Papa
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Papa Leo delle due Americhe

Leo: è così che sarà conosciuto in America il papa - un nome che suona molto più friendly di Leone. Speriamo che rubi il palcoscenico del mondo all'americano che da mesi lo occupa con prepotenza.
  • Leo, è così che sarà conosciuto il nuovo papa in America. Leo, come Di Caprio, suona molto più friendly di Leone, che in primissima battuta ci aveva un po’ preoccupato: Leone XIV sa di restaurazione dopo anni del semplice Francesco. Poi qualche recondita nozione di storia liceale o - più probabilmente - il ricorso a Wikipedia ci ha tranquillizzato: Leone XIII era quello della Rerum Novarum e della nascita della dottrina sociale della Chiesa. Prima rassicurazione contro il timore che l’America conservatrice avesse battuto un colpo anche in Vaticano. Subito dopo, ecco apparire un tweet dell’ancora Cardinale Robert Francis Prevost che criticava il vice presidente con un secco “JD Vance is wrong”, siglando la conferma che no, anzi, altro che conservatore: il nuovo papa potrebbe essere un never trumper, un anti trumpiano vero. Nelle nostre bolle ideologiche queste credenziali bastano a metterlo nello stesso campo di papa Bergoglio - operazione sempre pericolosa per quanto riguarda la Chiesa, che rimane una bolla a parte.

  • (c) Vatican news

  • Quindi, anche se non sappiamo cosa ci aspetta - ma con i vaticanisti di mezzo mondo che stanno provando a immaginarlo - resta comunque il fatto che il destino (forse qualcuno la chiamerà divina provvidenza) ha fatto salire sul grande palcoscenico mondiale un altro americano, quasi a bilanciare le dosi di incompetenza, ferocia e corruzione che da mesi ci vengono servite diverse volte al giorno da Washington. Un americano che non è uno yankee puro: vanta una cittadinanza peruviana, paese dove ha vissuto vent’anni e dove è stato vescovo, e anche nonni materni creoli di New Orleans, portando in dote un'altra credenziale liberal, un legame con la storia "spesso dimenticata dei cattolici neri d'America," secondo il New York Times. Sul profilo Twitter a suo nome il cardinale Prevost si presenta ancora con tre parole in spagnolo: Catòlico, agustino, Opispo. 

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  • Forse un papa americano così se lo sarebbe meritato Joe Biden, ancora unico presidente cattolico dopo JFK; o forse un presidente profondamente credente come il vecchio Jimmy Carter. Invece questo evento storico arriva durante Trump II, che non solo non ha fede ma crede soltanto in se stesso. Dovrebbe essere più contento il cattolico JD Vance, che sfoggia lo zelo conservatore che spesso accompagna i nuovi convertiti, ma essendo stato redarguito dal nuovo papa sull’immigrazione e sulla dottrina, c'è da chiedersi quanto il vicepresidente esulti per questa scelta. Se e come Leone XIV vorrà mantenere forte la critica del predecessore alle politiche trumpiane resta da vedere, come resta da vedere la posizione sui tanti temi dove la chiesa ha bisogno di riforme. Per ora l'America si gode un momento di sanità mentale e di rara unità nel festeggiare un evento storico; noi rileggiamo i tweet del Cardinale Prevost e speriamo che Leo sbalzi l’altro americano dal palcoscenico del mondo - nei modi e soprattutto nei contenuti. 

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