sätze kommen wie: "Aichner aggiunge che il messaggio "é stato confezionato da una giovane collaboratrice di madrelingua italiana", cosa che farebbe escludere a maggiore ragione qualunque riferimento sessista." dann frag ich mich schon ob die überhaupt einmal reflektieren was sie da von sich geben. Weil es eine Frau geschrieben hat kann es nicht sexistisch und nicht diskriminierend sein???
In reply to Auch wenn ich noch so lange by Matthias Mühlberger
Diskriminierend ist dies
Diskriminierend ist dies schon gar nicht. Sie verstehen den Begriff diskriminierend wohl nicht.
Und sexistisch muss das auch nicht sein. Viele Frauen machen sich über ihre Figur Gedanken oder fühlen sich nicht wohl im Badeanzug. Dies spricht diese Werbung an. Natürlich ist es dann immer die Schuld der anderen. Der Männer, der Medien und der Werbung. Nur die einzigen die nicht Schuld daran sein können sind die Frauen selbst und wie sie sich von sich selbst ein Bild machen.
In reply to Diskriminierend ist dies by gorgias
Diskriminierend ist die
Diskriminierend ist die Werbung weil sie einen schlanken Körper der die "Prova costume" besteht zur Norm erhebt, auch wenn quasi augenzwinkernd darauf verwiesen wird dass man im gegenteiligen fall ja nach Südtirol kommen möge. Schon allein die prova costume auf diese weise als potentiellen Entscheidungsgrund anzuführen ist diskriminierend, nämlich all jenen gegenüber die sich durch solche stumpfsinnigen Körpernormierungen unter Druck gesetzt fühlen - die Fachstelle für Essstörungen hat die Auswirkungen davon ja bereits genannt. Was an dem Begriff habe ich nicht verstanden werter Gorgias?
und: Sexismus ist Diskriminierung oder auch Stereotypisierung aufgrund des Geschlechts. Auf dem Bild ist eindeutig eine Frau abgebildet - die offenbar in Südtirol verweilt und die Prova costume hat anscheinend damit zu tun - weil "Frauen" ja alle und ausschliesslich ständig nur über ihre Figur nachdenken und sogar Urlaubsentschiedungen davon abhängig machen - in meinen Augen schon ein relativ bescheuertes Frauenbild das hier vermittelt wird.
Und klar: es gibt dringendere Probleme auf der Welt, und sicher auch noch ganz viel noch viel schlimmere Werbungen von Pizzalieferanten... aber ob ein privater wirbt oder eine quasi-öffentliche Einrichtung macht einen Unterschied.
Und diese Typen zahlen wir
Und diese Typen zahlen wir mit unseren Steuergeldern, dafür, dass sie nur Unmut produzieren. Die Verantwortlichen für diese Werbung sollten einem Intelligenztest unterzogen werden.
In reply to Und diese Typen zahlen wir by magda baur
Den Unmut erzeugen jene die
Den Unmut erzeugen jene die sich über Kalender von Pizzalieferanten, Plakate über Verkehrssicherheit und wohl auch Werbung aufregen müssen, weil sie sich mit den wirklich schweren Themen nicht auseinander setzten wollen. Wo Frauen wirklich unterdrückt werden. Weil sie die sog. Ehre der Familie darstellen und angepöbelt werden wenn sie sich nicht verdecken und nicht in andere Ständte studieren gehen können, weil es keine männliche Aufsicht gibt, und das inmitten in Europa.
Hier wird es kompliziert und mühsehlig, die Misstände wieder zu beheben, dann ist es durchaus leichter sich über ein Plakat aufzuregen, das man zum Verscwinden bringen kann.
Werter Gorgias, klar gibt es
Werter Gorgias, klar gibt es immer schlimmere Probleme, aber das ist nicht ein Grund, um sich über "kleine" Probleme nicht aufzuregen. Sie schreiben es richtig, Viele Frauen machen sich über ihre Figur Gedanken oder fühlen sich nicht wohl im Badeanzug. Viel mehr Frauen als Männer. Das ist eine Tatsache. Haben sie sich jemals gefragt, warum das so ist?
In reply to Werter Gorgias, klar gibt es by Raffaela Vanzetta
haben sie es sich gefragt und
haben sie es sich gefragt und darüber nachgedacht? Oder haben sie nur die ihnen bequemen Antworten aufgeschnappt?
Ich hyperventiliere und das
Ich hyperventiliere und das bei diesen Temperaturen...