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La nuova frontiera del razzismo analfabeta

Apparso a Merano un manifesto xenofobo carico di errori. Il commento: “se volete minacciarci usando la nostra lingua almeno fatelo nel modo giusto”.

Un manifesto razzista scritto in un improbabile arabo ed esposto in città, questo l’”epic fail” andato in scena nei giorni scorsi a Merano. Il cartello, che riporta in inglese la frase “straniero, non sei il benvenuto”, vorrebbe ripetere la stessa profondità concettuale anche in lingua araba non riuscendo tuttavia nell’intento. Gli autori infatti, forse armati di strumenti di traduzione automatici non proprio affidabili, hanno trascurato, nel loro esercizio di scrittura creativa, alcuni dettagli fondamentali come ad esempio il fatto che l’arabo si scriva da destra a sinistra, o che le lettere debbano essere legate l’una all’altra per formare una parola.
La notizia ha fatto il giro del mondo (fra i primi a rilanciarla l’agenzia di stampa iraniana “Shafaqna”) dopo che la foto del manifesto era finita su Imgur, il servizio di hosting immagini utilizzato da milioni di utenti del web.

La discussione è poi atterrata su Reddit, dove non sono mancati anche alcuni commenti ironici: “evidentemente chi ha scritto questo sta sperimentando un linguaggio inventato per il suo prossimo libro fantasy […]”. E inoltre: “se volete minacciarci usando la nostra lingua almeno fatelo nel modo giusto”.
C’è poi chi chiede all’autore del post di Imgur di recapitare agli artefici del manifesto il messaggio in questione nella versione corretta, la risposta: “no, lasciamo che usino la traduzione sbagliata, almeno in questo modo i rifugiati non saranno tenuti a capirlo”.


A fare da contrappeso, fortunamente, ci sono anche esempi edificanti come quello della presentatrice tedesca Anja Reschke che, in un video editoriale di qualche giorno fa apparso sulla tv ARD, ha lanciato un duro attacco contro i commenti xenofobi e l'incitamento all'odio razziale nei confronti dei rifugiati che trova terreno fertile sui social network. “Fino a poco tempo fa - dice Reschke - i razzisti commentavano usando pseudonimi. Ora non si vergognano più, anzi frasi come 'Sporchi parassiti dovete annegare in fondo al mare' ottengono valanghe di like”.