“Brenner Green Corridor”, atto secondo
“Brenner Green Corridor and Olympic Hydrogen Valley” e tanto di loghi sulla prima pagina (Provincia, STA, Alperia, Sasa, EcoCenter e IIT) contornano la relazione del progetto che cerca nuovamente di creare il corridoio H2 lungo l’asse del Brennero.
Atto secondo, come scritto nel titolo, perché sul web è facile trovare una relazione che ne parla il 9 dicembre 2009 in occasione di una presentazione fatta presso la Commissione Europea, quasi tredici anni fa. In questo lasso di tempo la mobilità e la produzione di idrogeno è rimasta confinata all’iniziativa della centrale H2 a Bolzano Sud. Parlare di fallimento di quello che allora doveva essere una svolta nella mobilità pare fuori di discussione.
Veniamo ora al progetto approvato dalla Giunta provinciale il 30 agosto con la delibera n. 611/2022 con quale, comunque, non c’è stato alcun “impegno di spesa”. La relazione accompagnatoria, piuttosto generale e generica fa da cappello ad una serie di iniziative che portano alla non indifferente cifra di 141 milioni di Euro con “ipotesi di finanziamento” tramite il PNRR (su tre assi, di cui uno finanziato) LifeAlps e POV (H2 Olympia Valley). Qui il piuttosto generico comunicato stampa it/de che ha accompagnato la decisione politica della G.P.
Iniziamo…
Produzione
- Costruzione di due impianti per la produzione di idrogeno tramite elettrolisi alimentati con energia elettrica rinnovabile. Gli impianti (l’attuale ipotesi prevede impianti situati a Bolzano Nord e Bolzano Sud) produrranno complessivamente 5.000 kg/giorno di idrogeno. 36,5 milioni €
- Ulteriori impianti di produzione di idrogeno (tramite processo di elettrolisi sfruttando l’energia prodotta da impianti idroelettrici/eolici, tramite reforming del biogas, …) importo non definito
Trasporto e logistica
- Costruzione di una pipeline di collegamento tra l'impianto di produzione di Bolzano Sud, l'Hydrogen Hub (Centro idrogeno H2 South Tyrol di Bolzano) e la stazione di rifornimento autobus sita presso il deposito SASA di Bolzano, 3,4 milioni
- Acquisto di n. 1 camion e di n. 5 trailer per il trasporto dell'idrogeno dall'impianto di produzione di Bolzano Nord verso l'Hydrogen Hub (Centro idrogeno H2 South Tyrol di Bolzano) e la stazione di rifornimento autobus sita presso il futuro deposito SASA, 4,1 milioni
- Acquisto di 2 trailer per il trasporto di idrogeno dagli impianti di produzione alle stazioni di rifornimento per autovetture/shuttle-bus/camion presenti sul territorio altoatesino, 500mila €
- Acquisto di 4 trailer a servizio delle stazioni previste per i giochi Olimpici invernali di Milano- Cortina 2026, 2,4 milioni €
Stazioni di rifornimento
- Costruzione di una nuova stazione di rifornimento (250-550 bar) comprensiva
- di unità di compressione e sistema di stoccaggio (2.300 kg di idrogeno) presso l'impianto di produzione di Bolzano Sud, 7,6 milioni €
- Costruzione di 4 stazioni di rifornimento per autovetture (700 bar) (a titolo esemplificativo situate a Glorenza, Merano, Verona, Brunico), 3,5 milioni €
- Costruzione di una nuova stazione di rifornimento autobus (350 bar) presso il futuro deposito SASA, 1,23 milioni €
- Costruzione di 4 stazioni di rifornimento sul territorio provinciale (a titolo esemplificativo situate a Valdora, Vipiteno, Plan de Gralba e Corvara) per la de carbonizzazione del trasporto persone/merci sui passi Dolomitici, 11 milioni €
- Costruzione di 3 stazioni di rifornimento lungo il corridoio del Brennero (a titolo esemplificativo situate a Trento, Rovereto e Modena), 6 milioni €
- Costruzione di una stazione di rifornimento (incl. aree di sosta e parcheggio) a servizio dei mezzi previsti nell'ambito dei giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026 lungo il Brenner Green Corridor (a titolo esemplificativo situata a Brunico), 6 milioni €
Mezzi ad idrogeno
- Conversione di 154 mezzi IVECO Crossway a diesel in veicoli H2_ICE (Hydrogen Internal Combustion Engine), 22,5 milioni €
- Acquisto di N. 13 nuovi autobus FCEV (Fuel Cell Electric Vehicle) alimentati ad idrogeno, 10,2 milioni
- Acquisto di n. 52 veicoli (autovetture, minivan e shuttle-bus) alimentati ad idrogeno da destinare al noleggio a privati/imprese, 3,74 milioni € (Si specifica che, al momento, parte dell’investimento previsto è già stato utilizzato per l’acquisto di n. 23 autovetture alimentate ad idrogeno)
- Acquisto di n.48 veicoli (bus urbani ed extraurbani, shuttle-bus, pickup, ...) da utilizzare nell'ambito dei giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026, 22,7 milioni €
Suddivisione sulle varie possibilità di finanziamento:
- PNRR progetto bandiera Brenner Green Corridor 59 milioni €
- PNRR DM119 32,1 milioni €
- PNRR DM530 e DM315 10,2 milioni €
- LA Life_alps 8,97 milioni €
- POV - PNRR H2 Olympia Valley 31,1 milioni €
Idrogeno: solo per la mobilità
Fin qui iniziative e spese previste. Prima osservazione: tutto è finalizzato alla mobilità con buona pace di quello che prevedeva il “Masterplan idrogeno 2050”. Che sia determinante per imprimere una svolta, se ne può dubitare vista la diretta concorrenza con i mezzi a batteria mentre per i camion H2 finora non se ne sono visti nonostante tanti annunci e su cui pesa indubbiamente l’elevato costo di acquisto (mai dichiarato) e il costo molto alto dell’idrogeno rispetto al gasolio. Molti dubbi aleggiano comunque sulla mobilità a idrogeno stante il mancato sviluppo di modelli H2, come scrivevo a dicembre 2020 e a settembre 2021.
Undici stazioni di rifornimento a costo… variabile
Si può osservare come si voglia costruire una nuova stazione di rifornimento a Bolzano Sud, la costruzione di 4 stazioni di rifornimento fra Glorenza, Merano, Verona (fuori Provincia e Regione?), e Brunico 873mila cadauna. Poi altre quattro stazioni di rifornimento a Valdora, Vipiteno, Plan de Gralba e Corvara. Curiosamente le prime quattro costerebbero 3,5 miloni, il secondo quartetto costerebbe il triplo (2,75 milioni cadauna). Altre tre stazioni dovrebbero sorgere fuori provincia e regione a Trento, Rovereto e Modena, 2 milioni € cadauna. Infine una a Brunico, costo 6 milioni! Probabile che la “taglia” delle stazioni sia diversa a seconda dei vari casi perché altrimenti non si comprenderebbe tale sproporzioni di costi fra le varie iniziative. I fondi a ciò destinati son comunque cospicui a livello statale.
Un nuovo futuro deposito Sasa? Dove e quando?
Poi un ulteriore punto di rifornimento presso, e qui è una novità che nessuno ha colto, un “futuro deposito di Sasa”, a dimostrazione che l’attuale stazione è probabilmente sottodimensionata rispetto ai progetti della società ormai in pieno controllo provinciale.
Acquisto vetture, un’iniziativa debole
Si continua ad acquistare vetture (altre 29, 72mila € cadauna, piuttosto care…) da destinare ai noleggi privati e d’imprese. Un’iniziativa che qualche dubbio potrebbe sollevare in merito all’efficacia e agli scopi. Altri 48 veicoli son previsti per i giochi olimpici 2026 (48 à 473mila Euro cadauna, ma molto probabilmente costi elevati trattandosi di bus urbani e interurbani).
Autobus interurbani, idrogeno come carburante per motori termici, un ossimoro?
Ho lasciato al termine l’iniziativa di convertire ben 154 bus, Iveco Crossway, bus per il trasporto interurbano, a idrogeno. Costo, elevato, di 146mila € caduno per questa trasformazione, forse perché bisogna cambiare il motore? Ovvio che significa usare idrogeno di produzione “verde” locale che sostituirebbe il gasolio, sempreché… poi non ci si ritrovi ad usare idrogeno “blu”, come accaduto (e accade?) con gli attuali bus di Sasa. Sul fatto di usare un “vettore energetico” come carburante è un’operazione che non è certamente esente da critiche, ma “sdoganato” da iniziative come questa. C’è comunque la curiosità di come si risolveranno i problemi “regolatori” per questa tipologia di operazioni.
Perché, infatti, tutto è bello fintanto che si parla in teoria, la pratica ha conosciuto una serie di enormi difficoltà omologative nei meandri dei ministeri della città eterna, basti pensare alle sperimentazioni con l’idrometano una decina di anni fa, naufragate anche per gli ostacoli “burosaurici”, cosa che evidenziai alla recente conferenza stampa ricevendo una risposta su possibili semplificazioni che dovranno essere verificate sul campo quando (e se) verranno decise.. Altra domanda che ci si pone è come mai non si pensi ad un retrofit elettrico a batteria, come visto di recente. Certo i costi della trasformazione di un bus da diesel a BEV è caro (circa il doppio) ma non c’è bisogno di una stazione di rifornimento, né di produzione di idrogeno “verde” il cui rendimento nella mobilità è oggetto di vivaci discussioni pro e contro.
“Olympic Hydrogen Valley”
Ovvio che quanto previsto per il progetto H2 in occasione delle Olimpiadi (ossia per le gare di biathlon ad Anterselva) rimarrà anche dopo. Speriamo solo che non finisca tutto come i famosi due bussetti a idrogeno trentini pensati per i mondiali di sci nordico in Val di Fiemme nel 2013 (4,6 milioni € che ben si può affermare siano stati buttati al vento), anche perché il budget questa volta prevede una spesa di 31,1 milioni €.
Rimane comunque la non secondaria domanda se i contributi statali ed europei copriranno tutti i costi preventivati oppure se l'ente provinciale dovrà sostenere parte della spesa complessiva nonché l'impressione che l'iniziativa idrogeno continui il suo, assai lento e faticoso, cammino sempre solo con cospicui finanziamenti esterni. Altrimenti, come si è già visto più volte, "è stato tutto gasolio".