Politik | Genocidio

Scarafoni non crede alle notizie su Gaza

Lo scrive la consigliera provinciale di FdI. Opposizioni e Kompatscher esprimono disappunto. Intanto due ong israeliane parlano di “genocidio”. E nella comunità ebraica c'è chi protesta per il premio “amico di Israele” a Salvini.
Anna Scarafoni
Foto: Seehauserfoto
  • Un attacco frontale alla (già scarna) informazione sulle sofferenze della popolazione palestinese a Gaza. È quello lanciato dalla consigliera altoatesina di Fratelli d’Italia, Anna Scarafoni, attraverso un post su Facebook: “Tutte le notizie dei tg provenienti da Gaza sono diffuse dai terroristi di Hamas. Ma chi ci crede”, scrive la farmacista bolzanina. “Le dichiarazioni della consigliera Scarafoni sono inaccettabili, alla luce degli oltre 15.000 bambini uccisi a Gaza secondo l’UNICEF e altre agenzie ONU (nel frattempo sono quasi 18mila su oltre 59mila morti, ndr), e censurano il lavoro di Nazioni Unite, giornalisti indipendenti, ong internazionali e osservatori neutrali che documentano la devastazione” replica Diego Laratta, consigliere comunale del PD a Bolzano. "Le dichiarazioni di Scarafoni – esponente della maggioranza al governo della Provincia di Bolzano – sono vergognose, gravi e indegne del ruolo istituzionale che ricopre", scrive la collega in Consiglio comunale Chiara Rabini (Verdi), "attaccare il giornalismo e liquidare ogni notizia da Gaza come propaganda di Hamas significa, oltre a calpestare il diritto all’informazione, mostrare una totale e disumana indifferenza verso migliaia di morti".

  • Il Landeshauptmann prende le distanze

    “Abbiamo ascoltato parole che ribaltano la realtà dei fatti – afferma il consigliere provinciale Paul Köllensperger (Team K) – e il presidente Kompatscher dovrebbe prendere pubblicamente le distanze da chi, all’interno della sua maggioranza, minimizza la sofferenza del popolo palestinese. Si tratta di affermazioni gravi, che non possono essere liquidate come semplici opinioni personali. Stiamo parlando di una tragedia umanitaria che chiama in causa la nostra coscienza democratica e i valori fondanti dell’Autonomia stessa”. E in effetti, a margine della conferenza stampa di Giunta, è intervenuto il Presidente della Provincia Arno Kompatscher: "La questione non è stata discussa in Giunta perché la notizia mi è arrivata solo a fine seduta – puntualizza – ma detto ciò voglio essere chiaro: non condivido in alcun modo questa presa di posizione. Non conosco nemmeno le motivazioni che hanno spinto Scarafoni a esprimerla. Va però ricordato che il Consiglio provinciale ha già preso posizione in merito, solo un paio di settimane fa, approvando a larghissima maggioranza – e con il contributo anche delle opposizioni – una mozione che chiedeva il cessate il fuoco immediato, l’arrivo degli aiuti umanitari e il sostegno alla popolazione civile nella Striscia di Gaza".

  • Il presidente della Provincia, Arno Kompatscher: "Persino Donald Trump ha dichiarato che Netanyahu deve cambiare atteggiamento. Questo è significativo". Foto: LPA/Fabio Brucculeri
  • Inoltre, secondo il Landeshauptmann, "questa continua contrapposizione tra la solidarietà con Israele e il sostegno alla popolazione civile di Gaza è fuorviante. Non esiste alcun contrasto tra le due cose. Al contrario: chi è davvero amico di Israele ha anche il dovere di dire chiaramente che è tempo di cambiare approccio – e di farlo subito".

    Le parole di Scarafoni arrivano nel giorno in cui per la prima volta due ONG israeliane – Yesh Din e B’Tselemhanno riconosciuto pubblicamente che Israele stia compiendo un genocidio nella Striscia di Gaza, unendosi ad altre voci di storici e giuristi israeliani come lo studioso della Shoah Omer Bartov: “Sono uno studioso del genocidio. Ne riconosco uno quando lo vedo” titola un suo articolo sul New York Times. Anche alcuni politici israeliani, come l’ex primo ministro Ehud Olmert, condannano apertamente l’operato del governo Netanyahu in Palestina, sostenendo che Israele commetta crimini di guerra” e che quella a Gaza sia “una guerra di sterminio”.

  • Il caso Salvini

    In Italia si sollevano voci critiche anche attorno al premio conferito dalle associazioni “Italia-Israele” e “Alleanza per Israele” – presieduta dal lobbista bolzanino Alessandro Bertoldi – al vicepremier Matteo Salvini (Lega), definito “amico dell’anno di Israele”. Un riconoscimento che ha suscitato sconcerto e rabbia in una parte dell’ebraismo italiano. Il filosofo Davide Assael, docente di Geopolitica delle religioni all’Università di Verona, ha rivolto una lettera aperta (pubblicata su Domani) all’ambasciatore israeliano Jonathan Peled – presente alla premiazione di Salvini definendo il premio “vergognoso” e accusando il governo israeliano di condurre a Gaza “non una guerra, ma un massacro senza scopo militare e, peggio ancora, sbocco politico”.

    Assael mette in fila le “ombre” su Salvini, tra affermazioni razziste, “censimento” dei rom, marce con CasaPound, rapporti ambigui con figure dell’estrema destra: “Le dicono niente i nomi di Stefano Pavesi (Lealtà e azione), Laura Castagna (Azione sociale), Luca Traini, detto «Luchino nazi», poi autore di un efferato attentato a Macerata, Daniele Beschin (Forza Nuova), Maurizio Puglisi Ghizzi (Casa Pound)?”, domanda Assael, che incalza: “Se Salvini è così amico di Israele che faccia pressione su Netanyahu per una soluzione politica, invece di alimentare la propaganda del nazi-sionismo”.

  • Matteo Salvini (al centro) premiato "Amico dell'anno di Israele": a destra, il bolzanino Alessandro Bertoldi. Foto: Alleanza per Israele
  • Il malcontento non si limita però alle parole di un singolo intellettuale. L’assegnazione del premio a Salvini sarebbe la spia di un processo più ampio e strutturale, ovvero la crescente vicinanza tra parte delle comunità ebraiche italiane e la destra postfascista. Un fenomeno che, come scrive Leonardo Bianchi sul settimanale Internazionale, ha radici profonde e contraddizioni evidenti. “Gli ebrei italiani si sentono protetti da Giorgia Meloni e Matteo Salvini”, ha dichiarato Walker Meghnagi, presidente della comunità ebraica milanese in diverse interviste, arrivando a dire che in caso di episodi antisemiti “la colpa sarebbe della sinistra”. Questo spostamento a destra è stato accelerato dopo il 7 ottobre 2023: la sicurezza è la priorità, anche a costo di appoggiare leader politici che fino a pochi anni fa erano accusati di flirtare con ambienti neofascisti o di usare stereotipi antisemiti. La semiologa Valentina Pisanty ha spiegato che “il governo israeliano dà ai leader di destra una patente di innocenza sul versante del razzismo e dell’antisemitismo, e in cambio riceve un robusto sostegno politico”.

    Eppure, dentro e fuori le comunità ci sono voci dissonanti. Il Laboratorio ebraico antirazzista (Ləa) e l’associazione Mai indifferenti hanno promosso a febbraio un appello contro la guerra a Gaza, contro le derive autoritarie del governo israeliano e la violenza dei coloni israeliani in Cisgiordania. “Una fascia di ebrei italiani si sente sempre meno rappresentata dalle comunità ufficiali”, scrive Internazionale, sottolineando il disagio crescente per l’allineamento con la destra e l’assenza di una critica alla guerra a Gaza.

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Josef Ruffa Di., 29.07.2025 - 14:33

La signora Scarafoni può tranquillamente mettere in dubbio quanto legge, se pensa che Hamas dia informazioni errate, ma allora abbia la cortesia di mettere in dubbio anche le informazioni che arrivano da Israele.
Per quale motivo quelle informazioni devono essere credute perchè dette da loro coram populo?
Ci sono civili indifesi e incolpevoli che vengono colpiti duramente e la Signora non ci crede.

Di., 29.07.2025 - 14:33 Permalink
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Manfred Klotz Di., 29.07.2025 - 16:19

Aussagen wie die von Scarafoni sind ein starkes Stück. Es ist wohl ein Zeichen, dass ein Faschist dem anderen kein Auge aushackt.

Di., 29.07.2025 - 16:19 Permalink
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Salto User
Capaldi Di., 29.07.2025 - 17:25

Naja, sie glaubt auch Klimaforschern nicht, (war da nicht mal was mit elektromagnetischen Strahlen der Planeten), irgendwas mit Corona war auch mal ein Thema, insofern schon kongruent was die Dame von sich gibt.

Di., 29.07.2025 - 17:25 Permalink
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Elisabeth Garber Di., 29.07.2025 - 19:37

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Di., 29.07.2025 - 19:37 Permalink
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Salto User
franz Di., 29.07.2025 - 21:36

Di massacri nei confronti dei palestinesi Israele ne ha gia fatto anche in passato(ricordo solo quello sotto il commando di Ariel Sharon,fra gli altri,)poi secondo me ben sapendo che ne la mia e ancora meno l opinione della scarafoni fa voce in capitolo,come bipede cervellato con un minimo di coscienza cerco almeno di non approvare.

Di., 29.07.2025 - 21:36 Permalink