Politik | Garibaldi

L'"Obbedisco" ai sabaudi in mostra a Bezzecca di Ledro

Il telegramma originale spedito il 10 agosto 1866 sarà esposto fino a fine settembre.

In quell'estate del 1866 la storia poteva andare in modo diverso e cambiare molto i connotati dell'attuale regione Trentino-Alto Adige. Cosa sarebbe successo se Garibaldi con i suoi fosse sceso a Riva del Garda lungo quella strada spettacolare che oggi viene percorsa da tanti turisti, la Strada della Ponale fra i laghi di Ledro e Riva del Garda? E poi risalito quei 60 km fino alla Salurner Klause? Ci sarebbe poi stata una sanguinosa guerra 50 anni dopo? Come sarebbe un Sudtirolo bilingue (tedesco e ladino) e non trilingue (italiano, tedesco, ladino)?

Di mezzo ci fu però quell'"obbedisco" ai sabaudi che ci riporta dalla fantasia alla realtà. Sì, gli stessi sabaudi che sberleffiamo ogni primo giorno dell'anno al Concerto di Vienna ritmando la "Radetzky Marsch". Quel telegramma (no, non è l'app Telegram dello smartphone) è conservato all'Archivio di Stato di Torino, ma per tutta quest'estate di 150 anni dopo sarà visibile al Museo Garibaldino di Bezzecca. In quella zona aspra e impervia del Trentino sud-occidentale, al confine nord botanico dell'area mediterranea, in un secolo sono passati gli "eroi" di riferimento: Garibaldi in val di Ledro e Hofer al passo del Ballino. 

Il calendario delle manifestazioni ledrensi di Bezzecca150bbedisco però, al di là del fregio tricolore, è stato approntato in due lingue. Questo pomeriggio a partire dalle 16 uno stimolante incontro con Don Marcello Farina, intellettuale trentino di aperte visioni, dal titolo "L'obbedienza è ancora una virtù? Cittadini, militari e religiosi di fronte al rispetto delle regole".