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Trentadue anni di Settimane musicali

Per un mese, dal 17 agosto fino al 21 settembre, il festival diretto da Andreas Cappello inonderà con suoni e melodie e grandi nomi le sale in città.
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Foto: Meraner Musikwochen

Un gran grazie ai tanti volontari espresso da Hermann Schnitzer, il presidente delle Settimane Musicali Meranesi, aveva concluso la conferenza stampa di presentazione del più che corposo (e gustoso) programma della prossima trentaduesima edizione che si svolgerà dal 23 agosto al 21 settembre con – per la seconda volta – tre serate cinematografiche di pre-festival (il 17, 19 e 21 agosto in Piazza Terme). Quest’anno ci sarà, l’enfant prodige dei podi mondiali del direttore d’orchestra Teodor Currentzis, il grande assente dell’edizione passata - parola del direttore artistico, Andreas Cappello. Giungerà a Merano con la sua MusicAeterna Orchestra & Choir fondata a Perm, la città in cui risiede da sei anni ai piedi degli Urali, dove ha in gestione il teatro comunale, in piena libertà artistica dopo essersi esibito a Salisburgo ai Salzburger Festspiele. “I partigiani non soggiornano nei pressi del potere, vivono clandestini nei boschi”, ha affermato lo stesso Currentzis descrivendo la sua fantastica condizione base per riuscire a sperimentare nuove tecniche e contaminazioni inedite, benché sia stato da subito incoronato dai critici europei nel 2011 come “direttore d’orchestra dell’anno”. Tra i brani eseguiti ci saranno Lux Aeterna di Georgy Ligeti e l’inizio del Requiem di Mozart che nel settembre 2001 fu dedicato a morti e feriti nel concerto di commemorazione del crollo delle Torri Gemelli a New York: la sera del 6 settembre prossimo, il Kursaal, sede del concerto, sarà immerso per l’occasione in una mistica luce blu.

Una trasformazione all’insegna di piaceri più terreni avverrà nella stessa sala grande con capienza di ben settecento posti in occasione del grande concerto notturno della sezione Colours con Ute Lemper e la sua band alle prese con brani famosi che vanno dalla Berlino brechtiana a Buenos Aires per celebrare il tango (il 30 agosto sotto il titolo The Last Tango in Berlin). Ci saranno tanti altri calibri della musica classica – minori e maggiori - a passarsi il testimone nella città per rendere onore anche ai suoi 700 anni di ordinamento civico, dove ricordiamo sin d’ora il concerto di apertura il 23 agosto che vede la Baltic Sea Philharmonic diretta da Kristian Järvi, che torna - come torna anche Daniel Hope con la Academy of St Martin in the Fields l’1 settembre – assieme all’attuale “fanciullo prodigio” – il sedicenne Alexander Malofeev – al pianoforte per dar prova fulminante di una interpretazione promettente del concerto n. 2 per pianoforte di Rachmaninov, ma riserverà di sicuro una sorpresa per rigore e leggerezza l’altro pezzo suonato: lo Swan Song di Arvo Pärt. Ma non di un vero „canto del cigno“ dell’ottantaduenne compositore estone si tratta, nel senso che non è ancora – per fortuna – la sua ultima produzione bensì la risuscitazione avvenuta nel 2013 in veste di brano per orchestra del mottetto per coro e organo composto nel lontano 2001 per mettere in musica il Littlemore Tractatus di un clerico inglese dal nome John Henry Newman.

Le altre chicche da non perdere sono di sicuro l’Asian Youth Orchestra, fondata nel 1987 per stimolare una convergenza musicale tra oriente e occidente, che arriva a Merano col suo direttore stabile James Judd (il 28 agosto) e Patricia Kopatchinskaja, la violonista attualmente più irriverente dell’universo della musica classica, che si esibisce assieme alla Mahler Chamber Orchestra guidata da Rafael Payare (il 18 settembre). Per non dimenticare, in questa prima scaletta di nomi, la „Lady Gaga del barocco“ – come l’ha definita Andreas Cappello, mente acuta dei sempre densi programmi del Südtirol Classic Festival come si chiamano le Settimane a livello internazionale: Simone Kermes, virtuosa soprano dalle mille colorature sonore che si esibisce sul palco con il gruppo italiano Amici Veneziani per proporre un viaggio attraverso le cantate d’amore più celeberrime, passando da Monteverdi a Purcell, da melodie cantate alla corte di Luigi XIII a quelle inventate da John Eccles, maestro dei King’s Music.

Assieme alle altre esibizioni di musiche di Bach ma anche di Philip Glass nelle chiese per la sezione Barocco e i vocal concert della sezione Vox Humana che si svolgeranno come di consueto in cortili di castelli, la prossima edizione delle Settimane Musicali Meranesi promette sin d’ora tanti momenti – come poteva non essere? – memorabili. Il pubblico non mancherà, se si pensa che sempre a dire degli organizzatori ci sono turisti che organizzano le proprie vacanze per poter assistere ai concerti e non va dimenticato che una buona parte del budget speso rientra nelle casse proprio grazie alla vendita di biglietti, mentre i tanti grandi ospiti richiamano – come hanno fatto sin dall’inizio – i numerosi sponsor privati che da oltre vent’anni coprono circa la metà. Certo, la necessaria sicurezza per la progettazione a lungo termine arriva dai contributi di comune, provincia e regione ormai stabili da tanti anni.