Società | Mobilità

Trasporto pubblico: maggiore equità sociale

Lo afferma la Cgil/Agb per la quale va definitivamente superata la logica degli incentivi a pioggia. Per il sindacato la priorità deve restare la tutela dei pendolari.

Dura pressa di posizione del segretario generale della Cgil/Agb Afred Ebner, in relazione alla revisione delle tariffe del trasporto pubblico annunciata dall’assessore provinciale Florian Mussner

“La strada intrapresa di incentivare l’uso del mezzo pubblico non va abbandonata, ma rafforzata, salvaguardando non solo la convenienza economica, ma anche l’accessibilità e la qualità del servizio” ha dichiarato in merito Ebner. Chiedendo con forza che venga riaperto il tavolo sul tema con le parti sociali che è stato chiuso mesi fa con un nulla di fatto.

Ebner punta il dito contro le “scelte generose del passato” e l’errore compiuto nel non considerare la situazione economica dei beneficiari degli abbonamenti gratuiti, legandone la concessione sostanzialmente solo all’età.

La politica tariffaria degli scorsi anni, secondo Ebner, ha allargato non solo la forbice tra costi e ricavi ma anche aumentato la disparità tra i cittadini. E questo soprattutto ai danni dei pendolari

In merito alle proposte avanzate da Mussner per il nuovo sistema di tariffazione, Ebner ha affermato che è giusto agevolare chi fa più chilometri. Ma è anche necessario garantire che per chi viaggia meno va resti la convenienza economica rispetto all’uso del mezzo proprio.

Nello specifico la Cgil si dice contraria all’introduzione di un importo fisso annuo per tutti coloro che finora hanno ottenuto l’abbonamento gratuito, proprio perché ancora una volta si tratterebbe di un intervento che non corrisponde a criteri di equità sociale. 
Per il sindacato va invece introdotto un contributo da versare all’emissione dell’abbonamento, che però sia solo a carico di coloro che hanno i redditi familiari più alti.  

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