Society | Diritti

Nei panni dell’altro

Pronti a cambiare identità per gioco? L’esperimento sociale, ideato dall’associazione Te@ di Trento e promossa dai Verdi si terrà il 26 novembre al Premstallerhof.

Si chiama “80 giorni nei panni di un altro/a” ed è un gioco didattico che permette ai concorrenti che vorranno prestarsi all’esperimento, di calarsi nei panni di persone lontane dalla propria quotidianità. E così, ad esempio, Martin, 35 anni, nato e residente a Bolzano, eterosessuale e ingegnere si trasforma in Besede, donna delle pulizie, congolese, bisessuale.
L’iniziativa, lanciata dai quattro gruppi tematici dei Verdi (Donne, Social&Green, verdECOnomia e Young Greens), ma ideata e realizzata dall’associazione Te@ di Trento, si terrà giovedì 26 novembre dalle 17:30 presso la Sala polifunzionale del Premstallerhof.

Ogni partecipante - si legge nella nota - riceve una nuova identità, che lo avvantaggerà o penalizzerà lungo tutto il percorso: un uomo etero che è nato e risiede in una regione europea, dove studia o lavora, avrà infatti un “'coefficiente' migliore rispetto a una donna emigrata dal proprio paese di origine, che ha un orientamento sessuale diverso da quello eterosessuale. L’obiettivo del gioco è quello di sensibilizzare i partecipanti alle differenze, facendo sperimentare in prima persona le diseguaglianze sociali dovute al genere, all'orientamento sessuale, allo status professionale e alla provenienza geografica”.

Secondo i Verdi e i loro gruppi tematici, solo calandosi, anche per gioco, nella vita e nelle esperienze di altre persone, si possono davvero comprendere le difficoltà e le ingiustizie che esse subiscono, iniziando così un confronto serio e libero da pregiudizi, per garantire rispetto, diritti e pari opportunità a tutti. La componente ludica ma costruttiva dell’esperimento permette di inserirsi con leggerezza e al contempo con efficacia “nel tormentato dibattito sul rispetto delle differenze, il riconoscimento delle coppie omosessuali, la ‘famigerata’ teoria gender e l’educazione al rispetto di genere nelle scuole”.

Il Parlamento italiano, dopo la condanna della Corte europea dei diritti umani (Cedu), discute da mesi su un disegno di legge per il riconoscimento delle coppie omosessuali, si legge ancora nella nota. “Il Consiglio provinciale di Bolzano continua a ritardare l'istituzione di un Centro antidiscriminazioni, nonostante le continue pressioni anche da parte del Gruppo Verde, mentre in Consiglio provinciale a Trento è congelata da mesi una proposta di legge antiomofobia di iniziativa popolare”.