Politics | Elezioni provinciali 2013: le reazioni

Biancofiore: il crollo del Pdl in Trentino Alto Adige? Colpa di Alfano

Sui quotidiani italiani il voto è un'occasione d'oro per spiegare la complessa realtà altoatesina. Ma non sempre prevale la lucidità, mentre alcuni temi "sfondano" come la forza dei secessionisti di lingua tedesca e la caduta del centro destra.

Il capitolo più pittoresco della lettura (da destra) del voto in Alto Adige è offerto dal quotidiano Libero, dove prende la parola Michaela Biancofiore affermando: "Alfano è un disastro, in Trentino ho perso per colpa sua" e rincarando la dose: "il segretario mi ha abbandonata, i suoi colpi di testa hanno generato un disastro elettorale". La Biancofiore in sostanza se la prende con Alfano reo di non averle fatto visita nella fase calda della campagna elettorale. Per la leader di Forza Alto Adige il voto del 2 ottobre "ha dato alla nostra gente l'idea di un Berlusconi in minoranza e la nostra campagna si è trasformata in una via crucis". 

Su Il Giornale l'approccio è più equilibrato e l'analisi è all'insegna di un: "niente competizione, vince Kompatscher", che non nasconde comunque il calo Svp. Osservando che l'astensione ha colpito particolarmente i comuni dove è insediata la popolazione di lingua italiana, il quotidiano si sofferma poi sul "crollo delle liste di centrodestra a Bolzano, che hanno influito notevolmente sul voto in provincia". "Crollo dovuto - scrive Il Giornale - "alla frammentazione dei partiti causato dalle liti tra i loro esponenti". 

Dal canto suo il Corriere della Sera dà delle elezioni altoatesine una lettura che privilegia una lente nazionale poco attenta ("Bolzano alla Svp"), evidenziando inoltre che "sparisce il centrodestra e frenano i 5 Stelle". Il quotidiano mette poi in luce la crescita "d'opposizione" di Freiheitlichen e dei "secessionisti della Klotz". Non particolarmente aggiornata risulta la conta dei consiglieri di lingua italiana ("sette se non addirittura sei"). 
Tra le varie reazioni al voto Corriere sceglie di privilegiare Durnwalder: «La Svp perde per la prima volta la maggioranza assoluta dei seggi ma registra un significativo risultato nel segno del rinnovamento».

Il Sole 24 Ore mette in evidenza da un lato la percentuale 'bulgara' ottenuta dalla Svp e dall'altro il crollo del centro destra. La crescita dei secessionisti di lingua tedesca viene definita 'impressionante' ed i Freiheitlichen vengono definiti 'scissione a destra della Svp'. 
Per quanto riguarda il disastro del centro destra Il Sole è categorico: oggi quell'area politica in trentino Alto Adige 'rasenta lo zero'. 
Il giornale evidenzia ancora il calo dell'affluenza a Bolzano: record negativo con la percentuale dei votanti ferma a meno del 65%, ma dimostra di non avere le idee molto chiare quando sceglie infine di intervistare Michaela Biancofiore, definita sì coordinatrice regionale di Forza Italia (ex?) ma anche 'sottosegretaria del governo Monti alla pubblica amministrazione'. Cosa dice Biancofiore al Corriere? Il solito. La colpa è di Roma: "i partiti nazionali dovrebbero avere più attenzione nei confronti della comunità italiana dell'Alto Adige e del disagio degli italiani". Ma anche degli avversari: "paghiamo la divisione causata da chi ha voluto fare partiti territoriali". 
Il Sole dedica poi un articolo a parte ai 'separatisti alla conquista di Bolzano'. Per il giornale le sigle separatiste  "scavano consensi nell'astensionismo dell'elettorato italiano". L'articolista ricostruisce il percorso politico in particolare dei Freiheitlichen, indicandone le priorità politiche: liberismo, rivendicazioni sulla "sovranità sudtirolese", guerra al fisco invasivo, ma anche xenofobia con "sterzate anti-islamiche e anti-immigrazione". Sono temi che "guadagnano favori nelle fasce degli under 30", aggiunge il giornale che fa capo alla Confindustria. 
Il Sole 24 Ore dedica qualche paragrafo anche a Südtiroler Freiheit, osservando che "il programma dei patrioti altoatesini ricorda l'indipendentismo catalano delle croci uncinate". 
Per il resto il partito di Eva Klotz - ricorda il giornale - rivendica "integrazioni reddituali per i tirolesi, sostegno delle minoranze linguistiche, contrasto alla italianizzazione che spazia dalla segnaletica in italiano all'obbligo del bilinguismo". Fino allo scontro più netto con la destra italiana sulle reliquie del fascismo: "un insulto all'Alto Adige che nessuno ha ancora rimosso".

Repubblica dal canto suo dedica un'intera sezione alle elezioni in Trentino Alto Adige, con tanto di infografica sui risultati dei partiti e la composizione del nuovo consiglio regionale. 
Nell'articolo a corredo, Repubblica mette in evidenza la perdita della maggioranza assoluta da parte della Svp, quindi la tenuta del Pd rispetto al 2008 (ma anche la flessione rispetto alle politiche) e quindi il crollo di Pdl e Lega, il calo di M5S e la crescita della destra secessionista in Alto Adige. 
Nell'articolo i Freiheitlichen vengono definiti 'destra populista', mentre il disastro del centro destra viene attribuito alla grande frammentazione delle liste ed alla 'suddivisione tra falchi e colombe'.