Provincia: ‘new deal’ nella gestione territoriale

“E’ finita un’epoca: la pianificazione territoriale in Alto Adige non sarà più la stessa e nel nuovo corso verranno coinvolti direttamente anche i cittadini.”
Questa la dichiarazione solenne pronunciata dall’assessore competente Richard Theiner questa mattina sulla terrazza del palazzo 11 dell’amministrazione provinciale, ex Poste Ferrovia.
Con lo sfondo del Roseganten avvolto dalle nubi e con lo sguardo a dominare l’intera conca bolzanina - al centro di una ‘trinità’ di cui facevano significativamente parte anche i vertici dell’ufficio Natura, paesaggio e sviluppo del territorio Anton Aschbacher e Adriano Oggiano - Theiner ha tratteggiato quelle che saranno le linee guida della profonda riforma della materia legata all’urbanistica che la provincia si appresta a compiere.
“Si tratta di un tema chiave del patto di coalizione” ha ricordato l’assessore rivendicando la necessità di ripensare le regole del governo del territorio e facendo riferimento al documento datato (1981) che fino ad oggi è stata la ‘bibbia’ della provincia per quanto riguarda la pianificazione urbanistica e paesaggistica.
"L’amministrazione provinciale", ha detto ancora Theiner, "si prenderà le sue responsabilità politiche ed insieme ai suoi tecnici lavorerà per una profonda innovazione del settore". Ma per rendere ancora più efficace la riforma è stato anche deciso di coinvolgere i cittadini attraverso una vera e propria piattaforma di discussione pubblica che si svilupperà su più piani.
Si tratterà di un primo piano più... ‘analogico’, per così dire, di incontri pubblici nei vari comprensori. Ed un altro invece digitale attivato attraverso la predisposizione di un apposito portale (n.d.r per la verità piuttosto rudimentale e limitato alla risposta non anonima ad un questionario con tre domande piuttosto generiche quali 'immaginare il futuro', 'punti di forza del territorio', 'sfide da affrontare').
Quale L’obiettivo?
“Migliorare la qualità della nostra vita” ha risposto senza mezzi termini l’assessore Theiner dicendosi convinto che i cambiamenti avvenuti negli ultimi 40 anni nella struttura socioeconomica altoatesina sono tali che nulla ormai deve essere più dato per scontato e che ogni aspetto necessità di un ripensamento ed un’attenta riflessione.
Di cosa stiamo parlato nel concreto?
Ecco alcuni esempi.
1) Se nella Valle dell’Adige lo sviluppo delle piccole industrie continuerà con i ritmi attuali, nel giro di pochi anni l’intero territorio avrà caratteristiche completamente diverse rispetto a quelle agricole che hanno dominato finora. “E’ davvero quello che vogliamo?” ha domandato in merito Theiner, generalizzando e chiedendosi se davvero la strada giusta è quella in cui ogni paese dell’Alto Adige si sviluppi dotandosi di una propria zona produttiva.
2) Gli ultimi anni hanno visto un enorme sviluppo del turismo, che però ha comportato forti cambiamenti nel territorio. Anche a questo proposito l’assessore ha posto le domande più ovvie: “occorre porre dei limiti?” e poi “quali scelte adottare in merito alla viabilità rispetto alle nuove esigenze?”.
Richard Theiner ha fatto quindi riferimento ai grandi progetti urbanistici prospettati per la città di Bolzano (areale ferroviario e Kaufhaus in centro città) chiedendosi insieme ai presenti quali sono i reali obiettivi che si vogliono raggiungere e quali i percorsi da individuare in questo senso.
L’assessore provinciale all’Urbanistica ed tutela dell'ambiente e del paesaggio ha ribadito in questo senso che l’intenzione della giunta è quella di sviluppare in questi mesi una nuova visione in cui abbia luogo anche una ridefinizione delle competenze specifiche dei comuni. E che anche in quel contesto i cittadini ed i vari gruppi d’interesse possano far valere, confrontandosi in maniera democratica e partecipata, le proprie opinioni e le proprie esigenze. Per arrivare ad una sintesi quanto possibile condivisa.
Il nuovo corso della provincia è (anche) questo.
E il ripensamento della gestione del territorio senza preconcetti è senz’altro un passo importante e cruciale.
Finora si tratta solo di parole. Ma nei prossimi mesi si vedrà senz’altro se politica e cittadini saranno davvero in grado, ognuno nel proprio ruolo, di assumersi le necessarie responsabilità. Senza delegare, demandare o rimandare. Nell’interesse di tutti.
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