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Il numero 10

Stasera alla Sparkasse Arena i Foxes trovano i Pioneers. Dopo l'allenamento di rifinitura, abbiamo incontrato Dustin Gazley: dalla scelta del numero di maglia alle origini italiane, l'attaccante americano si racconta.
Gazley
Foto: SALTO
  • Stasera (27 settembre) alla Sparkasse Arena, con inizio alle 19.45, i Foxes incontreranno i Pioneers Vorarlberg per la terza giornata della regular season dell’ICE Hockey League.  La squadra di Feldkirch l’anno scorso ha dato filo da torcere ai biancorsossi, vincendo 3 partite su quattro in stagione, per poi uscire ai quarti di finale di playoff. Si ripresentano a ranghi ampiamente rinnovati con 12 nuovi innesti nel roster di 25. Arrivano a Bolzano dopo aver perso l’esordio a Innsbruck ed essersi rifatti in casa con Fehervar alla seconda giornata. Compagine tutta da vedere, quindi.

    Ieri mattina abbiamo assistito al Palaonda all’allenamento di rifinitura dei Foxes. La squadra biancorossa ha eseguito, con intensità e grande velocità, schemi e movimenti, serie specifiche di attacco-difesa in varie situazioni, in superiorità e in inferiorità numerica, uscita di zona a destra e sinistra e situazioni di special teams. Notevoli le serie di allenamento al tiro, in posizioni e condizioni diverse, tra le quali abbiamo notato i tiri dal perimetro con deviazione dell’uomo piazzato davanti al portiere. Soluzione, quest’ultima, già efficacie quest’anno in un paio di occasioni. Abbiamo notato soprattutto una ottima intesa di gruppo e visi sorridenti.

  • Massima attenzione: Glen Hanlon spiega gli schemi alla lavagna Foto: SALTO
  • Terminata la sessione, a bordo ghiaccio abbiamo incontrato Dustin Gazley. Il giocatore americano, con i suoi trentacinque anni e dopo cinque stagioni a Bolzano, è colonna portante dell’attacco e uomo squadra amatissimo dai tifosi.  

    SALTO: Dustin, iniziamo con qualche parola su questo inizio stagione. Le prime due partite sono state positive. Cosa ne pensa?

    Dustin Gazley: Si, sono state buone partite e questo è un buon segnale. Penso veramente che quest'anno abbiamo una buona squadra. Abbiamo avuto una buona preseason, il training camp e tutto il resto. In realtà in prestagione non abbiamo giocato le amichevoli come volevamo ma alla fine contano le partite vere e guarda le due ultime vittorie… abbiamo anche segnato molti gol che è quello che un po’ ci era mancato.

  • Slap shot: A fine allenamento Gazley prova "one timer". Foto: SALTO
  • Vedendovi sul giaccio date l’impressione di un gruppo molto unito. Le vittorie credo aiutino. Quale è l'umore nello spogliatoio? 

    Le cose vanno bene. Ci sono molti ragazzi nello spogliatoio, abbiamo caratteri e personalità diverse, formiamo un ottimo gruppo. C’è un grosso gruppo di giocatori che è tornato a Bolzano dopo la stagione scorsa, i nuovi arrivati si sono inseriti bene. Nello spogliatoio il gruppo è unito e affiatato e tutti sono determinati e danno tutto ad ogni allenamento. Sono buoni segnali. C’è ottimismo.

     

    “In queste prime uscite siamo stati abbastanza precisi in difesa e questo ci permette di costruire il nostro gioco”

     

    E’ chiaro che intesa e schemi devono migliorare e che state provando molte soluzioni. Però la vostra linea di attacco, Gazley-Bradley-Halewka sembra già ben assestata ed efficace. C’è intesa tra di voi. 

    Si, credo che le prime uscite siano state positive. Stiamo ancora imparando a conoscerci bene, ruoli e posizioni reciproche. La chimica migliorerà sicuramente ancora.

    Avete già messo a segno alcuni gol importanti. La volata contro il Linz, con il tuo assist a Bradley e il suo a Helewka a rimorchio è già da highlights di stagione…

    (sorride) Abbiamo iniziato bene con un paio di bei gol, ma credo che abbiamo ancora molto da dimostrare e credo che ci vorrà un po' di tempo per arrivare al meglio dell’intesa. Dobbiamo migliorare, dobbiamo sapere sempre dove sono gli altri sul campo, magari senza dover guardare, dobbiamo creare opportunità da gol. Poi quelli verranno.  In queste prime uscite siamo stati abbastanza precisi in difesa e questo ci permette di costruire il nostro gioco offensivo e sostenere più pressione nella zona. È questo il nostro compito, ed è questo che porteremo in campo. 

    Cosa vi aspettate dalla partita coi Pioneers? 

    Le squadre sono molto cambiate dalla stagione scorsa e siamo alle prime partite di campionato. Guarderemo qualche video su di loro e stiamo preparando la partita. Saremo pronti, ma quello che fa la differenza è poi come andiamo sul ghiaccio. Dobbiamo fare il nostro gioco e mettere sul campo il nostro sistema. Credo che, se faremo le cose giuste, avremo successo.

  • Dustin Gazley: In maglia azzurra Foto: Fisg - Valentina Gallina
  • In estate ha giocato nella Nazionale Italiana ai Campionati Mondiali e quest’anno risulti giocatore domestic. Abbiamo letto delle sue origini italiane da parte di madre. Vuole raccontarci qualcosa di più?

    La famiglia di mia madre proviene da San Cataldo in Sicilia. Quando ero al liceo mia madre è risalita alle sue origini famigliari e ha scoperto le sue origini e i legami con la Sicilia. Una volta ricostruita la storia di famiglia le ci sono voluti circa due anni per ottenere la cittadinanza italiana. Di conseguenza in quel periodo ho ottenuto anche io il doppio passaporto. Stiamo programmando da tempo un viaggio di famiglia per visitare le zona di origine di mia madre. Spero di farlo prima possibile.

    Abbiamo letto che lei è nato nel Michigan in una città che si chiama Novi. 

    E’ una cittadina nell’area metropolitana di Detroit. Sono nato e cresciuto lì. Poi ho frequentato la Michigan State University, a circa un’ora di macchina, dove ho giocato nel campionato NCAA. Lì abitano ancora molti amici e parenti.

  • Dustin Gazley: l'anno prima di arrivare al Bolzano Foto: Collezione privata

    Novi è un nome curioso.

    Il nome è stato scelto dai cittadini tanto tempo fa. Deriva dalla presenza dalla sesta stazione ferroviaria della linea storica. Il cartello in stazione era no.VI … così il nome.

    Invece in merito a Bolzano, è al quinto anno qui, come si trova?

    Ci piace molto stare qui. È uno dei motivi principali per cui vogliamo tornare ogni anno: la cultura, la gente e l'ambiente. È un posto bellissimo in cui vivere, un posto fantastico in cui far crescere la propria famiglia. Mio figlio va all'asilo a Cornaiano, dove abitiamo ... è proprio un bel posto. 

     

     

    “Da piccolo il mio giocatore preferito era Pavel Bure, the Russian Rocket”

     

    Una domanda sul suo numero di maglia. Abbiamo visto che il 10 è il suo numero fin dagli esordi. Come lo haiscelto?

    Ah, facile! Da piccolo il mio giocatore preferito era Pavel Bure, the Russian Rocket. Aveva il numero 10. Ala destra. Sono cresciuto ammirandolo e per questo ho il numero 10. Da quando avevo 7 anni.

    Un’ultima cosa. Tra un paio di settimane inizia il campionato americano, l’NHL. Ha una squadra preferita?

    Vengo dall’area di Detroit, i Red Wings.

    Mentre salutiamo Gazley, dagli spogliatoi sta uscendo Enrico Miglioranzi. Da qualche tempo ha ricominciato ad allenarsi sul ghiaccio. A parte, dopo la fine dell’allenamento di squadra. Lo abbiamo visto lavorare duramente sui pattini. Ci vorrà ancora una manciata di settimane.

    Miglio passando, con il suo solito sorriso e la sua incrollabile positività, ha scherzato con Dustin: “Gli hai già detto vero che sono il tuo migliore amico?”