Cultura | Transart25

Festa e dichiarazione

Transart 2025 torna dall’11 al 21 settembre con un programma diffuso tra Bolzano e provincia. Un viaggio tra performance, musica, arte visiva e teatro, dove corpi, suoni e luoghi hanno spazio per sperimentare.
Transart
Foto: Transart
  • Dall’11 al 21 settembre, torna Transart, pronto a festeggiare il suo “quarto di secolo”. Venticinque anni di sperimentazione artistica e apertura al nuovo. Lo storico festival dell’Alto Adige torna ad animare spazi urbani, industriali e naturali con un’edizione densa di prime assolute, performance immersive e collaborazioni internazionali, mantenendo vivo il suo spirito originario: quello di scardinare i confini dell’arte contemporanea e provare a renderla esperienza viva e collettiva, in perenne movimento e cambiamento, insieme alla sensibilità del pubblico.
     

    Non importa che ogni progetto, sia perfetto; ciò che conta è il coraggio di sperimentare, di oltrepassare confini, di aprire possibilità e restare in ascolto del cambiamento.


    Dai padiglioni post-industriali di Bolzano alle distese suggestive dell’Altopiano del Renon, Transart si propone ancora una volta come crocevia di luoghi, linguaggi, corpi, suoni e visioni. L’edizione 2025 sarà insieme una festa e una dichiarazione d’intenti e un atto di restituzione verso la comunità che, anno dopo anno, ha contribuito a rendere questo festival un organismo artistico vivo e pulsante, che ogni anno si rinnova. Non importa che ogni progetto, sia perfetto; ciò che conta è il coraggio di sperimentare, di oltrepassare confini, di aprire possibilità e restare in ascolto del cambiamento.
    E come sottolinea il direttore artistico Peter Paul Kainrath, non serve essere degli esperti del settore per partecipare: «La cultura contemporanea deve essere energia e nascere da ciò che ancora non è stato detto, immaginato o ascoltato.»

  • Foto: Salto
  • Il programma

    11 settembre
    Il festival apre al NOI Techpark. di Bolzano con la serata "The Body", dedicata alla potenza espressiva del corpo. Martin Messier presenterà Innervision,  un’impressionante coreografia di 60 performer guidati in tempo reale. Contemporaneamente, Romeo Castellucci propone Senza Titolo, un’azione rituale all’interno del TerraXCube. Geumhyung Jeong mette in scena Rehearsal, una performance durational che indaga la relazione tra corpo e oggetti. All’aperto, l’installazione OCTY ospita il concerto delle CocoRosie, anticipazione del progetto inedito del giorno successivo.

    12 settembre
    All’Ex-Masten - uno dei luoghi protagonisti di questa edizione - di Bolzano debutta in prima assoluta La Mort De La Mer, opera musicale di CocoRosie con regia di Bianca Casady. Otto movimenti ispirati alle fasi lunari costruiscono un racconto simbolico e visionario tra musica, mito e memoria.

    13-14 settembre
    Per queste due giornate, il Museion di Bolzano diventa il cuore di 24 HOURS, un evento no-stop tra performance, installazioni, concerti e attività partecipative, dal sabato pomeriggio alla domenica. L’intero edificio si trasforma in un paesaggio artistico vivente abitato da artisti come Marino Formenti, Ragnar Kjartansson, Geumhyung Jeong e molti altri. In parallelo, il 13 settembre a Merano, debutta in Italia Land of No Return, intensa lettura performativa dell’artista russa Marina Davydova, esule dopo l’invasione dell’Ucraina.

    15 settembre
    All’Ex-Masten di Bolzano arriva la prima italiana di L’Addition di Tim Etchells, con Bertrand Lesca e Nasi Voutsas. In una scenografia essenziale, due uomini al ristorante danno vita a una surreale escalation di incomprensioni, tra ironia e critica sociale.

    16 settembre
    Presso la sede industriale della Schwarz Srl a Frangarto, l’ensemble chromoson propone symbiont, concerto immersivo che fonde elettronica, natura e tecnologia, con brani di compositori contemporanei e nuove creazioni in prima assoluta.

    17 settembre
    Sempre l’Ex-Masten ospita AMOPERA, progetto firmato Klangforum Wien e Needcompany, che rilegge un secolo di opera attraverso una lente contemporanea. Una meta-opera sperimentale che combina voce, teatro e musica in una riflessione sulla scena come spazio umano e narrativo.

    17 settembre – conclusione serale
    Al Laurin Bar, Davía Pór Jónsson presenta Haphazard(ous) Momentum, concerto pianistico improvvisato dove l’elemento istintivo si fonde con l’equilibrio formale in un’esplorazione sonora libera e poetica.

  • Foto: Salto

    18 settembre
    Marina Abramovic ritorna virtualmente a Transart con A talk from remote, trasmesso live da Manchester, dove la famosissima performer presenta The Composer, rivisitata poi dal vivo da Kira O’Reilly e Klangforum Wien. A seguire, si ascolta Blue Cliffs, opera meditativa di Jorge Lopez eseguita da Klangforum Wien.
    A Silandro, Geumhyung Jeong propone Find, Select, Copy and Paste, performance sul corpo come archivio vivente, seguita da Elusive Matter di Martin Messier, installazione in cui luce, suono e nebbia costruiscono ambienti fluttuanti.
    A Brunico, Azione_Improvvisa Ensemble presenta Nova Selva Sonora, viaggio musicale tra natura e artificio, con nuove composizioni ispirate alla foresta e alla trasformazione acustica.

    19 settembre
    Al Teatro Cristallo di Bolzano va in scena Strangers in the Night, spettacolo che unisce teatro fisico, danza e comicità in un universo poetico e surreale. I performer Jos Baker, Linus Jansner e Carlo Massari costruiscono un linguaggio tra grottesco e intimo, affrontando le fragilità dell’identità contemporanea.

    20 settembre
    A Bressanone, negli spazi di LignoAlp, il quartetto Yarn/Wire esegue Made in the USA, tre composizioni americane che riflettono tensioni e pluralità del presente. I brani di Sarah Davachi, Andrew McIntosh e Anthony Cheung fondono strumenti acustici ed elettronici in una narrazione musicale densa e sfaccettata.

    21 settembre
    Il festival si conclude in grande stile sull’Altopiano del Renon con due nuove produzioni: Ragnar Kjartansson presenta Sunday Without Love, performance malinconica in loop sulle rive del suggestivo laghetto Rautner che trasforma lo spazio naturale in scena teatrale. A seguire, Roman Signer torna a Transart con Zehn Stangen, azione scultorea e detonante tra materia e fisica dell’imprevisto.

    PROGRAMMA KIDS (11–20 settembre)
    Il NOI Techpark ospita OCTY, grande installazione interattiva del collettivo Moradavaga. Si tratta di un calamaro gigante che invita il pubblico - composto da grandi e piccini - a esplorare il suono in modo ludico.

    Dal 18 al 20 settembre, sempre al NOI Techpark, il collettivo makemake propone KRAKE, spettacolo per bambine e bambini dai 7 anni in su, ambientato tra creature marine e guidato da un polpo-scultura. Un’esperienza teatrale che esplora identità e comunità attraverso il gioco e l’immaginazione.

  • Foto: Tiberio Sorvillo