Politics | Gaza

“Diamo un segnale contro il genocidio”

Il consigliere PD Diego Laratta porta in aula una mozione per impegnare il Comune di Bolzano a riconoscere lo Stato di Palestina e condannare Israele, con l'appoggio di Team K e Verdi.
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Foto: Privat
  • “Non può essere solo un generico cessate il fuoco: serve una condanna chiara del genocidio e il riconoscimento dello stato di Palestina”. Con queste parole il consigliere Diego Laratta (PD) ha presentato una mozione per chiedere al Comune di Bolzano una presa di posizione netta sul conflitto in Medio Oriente. Il documento, elaborato insieme a circa 20 associazioni e realtà del territorio, ha l’obiettivo di mandare un segnale chiaro alle istituzioni nazionali. “Anche se Bolzano è una piccola città può fare la differenza più ci saranno richieste più il governo nazionale sarà sotto pressione per prendere una posizione chiara”, ha spiega Laratta. 

    La mozione, sostenuta anche dalle altre forze di opposizione Verdi e Team K, si apre ricordando la gravità della crisi umanitaria: secondo le Nazioni Unite la guerra ha già causato oltre 60.000 vittime civili a Gaza.  Di fronte a questo scenario, la mozione impegna il sindaco e la giunta a condannare con chiarezza le operazioni militari israeliane e a esprimere solidarietà al popolo palestinese, chiedendo un cessate il fuoco immediato e il rispetto del diritto internazionale. Non si limita però a questo: invita a riconoscere formalmente la Palestina come Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967, a sostenere le iniziative di protezione dei civili e di ricostruzione a Gaza, a promuovere sul territorio locale campagne di sensibilizzazione e raccolte di aiuti umanitari.

  • Durante la conferenza stampa erano presenti (da sinistra: Luca Di Biasio, Diego Laratta, Chiara Rabini, Matthias Cologna, Rudi Benedikter, Thomas Brancaglion. Foto: SALTO
  • Cosa ne pensa la cittadinanza della situazione a Gaza?

    Durante la conferenza stampa di oggi (25 agosto) erano presenti anche diverse persone in Piazza Municipio ad accendere il dibattito sulla situazione a Gaza. Tra queste c'era anche Hannah Lausch, maestra d’asilo che, assieme a sua sorella, ha deciso a giugno di impegnarsi per la Palestina, iniziando con la creazione e vendita di spille come simbolo e strumento per raccogliere fondi. "Attraverso queste donazioni siamo entrate in contatto diretto con cinque famiglie palestinesi, intrappolate in condizioni di estrema precarietà, senza cibo e costrette a continui spostamenti. Da allora le sosteniamo con piccole somme, pur sapendo che si tratta di una goccia nel deserto".  Di fronte all’insufficienza degli aiuti, le sorelle Lausch ora chiedono che anche Bolzano e l’Alto Adige seguano l’esempio di altri comuni italiani nell’accogliere famiglie palestinesi. 

  • Il documento propone inoltre un gesto simbolico: l’esposizione della bandiera della pace sul municipio e l’organizzazione di eventi pubblici dedicati al tema. Allo stesso tempo, chiama in causa le istituzioni superiori: chiede alla Regione Trentino-Alto Adige di sospendere i rapporti istituzionali e commerciali con il governo israeliano fino al cessate il fuoco, e sollecita il Governo italiano ad azioni concrete — dal riconoscimento dello Stato di Palestina alla sospensione del commercio di armi, fino alla difesa della Corte Penale Internazionale e al sostegno alla relatrice speciale ONU Francesca Albanese, spesso oggetto di attacchi. 

    “Questo genocidio finirà sui libri di storia, dobbiamo poter dire ai nostri figli che abbiamo fatto qualcosa”, aggiunge il consigliere di Sinistra – Die Linke Luca Di Biasio. Il documento verrà discusso in Consiglio comunale a settembre, dove verrà votato anche dalla maggioranza. “Ci auguriamo che il consenso ci sia anche da parte della destra, siamo difronte ad una questione che viene prima degli schieramenti partitici, perché prima della politica viene il rispetto per la vita delle persone che muoiono di fame e sotto le bombe in Palestina”, aggiunge il consigliere del Team K Thomas Brancaglion.  

  • Una delle ultime manifestazioni a sostegno della Palestina in Piazza Municipio a Bolzano. Foto: Gilberto Cavalli
  • Anche l’esponente dei Verdi Chiara Rabini ha sottolineato l’importanza della mozione: “Sono tantissime le persone che ci hanno chiesto un intervento, non possiamo più voltarci dall’altra parte”. Dello stesso avviso il collega Rudi Benedikter: “Ci rivolgiamo alla politica italiana a tutti i livelli: fermiamo questo genocidio sistematico”. 

    Parallelamente alla discussione in aula, è stata lanciata una raccolta firme aperta dai 16 anni in su, sia cartacea (in eventi e manifestazioni) sia digitale su change.org che conta già 180 firme nelle prime ore. Mozioni analoghe verranno presentate a Merano, Egna e Bressanone, mentre la Provincia di Bolzano ha già approvato a luglio un documento simile. 

    “È una battaglia anche culturale, vogliamo che i cittadini si sentano parte in causa: non parliamo di geopolitica astratta, ma di vita, di sopravvivenza umana, del minimo indispensabile – ha aggiunto Laratta, concludendo con una stoccata alla consigliera provinciale Anna Scarafoni – Noi, a differenza di Frattelli d’Italia, crediamo alle immagini che ci arrivano da Gaza”.