Politics | Provinciali 2013

"Abbiamo bisogno di più Europa"

I Verdi annunciano il loro programma istituzionale e assumono la prospettiva di una maggiore integrazione europea quale piattaforma indispensabile per ripensare anche le strutture portanti della nostra autonomia.

I Verdi sudtirolesi hanno esposto stamani (27 settembre) la loro posizione sul futuro istituzionale della provincia. Per farlo hanno invitato Rebecca Harms – presidente del gruppo Verde al Parlamento europeo –, dando con ciò anche un esplicito segnale programmatico e di orientamento strategico. Il titolo dell'incontro, infatti, portava significativamente il titolo “Di quanta Europa ha bisogno l'Alto Adige?”.

Secondo Riccardo Dello Sbarba “per risolvere i problemi e le insicurezze, che a livello locale nascono sotto la spinta dei processi di globalizzazione e nel segno della crisi finanziaria, non bisogna cedere alla tentazione di rinchiudersi in un angolo protetto. Occorre, al contrario, affrontare la situazione allargando lo sguardo e puntando in modo più deciso verso un'effettiva integrazione europea. Solo se riusciremo a creare una piattaforma legislativa in grado di non creare disparità finanziarie tra le diverse zone del continente possiamo infatti coltivare la speranza di ottenere maggiore equità sociale”. Dello Sbarba ha quindi precisato che una tale prospettiva di sviluppo non ha niente a che vedere con la difesa a oltranza dell'Europa delle nazioni. Un'accusa, quest'ultima, costantemente rivolta ai Verdi dai sostenitori dell'autodeterminazione. “Decostruire la preminenza delle nazioni, un obiettivo che noi sosteniamo con forza, non avrebbe senso se pensassimo di frammentare ulteriormente il territorio europeo, agendo esclusivamente in nome di interessi egoistici. Senza un'azione coordinata a livello più ampio, il particolarismo genererebbe esiti soffocanti, e la terapia produrrebbe insomma un danno peggiore del male che intende curare”.

I Verdi hanno infine definito anche il percorso operativo che dovrebbe portare alla concretizzazione della loro visione: “Il metodo migliore – sintetizza ancora Dello Sbarba – è senza dubbio quello di attivare una convenzione, nominata dal Consiglio provinciale, alla quale partecipino però i rappresentanti di tutti i segmenti della società. L'idea è quella di accendere un dibattito, il più vasto possibile, che rompa con la tradizionale concezione di un'autonomia verticale, gestita cioè nelle stanze chiuse ed esclusivamente lungo l'asse Bolzano-Roma, per aprirsi invece a una maggiore partecipazione dal basso”. “Il nuovo statuto di autonomia – conclude Dello Sbarba – deve nascere qui e deve essere sentito finalmente come un patrimonio di tutta la collettività locale”.