Ma 'sto inceneritore non sarà mica una patacca?
Un altro guasto, si fa sempre più certa l'ipotesi che il nuovo inceneritore costato uno sproposito di denari pubblici sia una patacca. Questo impianto è più tempo fermo che in funzione. Ma siamo fortunati, molto fortunati, ogni volta che si ferma manda a Casanova un po' di monossido di carbonio e mai niente di più. Ah si questa volta un po' di puzza, ma la puzza non fa male. È una fortuna che fa fare un respiro di sollievo anche al sindaco che sente il peso della responsabilità della salute cittadina. Peccato che la centralina posta a Casanova registri solo le emissioni tipiche del traffico e non quelle specifiche dell'inceneritore come il mercurio e l'acido cloridrico.
C'è da star tranquilli comunque, i tecnici sanno di che si tratta e sanno cosa fare, l'inceneritore si è rotto di nuovo ma è tutto sotto controllo. Controllo di chi? Ah si dell'Agenzia Provinciale per l'Ambiente, la stessa che ha fortemente voluto e difeso la costruzione dell'inceneritore.
A nessuno viene in mente che con tutti quei soldi spesi per un impianto pericoloso e fatiscente, si sarebbero potuti finanziare sistemi di riduzione dei rifiuti e riutilizzo di oggetti e materiali dismessi, si sarebbero potuti costruire decine di impianti di cernita e separazione dei rifiuti residui, naturalmente ad emissioni zero per la felicità degli abitanti di Casanova e dintorni? I nostri cari Spagnolli, Angelucci e Fattor potrebbero dormire con tutti e due gli occhi chiusi il sonno dei giusti. Certo, si perderebbe qualche soldo proveniente dalla vendita dell'energia e del calore, ma se ne guadagnerebbe qualche altro dalla vendita dei materiali postconsumo provenienti dalla raccolta differenziata, che più è spinta più si incassa e non sarebbe servita la discarica. Sarebbe bastato allora un po' di buon senso. Ora invece serve un po' di buon senso e un coraggio da leoni.
Sì, un coraggio notevole perché si tratta di rendersi conto che bruciare i rifiuti è un sistema, oltre che pericoloso, ormai obsoleto, e abbiamo bisogno di materie prime molte delle quali scarseggiano e costano sempre di più. Serve una notevole dose di coraggio per fare una decisa inversione di tendenza verso una società a rifiuti zero e usare l'inceneritore (visto che ormai c'è) per le necessarie fasi di passaggio. Peccato che i nostri amministratori non brillino per coraggio e illuminazione e preferiscano camminare per le solite sicure strade. Certi comunque che, se qualcosa va storto, a sporcarsi le scarpe saranno gli altri.