Gesellschaft | Dal blog di Argante Brancalion

Ma 'sto inceneritore non sarà mica una patacca?

Il gioiello provinciale si rompe di continuo ma non preoccupatevi, è tutto sotto controllo!!!
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Un altro guasto, si fa sempre più certa l'ipotesi che il nuovo inceneritore costato uno sproposito di denari pubblici sia una patacca. Questo impianto è più tempo fermo che in funzione. Ma siamo fortunati, molto fortunati, ogni volta che si ferma manda a Casanova un po' di monossido di carbonio e mai niente di più. Ah si questa volta un po' di puzza, ma la puzza non fa male. È una fortuna che fa fare un respiro di sollievo anche al sindaco che sente il peso della responsabilità della salute cittadina. Peccato che la centralina posta a Casanova registri solo le emissioni tipiche del traffico e non quelle specifiche dell'inceneritore come il mercurio e l'acido cloridrico.

C'è da star tranquilli comunque, i tecnici sanno di che si tratta e sanno cosa fare, l'inceneritore si è rotto di nuovo ma è tutto sotto controllo. Controllo di chi? Ah si dell'Agenzia Provinciale per l'Ambiente, la stessa che ha fortemente voluto e difeso la costruzione dell'inceneritore.

A nessuno viene in mente che con tutti quei soldi spesi per un impianto pericoloso e fatiscente, si sarebbero potuti finanziare sistemi di riduzione dei rifiuti e riutilizzo di oggetti e materiali dismessi, si sarebbero potuti costruire decine di impianti di cernita e separazione dei rifiuti residui, naturalmente ad emissioni zero per la felicità degli abitanti di Casanova e dintorni? I nostri cari Spagnolli, Angelucci e Fattor potrebbero dormire con tutti e due gli occhi chiusi il sonno dei giusti. Certo, si perderebbe qualche soldo proveniente dalla vendita dell'energia e del calore, ma se ne guadagnerebbe qualche altro dalla vendita dei materiali postconsumo provenienti dalla raccolta differenziata, che più è spinta più si incassa e non sarebbe servita la discarica. Sarebbe bastato allora un po' di buon senso. Ora invece serve un po' di buon senso e un coraggio da leoni.

Sì, un coraggio notevole perché si tratta di rendersi conto che bruciare i rifiuti è un sistema, oltre che pericoloso, ormai obsoleto, e abbiamo bisogno di materie prime molte delle quali scarseggiano e costano sempre di più. Serve una notevole dose di coraggio per fare una decisa inversione di tendenza verso una società a rifiuti zero e usare l'inceneritore (visto che ormai c'è) per le necessarie fasi di passaggio. Peccato che i nostri amministratori non brillino per coraggio e illuminazione e preferiscano camminare per le solite sicure strade. Certi comunque che, se qualcosa va storto, a sporcarsi le scarpe saranno gli altri.