Economy | Legge di bilancio

“È l’Europa che deve cambiare”

Barra dritta del governo giallo-verde sulla manovra finanziaria bocciata dall’Ue. Il ministro Fraccaro: “Provvedimento resta espansivo, siamo aperti al confronto”.
Riccardo Fraccaro
Foto: upi

La Commissione europea ha bocciato la manovra di bilancio del governo Lega-5 stelle. Mentre sale vorticosamente la preoccupazione dei mercati l’esecutivo invita alla calma. Fra i “pompieri” anche Riccardo Fraccaro che dalle pagine del Sole24ore dichiara: “Era previsto che l’Ue del rigore bocciasse una manovra espansiva. Il provvedimento resta quello approvato, casomai si rafforza. È l’Europa che deve cambiare dismettendo le disastrose politiche dell’austerity per abbracciare la crescita. Non c’è uno scontro tra istituzioni ma un confronto tra modelli economici. Dialogheremo per far valere le nostre ragioni”. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia Diretta, sottolinea che “L’Italia non è affatto isolata perché la battaglia sul deficit e la crescita, nei fatti, è stata condivisa e messa in pratica da diversi Paesi prima di noi e lo sarà in futuro. Purtroppo scontiamo la perdita di credibilità degli ultimi anni, con i Governi che andavano a Bruxelles con il cappello in mano. Tuttavia abbiamo dalla nostra parte il Paese reale, che ci ha dato un mandato forte e ci chiede di andare avanti”.

Dice Fraccaro che “un eventuale anticipo a novembre della procedura di infrazione non farebbe altro che alimentare il sospetto di un giudizio politico da parte della Commissione. Più che una minaccia sarebbe una confessione, non è questo l’atteggiamento giusto: siamo aperti al confronto, purché sia franco e leale. Dimostreremo con i fatti che la nostra ricetta servirà a rilanciare la crescita”. 

E ancora: “La Bce dovrebbe garantire la stabilità finanziaria e calmierare lo spread”, che “non può essere utilizzato per orientare le politiche di un Paese. Dobbiamo difendere la nostra sovranità, l’economia dev’essere al servizio della comunità e del benessere dei cittadini. L’Italia è un Paese democratico, con un Governo forte e coeso. Persuaderemo tutti delle nostre scelte”. 

Era previsto che l’Ue del rigore bocciasse una manovra espansiva. Il provvedimento resta quello approvato, casomai si rafforza

Su reddito di cittadinanza e riforma della Fornero non ci saranno rinvii, assicura il Ministro. “Aiutare chi cerca un’occupazione e favorire il ricambio generazionale servirà ad aumentare la produttività. Senza sostenibilità sociale non c’è sostenibilità economica, quindi l’avvio di queste misure è indispensabile per ridare slancio al sistema-Paese. La crescita sarà superiore alle previsioni. Intendiamo avviare il più grande piano di investimenti degli ultimi anni e siamo pronti a rafforzarlo con delle riforme strutturali”.

Sui tempi circa l’arrivo della legge di bilancio in Parlamento Fraccaro sottolinea che “è questione di giorni, rispettiamo la centralità del Parlamento che deve lavorare al testo nei termini utili”. Infine, in riferimento alla discussione con le forze politiche in Parlamento spiega: “Noi siamo sempre disponibili al dialogo, l’importante è che non vi sia un atteggiamento strumentale su un tema tanto importante. Vogliamo cambiare rotta, abbandonando le secche dell’austerity per imboccare la via della crescita. Non solo in Italia, ma - conclude Fraccaro - anche in Europa”.

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Martin Daniel Thu, 10/25/2018 - 17:22

Man kann ja zur Wirtschaftspolitik unterschiedlicher Meinung sein und Nachfragepolitik in Aufschwungphasen befürworten, auch ist es nicht neu, dass Regierungen höhere Wachstumsprognosen als Forschungseinrichtungen u. int. Organisationen ausgeben. Was nicht geht, ist als freiwilliger Teil der Währungsunion volle nationale Souveränität einfordern ("Dobbiamo difendere la nostra sovranità") und zugleich, dass eine Einrichtung dieser Währungsunion bitte schön so viele Staatsanleihen des eigenen Landes kaufen möge, damit die Zinsen auf das gewünschte Maß sinken (“La Bce dovrebbe ... calmierare lo spread”).

Thu, 10/25/2018 - 17:22 Permalink
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Martin Daniel Fri, 10/26/2018 - 09:04

Es gibt nicht nur die Maastrichtkriterien, Oliver: 2013 wurde der Fiskalpakt (auch "fiscal compact") von den Mitgliedsstaaten der Währungsunion unterzeichnet. Dieser hat denselben Rang der ersteren und mit ihm verpflichten sich die Staaten, jährlich 1/20 jenes Teils der Staatsverschuldung, der über der 60%-Marke (zum BIP) liegt, abzutragen. Das wären bei Italien ca. 3,5% per anno. Da das nicht zumutbar ist, handelt die Kommission jährlich mit Italien die zulässige Neuverschuldung aus, die für die Schuldenreduzierung ausschlaggebend ist. Mit Gentiloni war für 2019 0,8% vereinbart worden. Die EU hat somit jede Berechtigung und auch die Pflicht, die Einhaltung des Fiskalpaktes einzufordern. Andernfalls riskiert sie und das europäische Regelwerk, jegliche Autorität zu verlieren, ganz unabhängig von den wirtschaftlichen Folgen des ital. Schuldenmachens.

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