Lavoratrice “schedata”, c’è la petizione
-
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Inizia così, con la citazione dell'articolo 21 della Costituzione, la petizione online lanciata in solidarietà con la lavoratrice dell'Eurac portata in Questura e "schedata" per aver diffuso un volantino critico verso la visita al Noi-Techpark di Bolzano del Ministro degli interni Matteo Piantedosi. Sulla vicenda, rivelata da SALTO, i Verdi hanno presentato un'interrogazione su temi di attualità rivolta alla Giunta provinciale, in particolare all'assessora alla sicurezza Ulli Mair. La consigliera provinciale Brigitte Foppa domanda alla Giunta se era al corrente dell'operazione di polizia al NOI, come valuta il comportamento delle forze dell'ordine, se ritiene che un'opposizione politica nei contenuti equivalga a un rischio per la sicurezza e se intende garantire il rispetto di diritti fondamentali come la libertà di espressione e di manifestazione pacifica negli spazi pubblici e sui luoghi di lavoro.
-
Il testo della petizione
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. …” (art.21 Costituzione Italiana)
Il 14 novembre il Ministro Piantedosi è in visita a Bolzano presso il NOI Techpark, struttura che ospita istituti di ricerca, università e start-up. Il giorno precedente alla visita, una lavoratrice del centro di ricerca Eurac Research distribuisce volantini redatti da un gruppo di private cittadine e cittadini per esprimere indignazione per la visita del Ministro Piantedosi a Bolzano.
La collega viene fermata dalla Digos ed identificata. Dopo qualche ora, al rientro dalla pausa pranzo, viene nuovamente fermata, portata e trattenuta in caserma dalla polizia su ordine del Questore, identificata nuovamente, foto-segnalata e schedata come persona “sospetta e potenzialmente
pericolosa” per aver distribuito e appeso volantini. Le viene inoltre detto che sarà soggetta alla sanzione amministrativa che presumibilmente si riferisce a quanto previsto dall'art. 663 del codice penale relativo a chi “vende o distribuisce o mette comunque in circolazione scritti o disegni, senza avere ottenuto l'autorizzazione richiesta dalla legge” (“Pericolosa e sospetta” per un volantino | SALTO). In ogni caso, si fa presente che la Corte Costituzionale ha già dichiarato illegittime le sanzioni contro il volantinaggio non autorizzato, quando il contenuto diffuso sia senza fini di lucro. Il fatto che la lavoratrice sia stata dichiarata persona “sospetta e potenzialmente pericolosa” si configura come un “processo alle intenzioni” degno dei peggiori regimi autocratici.L'opacità del trattamento ricevuto è grave e allarmante per chiunque consideri la libertà di espressione un valore fondamentale.
Esprimiamo quindi la nostra solidarietà alla lavoratrice che è stata vittima di questi gravissimi atti intimidatori in palese violazione dei dettami costituzionali. Ciò si inserisce nel quadro della pericolosa tendenza liberticida volta a reprimere ogni forma di pacifico dissenso, conclamata sia a livello nazionale che locale (L’ossessione dell’Alto Adige per la sicurezza colpisce attivisti e migranti).
Infine, sulla base di quanto detto e poiché il libero pensiero e scambio di idee sono fondamentali nel processo scientifico e creativo, esortiamo gli istituti di ricerca/università locali e nazionali ad esprimere solidarietà nei confronti della lavoratrice, indipendentemente dal contenuto del volantino distribuito.
“La libertà dello spirito consiste nell'indipendenza del pensiero dalle limitazioni dei pregiudizi autoritari e sociali come dagli automatismi acritici e dagli abiti acquisiti”. Albert Einstein, “Pensieri degli anni difficili”
“Il pensiero è grande e repentino e libero; è la luce del mondo e la più nobile gloria dell’uomo. Ma se vogliamo che il pensiero diventi il possesso di molti e non il privilegio di pochi, dobbiamo farla finita con la paura.” Bertrand Russell, ''Il credo dell'uomo libero”.
“Nessuno ha il diritto di obbedire" Hannah Arendt - installazione su bassorilievo monumentale in piazza del Tribunale a Bolzano
-
More articles on this topic
Chronicle | Il caso“Pericolosa e sospetta” per un volantino
Chronicle | La protesta“Piantedosi complice”, nuove denunce
Politics | GovernoFreund Piantedosi