L'"Obbedisco" ai sabaudi in mostra a Bezzecca di Ledro
In quell'estate del 1866 la storia poteva andare in modo diverso e cambiare molto i connotati dell'attuale regione Trentino-Alto Adige. Cosa sarebbe successo se Garibaldi con i suoi fosse sceso a Riva del Garda lungo quella strada spettacolare che oggi viene percorsa da tanti turisti, la Strada della Ponale fra i laghi di Ledro e Riva del Garda? E poi risalito quei 60 km fino alla Salurner Klause? Ci sarebbe poi stata una sanguinosa guerra 50 anni dopo? Come sarebbe un Sudtirolo bilingue (tedesco e ladino) e non trilingue (italiano, tedesco, ladino)?
Di mezzo ci fu però quell'"obbedisco" ai sabaudi che ci riporta dalla fantasia alla realtà. Sì, gli stessi sabaudi che sberleffiamo ogni primo giorno dell'anno al Concerto di Vienna ritmando la "Radetzky Marsch". Quel telegramma (no, non è l'app Telegram dello smartphone) è conservato all'Archivio di Stato di Torino, ma per tutta quest'estate di 150 anni dopo sarà visibile al Museo Garibaldino di Bezzecca. In quella zona aspra e impervia del Trentino sud-occidentale, al confine nord botanico dell'area mediterranea, in un secolo sono passati gli "eroi" di riferimento: Garibaldi in val di Ledro e Hofer al passo del Ballino.
Il calendario delle manifestazioni ledrensi di Bezzecca150bbedisco però, al di là del fregio tricolore, è stato approntato in due lingue. Questo pomeriggio a partire dalle 16 uno stimolante incontro con Don Marcello Farina, intellettuale trentino di aperte visioni, dal titolo "L'obbedienza è ancora una virtù? Cittadini, militari e religiosi di fronte al rispetto delle regole".
Zur Ergänzung der Ausstellung
Zur Ergänzung der Ausstellung in Bezzecca sollte man auch das Kaiserjägermuseum am Bergisel bei Insbruck besichtigen. Dort ist die Sänfte Garibaldis ausgestellt, die dem "Helden" bei Bezzecca abgenommen wurde, so dass der Ärmste zu Fuß flüchten musste. Dass es ihm gelungen ist, die überstürzte Flucht aus einem verlorenen Gefecht als "Akt des Gehorsams" zu verkaufen, spricht für die schauspielerischen Fähigkeiten Garibaldis.
Caro signor Staffler,
Caro signor Staffler,
noto che i sudtirolesi (come immagino lei sia) hanno mnatenuto, tra i vari tratti della cultura austriaca, anche il vizio di "aggiustare" la storia, volendo far credere al mondo che Beethoven fosse austriaco e Hitler tedesco.
Lei infatti cita gli avvenimenti della mattina del 21 luglio quando le truppe austriache furono quasi sul punto di vincere la battaglia di Bezzecca, ma - furbescamente - dimentica di raccontare quanto avvenne il pomeriggio, quando la controffensiva italiana (con un coraggioso attacco alla baionetta guidato da due figli di Garibaldi: Menotti e Ricciotti) ebbe successo e obbligò gli austriaci dapprima a ritornare sulle posizioni iniziali e poi ad abbandonare del tutto la val di Ledro.
Se desidera trovare un motivo di criticare sempre e comunque gli italiani, glielo fornisco - con obiettività - io, Garibaldi fu costretto ad abbandonare l'avanzata su Trento a causa della sconfitta di Custoza dovuta, quella sì, al pessimo comportamento di almeno due generali italiani (Alfonso La Marmora in particolare, fratello del fondatore dei bersaglieri).
In reply to Caro signor Staffler, by pinaz cinquantasette
Die Schlacht von Bezzecca,
Die Schlacht von Bezzecca, bei der 4500 Österreicher die 13.000 Mann Garibaldis aufgehalten und ihnen erhebliche Verluste zugefügt haben (1640 Italiener, 207 Österreicher), war ein gewaltiger taktischer Erfolg der Österreicher, vor allem unserer Tiroler Kaiserjäger. Garibaldi war heilfroh, dass er sich als angeblicher Sieger absetzen konnte, da ein weiterer Vorstoß für seine Truppen mit einer Tragödie geendet hätte. In Bezug auf Geschichtsklitterung sind wohl die Italiener Weltmeister. Sie bilden sich ja noch etwas darauf ein, dass sie den Äthiopiern das Gas gebracht haben.
Von postmodernen
Von postmodernen Nationalisten/Dai nazionalisti postmoderni LIBERA NOS DOMINE!!!!
Al sig. Pinaz consiglio di visitare con animo aperto il Sacrario Militare di Bezzecca, dove non potrà non constatare che l'opinione del sig. Staffler qualche fondamento ce l'ha (senza bisogno di andare al Berg Isel). Herrn Staffler gebe ich den Ratschlag, das Büchlein "AEIOU - Allen ernstes ist Österreich unersetzlich" von Willy Lorenz zu lesen, insbesonders den Passus "Österreich ist ja durchaus Weltmeister im Vergessen und gleichzeitigen aufbewahren der Asche".
In reply to Von postmodernen by luigi spagnolli
Einen freundlichen Ratschlag
Einen freundlichen Ratschlag nehme ich gerne an. Vielen Dank.
In diesem Fall kommt die
In diesem Fall kommt die Empfehlung zu spät, da ich die Werke des Schweizer Historikers Aram Mattioli seit ihrem Erscheinen kenne und aufmerksam studiere. In Italien sträubt man sich ja noch, die Verbrechen in Äthiopien zuzugeben. In Brixen ist sogar ein übler Kriegsverbrecher aus dieser Zeit, der Tausende von Zivilisten umgebracht hat, Ehrenbürger der Stadt. Da sind sich SVP und PD einig, dass man Nazi- und Faschismusverbrechen mit dem Mantel des Vergessens verhüllen muss. Das ist nicht meine Einstellung.
Auch Asfa Wossen Asserate ist
Auch Asfa Wossen Asserate ist mir bekannt.
Buongiorno Dott. Spagnolli,
Buongiorno Dott. Spagnolli, scusi il ritardo nel rispondere ma per un po' sono stato all'estero.
Voglio rassicurarla sul fatto che non sono affatto un nazionalista, tra l'altro non sono di origini locali e vivo un po' qui e un po' in Germania (oltre a viaggiare per il momndo per diletto).
Semmai, mi diverto a stuzzicare i nazionalisti e tra questi il consigliere di Suedtiroler Freiheit e uno dei casi più divertenti: oltre a odiare Garibaldi disprezza Battisti (veda "https://www.salto.bz/article/18072016/cesare-battisti-e-lautonomia") e ce l'ha persino con la Befana (legga se non l'ha fatto a suo tempo il bell'articolo di Gabriele De Luca "https://sentierinterrotti.wordpress.com/2011/12/09/carbone-per-staffler/").
Naturalmente sono stato al sacrario di Bezzeca, quando per lavoro frequentavo spesso la zona di Ledro e del lago d'Idro, ed anche per questo so che l'interpretazione del signor Staffler è viziata dalle lenti distorsive del pangermanesimo.
Ha notato che, scartata Bezzecca, l'attenzione si è spostata sull'Etiopia? Un altro cavallo di battaglia dei nazionalisti sudtirolesi, quasi l'Italia fosse l'unica nazione occidentale a essersi responsabile di atrocità nei paesi del (come si diceva allora) terzo mondo.
Eh sì, gli italiani sono fonte di ogni male del mondo e per fortuna ci ha risparmiato la solita litania sull'uso dei gas.....