Niente è ancora deciso
“Si tratta solamente di proposte, le quali devono essere ancora discusse assieme a Regioni e Province autonome, con le quali verrà avviato un confronto costante già a partire dalle prossime settimane”, è cauto il titolare del Viminale Marco Minniti riguardo la ventilata ipotesi di realizzare dei CIE, centri di identificazione ed espulsione (o meglio, d’ora in avanti, centri di permanenza per il rimpatrio) sul territorio nazionale, Alto Adige compreso, e la distribuzione dei richiedenti asilo nel Paese. Di questo si è discusso nel corso della Conferenza Stato-Regioni tenutasi ieri (25 gennaio) a Roma e a cui ha preso parte anche il governatore altoatesino Arno Kompatscher che ha così commentato le dichiarazioni del Ministro dell'Interno: “Ho apprezzato il fatto che il governo abbia esposto una strategia complessiva e anche la volontà di dialogare anziché imporre”.
Focus dell’incontro anche la riduzione dei flussi in arrivo grazie agli accordi con gli stati di partenza e la necessità di una migliore redistribuzione sia sul territorio nazionale, evitando concentrazioni eccessive in pochi comuni, sia a livello europeo. Il governo, ha assicurato Minniti, adotterà misure per ridurre i tempi delle procedure di asilo, anche intervenendo sulla possibilità di ricorso, “un sistema di asilo credibile richiede anche misure per rendere effettive le espulsioni, compresa l'attivazione di cosiddetti ‘centri per il rimpatrio’, il principio deve essere quelle della severità con chi non ha diritto, della migliore integrazione possibile per chi ha diritto”, principio condiviso peraltro anche dallo stesso Kompatscher.
Da parte sua il Presidente della Provincia ha ribadito l’importanza di “equiparare, ai fini delle quote, i richiedenti asilo che arrivano via terra con quelli che arrivano via mare, in modo tale da non penalizzare le regioni di confine del Nord. Per quanto riguarda la distribuzione delle accoglienze, indipendentemente dal parametro scelto, è importante che la gestione operativa sul territorio continui ad essere coordinata dalla Provincia, che conosce al meglio la realtà locale”. E in linea con quanto esposto da Minniti Kompatscher ha evidenziato che “un sistema funzionante deve prevedere procedure più rapide e anche dei centri per il rimpatrio di quanti non hanno diritto: anche per essi è importante come il Ministro abbia sottolineato il principio della massima collaborazione fra Stato ed enti locali”. Il Landeshauptmann ha inoltre consegnato a Minniti alcune proposte per semplificare le procedure per l’apertura delle strutture di accoglienza, attualmente rallentate dagli eccessivi vincoli burocratici. In conclusione il Ministro ha annunciato che intende procedere in modo spedito rispetto alle strategie esposte, ma che con gli enti locali manterrà aperta la linea del dialogo.