Femminicidio, chiesti 10 anni per Gruber
![Caso Gröber aula Tappeiner](/sites/default/files/styles/ar/public/2024-03/_seo0617.jpg?h=ec3b5e4e&itok=wFVaUSFp)
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10 anni, è questa la richiesta di pena formulata oggi (31 gennaio) dal pm Axel Bisignano nei confronti di Alexander Gruber, l’ex custode della scuola Kaiserhof di Merano imputato per l’omicidio preterintenzionale della compagna Sigrid Gröber. La vittima è stata ritrovata all’alba del 19 febbraio 2023 in fin di vita, con diversi ematomi e segni di violenza e seminuda davanti all’abitazione di servizio dell’imputato. Gröber, ancora in vita quando è stata soccorsa all’alba del 19 febbraio 2023, è deceduta poco dopo in ospedale. Oggi in aula si è svolta la discussione finale del processo durante quella che è l’ultima udienza prima del verdetto, che sarà emesso dalla Corte d’Assise del Tribunale di Bolzano presieduta dal giudice Stefan Tappeiner il 7 febbraio. Il processo si è svolto secondo il rito abbreviato, che permette un processo più rapido ed uno sconto di un terzo di pena in caso di condanna.
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L’accusa ha chiesto che Gruber venga condannato per l’omicidio preterintenzionale della compagna, culmine di una lunga serie di episodi di violenza. Il PM ha spiegato alla Corte che, dal 2019, Gröber si è recata 12 volte in pronto soccorso con lesioni compatibili con maltrattamenti da parte del compagno. La donna aveva presentato tre denunce contro di lui, poi ritirate, mentre altri tre procedimenti erano stati avviati su iniziativa dell’ospedale: due archiviati, uno concluso con il patteggiamento di Gruber, che per questo deve già scontare 8 mesi di carcere. Secondo i medici, la morte è stata causata da tre fattori: esposizione al freddo per 6-7 ore, lesioni e un’intossicazione alcolica (la donna è stata trovata con un tasso alcolemico di 3,48). Per l’accusa, senza le percosse e l’abbandono al gelo, Gröber sarebbe ancora viva. Il Pm ha quindi chiesto una condanna a 15 anni, divenuti 10 per il rito abbreviato e la concessione delle attenuanti generiche.
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L’avvocato di parte civile Martin Fill, che rappresenta la madre, la sorella e la figlia della vittima, ha insistito che venga riconosciuta l’aggravante della relazione affettiva e della crudeltà con cui è stato commesso un reato ed ha chiesto un risarcimento di 1 milione di euro: 400.000 per la madre, 400.000 per la figlia (all’epoca dei fatti minorenne) e 200.000 per la sorella di Sigrid Gröber. L’avvocato Lukas Plancker, che rappresenta la Provincia autonoma di Bolzano, ha invece chiesto che in favore dell’amministrazione pubblica venga riconosciuto un risarcimento di 50.000 euro (abbiamo scritto del ruolo della Provincia in questo processo qui).
Le legali di Gruber, Alessandra D’Ignazio e Claudia Benedetti hanno invece difeso il loro cliente chiedendone l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Secondo le avvocate, infatti, Sigrid Gröber sarebbe morta per via dell’esposizione al freddo e delle precedenti malattie legate all’alcolismo, non per le lesioni subite, che la donna si sarebbe provocata cadendo dalle scale adiacenti all’appartamento di Gruber. In caso di condanna le legali hanno inoltre chiesto la valutazione delle condizioni cliniche dell’imputato determinate dall’abuso di alcol e dalla sua storia personale. Infine la difesa ha chiesto che venga rigettata la richiesta di costituzione parte civile della provincia, a cui, secondo le legali, non sarebbe stato leso nessun diritto soggettivo e che per questo non meriterebbe alcun risarcimento.
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