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La concessione dell'A22, dall'inizio

Come si è arrivati alla pubblicazione del bando di gara relativo alla concessione per l’autostrada del Brennero? Ecco cosa è successo negli ultimi 10 anni e come si è arrivati al progetto di Partenariato tra Pubblico e Privato.
A22 bei Sterzing
Foto: Seehauserfoto
  • Con la pubblicazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) del bando di gara relativo alla concessione dell’A22, arrivato la sera di San Silvestro, per l’autostrada del Brennero si apre un nuovo capitolo. Ma cosa è successo negli ultimi 10 anni, ovvero da quando l’attuale concessione dell’A22 è scaduta ed è stata prorogata? Come si è arrivati, all’ultimo giorno del 2024, alla pubblicazione del bando di gara e alla proposta spontanea della società Autobrennero? Perché ci è voluto tutto questo tempo?

    Per capirlo, facciamo uno, anzi, almeno dieci passi indietro. È il 30 aprile del 2014. Quel giorno, per i vertici di Autobrennero Spa, significa soltanto una cosa: la concessione dell’A22, che sarebbe dovuta scadere, verrà invece temporaneamente prorogata. Solo quattro anni prima – a settembre 2010 – infatti il MIT aveva indetto un bando di gara per la gestione di una delle arterie stradali più importanti della penisola. Si tratta di A22, l’autostrada che attraversando il nord-est d’Italia collega Modena al Brennero. Durante quei quattro anni, che separano la pubblicazione dell’avviso alla scadenza della concessione, l’Autostrada del Brennero A22 Spa presenta vari ricorsi contro il bando, sostenuta anche dalla Regione Trentino-Alto Adige e dalle due Province di Trento e Bolzano. Tutti i ricorsi, però, vengono respinti dal Tribunale Amministrativo di Roma. A quei ricorsi, col passare del tempo, se ne aggiungono altri tre, due dei quali vengono respinti. Uno, invece, va a segno: il 13 marzo 2014, infatti, il Consiglio di Stato, ribaltando la precedente sentenza del Tar, accoglie i ricorsi di A22 e del Consorzio dei Comuni contro il bando. La gara è annullata e la concessione, che da lì a poco (al 30 aprile 2014) sarebbe scaduta, sarà invece temporaneamente prorogata.

  • A22: con il bando di gara è stato deciso il futuro dei 314 chilometri di autostrada che attraversano quattro regioni italiane. Foto: ASP/Rabanser
  • Fuori i privati, anzi, no

    Ma il viaggio nella storia burocratica degli ultimi 10 anni non finisce qui. Anzi, è solo all’inizio. Siamo nell’agosto del 2015 quando il dicastero competente presenta un accordo che prevede il rinnovo della concessione con una durata trentennale, ovvero fino al 2045. Lo scopo è affidare la gestione dell’autostrada a una società in house con partecipazione – attenzione – esclusivamente pubblica. Dopo la firma da parte delle due Province autonome del protocollo d’intesa per convertire l’Autostrada del Brennero in un ente pubblico, avvenuta nel 2016, e il parere positivo del Consiglio di Stato nel 2018, nel 2019 si presentano sul tavolo due proposte: la prima, formare una società con azionisti interamente pubblici risarcendo i soci privati; la seconda, mantenere gli azionisti privati nella società, ottenendo però necessariamente l’approvazione della Commissione Europea. Gli azionisti pubblici optano per quest’ultima strada, decidendo quindi che gli azionisti privati rimarranno nella società. Si apre così la porta a una nuova opzione alternativa: un partenariato pubblico-privato, detto PPP.

  • La svolta con il Governo Draghi

    A novembre del 2021 – durante il Governo guidato da Mario Draghi - il Senato approva il Decreto infrastrutture che consente all’Autostrada del Brennero Spa di presentare un PPP. Inoltre, viene stabilito che, qualora una proposta concorrente risulti vincente nella gara, la società possa esercitare il diritto di prelazione. Il progetto PPP va in porto. A dicembre 2022 anche il Ministero dei Trasporti ritiene tecnicamente realizzabile l’opzione pubblico-privato. Nel gennaio 2023, le idee iniziano a concretizzarsi e, durante il “vertice di Trento”, le varie parti politiche coinvolte si dichiarano convinte che l’asse del Brennero possa trasformarsi in un corridoio verde. A inizio del 2024 ci sono ancora dei nodi da sciogliere. Tra questi: l’utilizzo dei cosiddetti “extraprofitti”, punto sciolto ad agosto dello stesso anno. A dicembre 2024 arriva il sì anche dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti. È dunque ufficiale: la concessione del bando (per il PPP) avrà una durata di 50 anni.

    L’ultimo tassello del puzzle è arrivato l’ultimo giorno dell’anno che si è appena concluso. Il Ministero guidato da Matteo Salvini ha infatti pubblicato il bando per la concessione di A22. Il progetto PPP presentato dalla società è alla base del bando di gara e includerà misure per il cosiddetto “Green corridor” (come dei finanziamenti trasversali tra autostrada e ferrovia, la protezione acustica, etc). Altre aziende qualificate potranno presentare le proprie offerte, potenzialmente più vantaggiose, alla gara. In qualità di proponente, però, l’Autostrada del Brennero A22 Spa ha la facoltà di fare proprie ed attuare eventuali offerte migliorative al fine di ottenere la concessione (esercitando il diritto di prelazione, stabilito nel 2021).

  • L'incontro: il Ministro Matteo Salvini con i Presidenti Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti. Foto: Davide Cordua
  • 50 anni e 9,2 miliardi

    A cavallo del vecchio e del nuovo anno, insomma, dopo 10 anni di proroga da quando è scaduta la concessione, è stato deciso il futuro dei 314 chilometri di autostrada che attraversano quattro regioni italiane. Ora, quindi, sul tavolo ci sono investimenti per 9,2 miliardi di euro e una concessione della durata di ben 50 anni. In merito alla gestione ordinaria dell’A22, è da precisare che anche per il 2025 non sono previsti aumenti tariffari.

    Intanto, nel corso di una conferenza stampa in programma per domani mattina (3 gennaio, ore 10) nel Municipio del Comune di Salorno, i Presidenti Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti, insieme al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, collegato in videoconferenza, illustreranno tutti i dettagli per l'assegnazione della concessione di A22 e i progetti di trasformazione dell'infrastruttura in “Green corridor”.