Society | Lo studio

Minori, violenza in aumento

Conflitti famigliari, problemi a scuola, trascuratezza, abuso e mobbing. Garante per l’infanzia e l’adolescenza: più che raddoppiate le consulenze rispetto al 2016.
Bambino
Foto: upi

I dati parlano chiaro: in Alto Adige la violenza sessualizzata, quella fisica e psichica sono in aumento. Nel 2017 le consulenze presso l’ufficio di Paula Maria Ladstätter, garante per l’infanzia e l’adolescenza (Kija), che oggi (28 marzo) ha presentato la sua relazione annuale, sono più che raddoppiate, arrivando a quota 2.124 - fra incontri individuali, consulenze via e-mail, WhatsApp e Facebook - mentre nel 2016 erano state 965 (anche perché con l’assunzione di una terza esperta è stato possibile prendere in carico più casi). Nel 2016 sono stati 551 i fascicoli elaborati, 858 nel 2017. “L’emergenza sociale in Alto Adige è cambiata ma non è in diminuzione”, spiega Ladstätter. 

Le storie 

Nel 2017 una nuova tematica è stata la formazione di Tutori volontari per minori non accompagnati. In tutto sono state 99 le persone che tra luglio e dicembre hanno dimostrato interesse a partecipare ai corsi proposti: quattro corsi base e tre corsi d’aggiornamento in lingua tedesca e italiana. Al termine della formazione di 17 ore sono state 26 le persone iscritte nel 2017 nell’elenco dei Tutori volontari presso il Tribunale per i minorenni di Bolzano; a 7 di loro, nel dicembre 2017, è stata assegnata una tutela.

Fra i casi trattati c’è quello di un giovane proveniente dall’Africa orientale, i cui genitori sono stati uccisi e che non ha altri parenti, e che dopo mille peripezie è riuscito a giungere in Alto Adige e ora vive in una struttura; quello di una bambina delle medie, che in classe subisce mobbing, non mangia più e si rifiuta di andare a scuola. C’è poi quello di una giovane che da tempo non vive più in famiglia ma scopre che i suoi fratelli minori a casa vengono picchiati e umiliati; una madre la cui figlia quattordicenne esce in continuazione e gira con un gruppo di ragazzi più grandi; e ancora: un padre separato i cui bambini, dopo aver trascorso una settimana con lui, non vogliono tornare dalla madre perché non vanno d’accordo con il suo nuovo partner.

Ansia e perfezionismo

Secondo l’analisi di Ladstätter i bambini hanno sempre meno tempo libero a loro disposizione, e lo stress degli adulti si trasmette su di loro. Ansia da prestazione, pensiero elitario e perfezionismo sono i fattori che più gravano sui minori, senza contare i problemi psichici e fisici di genitori e altri familiari che influenzano bambini e adolescenti: “La pressione sociale e finanziaria porta alla povertà, a una cattiva alimentazione, a lacune formative e a una mancanza di prospettive”, così la Garante.

Cosa fare

“Comunicare allo stesso livello, con i bambini, e trattarsi con rispetto”, questi i consigli di Ladstätter, ma non solo: si tratta - aggiunge infine - di ascoltare e rispettare le diverse competenze e i modi di vedere di coloro che sono coinvolti, mantenendo sempre al centro dell’attenzione la difficile situazione in cui si trova il minore.