Politik | Corpo delle donne

Solo un modo di dire?

Polemiche sul post di promozione turistica dell'Alto Adige con una donna che non avrebbe superato la “prova costume”. Thomas Aichner (IDM): “Una tradizione italiana”.
IDM-Facebook-Werbung
Foto: Facebook/Südtirol bewegt - Alto Adige da vivere

Divampa la polemica attorno all'immagine postata martedì (19 giugno) da “Südtirol bewegt - Alto Adige da vivere”, profilo social dell'IDM (l’ente provinciale preposto al marketing turistico del Sudtirolo) che ritrae una modella in calzoncini corti e felpa a maniche lunghe, adagiata su un prato del Corno del Renon a occhi chiusi e con la testa appoggiata a un sasso. In alto, sopra lo sfondo delle Dolomiti, campeggia la scritta “Ho fatto la prova costume…. …me ne vado in Alto Adige”. Molti i commenti negativi piovuti sulla pagina facebook: “Non capisco il messaggio che state cercando di far passare, se sono grassa meglio che vada a nascondermi da qualche parte dove mi posso coprire?” chiede l'imprenditrice Tessa Moroder. Alle critiche, il community management di IDM risponde senza scomporsi più di tanto: “È una battuta, non intendiamo offendere nessuno. Per noi la cosa importante della foto non è di sicuro la modella (donna in questo caso ma avremmo potuto pubblicare chiunque)... ma il panorama con le nostre splendide montagne che vogliono invitare tutti, ma proprio tutti, a trascorrere del tempo qui. La forma fisica in questo contesto per noi non ha nessuna rilevanza (se non per l'ironia). Non si tratta di coprirsi, ma di venire a vivere l'Alto Adige in tutte le sue sfaccettature dalla gastronomia alla natura, all'attività all'aperto, ecc. Ci dispiace se non siamo stati capiti.

Operazione antipatia

La nostra Provincia ha davvero bisogno di attirare i turisti con pubblicità di così basso livello e pessimo gusto?” si domanda Raffaella Vanzetta, coordinatrice del Centro specialistico per i disturbi del comportamento alimentare “Infes”, in un intervento su Salto.bz: “I mass-media sono responsabili della diffusione dei disturbi alimentari, ci bombardano con un messaggio sempre uguale: se sei magra, allora vali, avrai successo, puoi farti vedere, hai tenacia da vendere, ci tieni a te stessa, sei ambiziosa, ti dai da fare. Se sei grassoccia, beh, allora è meglio che ti tieni un po’ nascosta”. Chi cura i disturbi alimentari ha a che fare con ragazze sempre più giovani: “In Alto Adige il 10% delle ragazze tra i 12 e i 25 anni non va in piscina perché si vergogna del proprio corpo. Altri studi fatti su ragazze più giovani danno cifre molto più elevate. Il 13% delle ragazze altoatesine dice di desiderare un’operazione di chirurgia estetica e il 17% dichiara di avere rimorsi dopo aver mangiato”.

“Il messaggio non arriva soltanto ai lontani turisti, ma anche alle nostre ragazze: non superi la prova costume? Allora è meglio che ti copri. E visto che pure la modella della foto sembra non superare la fatidica prova, figuriamoci tu”. Raffaela Vanzetta, INFES

Al coro di critiche si unisce la consigliera provinciale della SVP Magdalena Amhof: “Non abbiamo bisogno di fare pubblicità sulla pelle delle donne. Il detto non ha alcun legame con il Sudtirolo, è solo una gag misogina per attirare l'attenzione. La IDM come istituzione pubblica deve pubblicizzare la nostra provincia con intelligenza e simpatia, non attraverso battute che non fanno ridere. Questa pubblicità non rende onore al Sudtirolo ed è solo controproducente.

“Le autrici del post sono italiane”

Contattato da Salto.bz, il responsabile del dipartimento marketing di IDM Thomas Aichner risponde alle accuse di sessismo: “Prendiamo queste critiche molto seriamente, l'ultima cosa che vorremmo fare è attaccare o mettere in dubbio il rispetto della dignità della donna, così come il tema dei disturbi alimentari: di sicuro non volevamo incentivare o motivare donne e uomini a dimagrire per venire in Alto Adige”. “Abbiamo avviato una discussione interna – si difende Aichner – ma voglio anche ribadire che questo post è stato fatto con l'intento di lanciare un messaggio positivo: indipendente da chi sei e come sei, sei comunque il benvenuto in Alto Adige”. Ma com'è nato il post finito nella bufera? “Le due autrici sono di madrelingua italiana ed erano convinte di non fare nulla di male. Perciò voglio anche assumermi la responsabilità e proteggere le colleghe, non l'hanno fatto apposta, sono due donne e sono le ultime a essere interessate ad attaccare altre donne.

“Non è una campagna pubblicitaria, ma un post su facebook, né più né meno”. Thomas Aichner, IDM

Come si spiega Aichner queste reazioni accese, quindi? Il post è stato frainteso, oppure ha toccato un tasto assai più sentito di quanto credesse IDM? “Entrambe le cose. In parte è stato frainteso, perché non era il messaggio che volevamo dare, però credo anche che effettivamente il tema sia molto sensibile, bisogna stare attenti a scegliere parole e foto. Capisco la critica, però voglio difendere le mie collaboratrici che hanno fatto questo in assoluta buona fede”. IDM riterrà opportuno “rettificare” l'errore, dato che in un primo tempo è stato sottovalutato dai community manager della pagina social? “Di sicuro lasceremo il post, non ha senso toglierlo, ci prendiamo la responsabilità. Oggi ne parlerò con i colleghi, decideremo insieme quale sarà il modo migliore di reagire.

“Non c'è un corrispettivo in tedesco”

Aichner tira in ballo pure una (quantomeno curiosa) questione linguistica: “Facciamo una comunicazione completamente diversa, specifica, in lingua italiana e tedesca. Il post era pensato per il turismo italiano, perché il detto 'prova costume' è una tradizione italiana che conosciamo, le due collaboratrici di lingua italiana lo hanno interpretato in un modo che vedeva il lato positivo, non negativo. Loro sono una redazione, decidono insieme in autonomia, conoscono e si attengono alle linee strategiche”. Il presunto fatto linguistico avrebbe inciso sulla ricezione del messaggio: “Secondo me sì, questo detto non è così conosciuto in tedesco ed è stato frainteso in Sudtirolo. L'engagement era molto alto e positivo su facebook”. “Per me è prioritario difendere i miei colleghi, ma capisco le reazioni con tutto il rispetto, umilmente abbiamo fatto un errore, ne parliamo e discutiamo internamente. Abbiamo imparato qualcosa” conclude il dirigente di IDM. 

+++ Update (11:30) - Nel frattempo IDM ha cancellato il post incriminato.