Cultura | Haydn

“Un Inno alla pluralità...”

Osservazioni in occasione della conclusione della stagione sinfonica dell’orchestra Haydn.
orchestra Haydn, 2025
Foto: FHS
  • Si è da poco conclusa la stagione sinfonica dell’orchestra Haydn, con un applauditissimo concerto dedicato a pagine di Debussy, Mozart e Poulanc, con Alessandro Taverna quale solista al pianoforte e Michele Mariotti alla direzione. E’ stato l'appuntamento conclusivo di una lunga stagione ricca di 136 eventi, un bel finale per una proposta sinfonica e operistica con tante luci e qualche ombra.
    Il cartellone sinfonico ha proposto per buona parte il repertorio della tradizione classica e romantica mitteleuropea, non tralasciando la musica di impronta francese, quella del nord Europa, lasciando spazio anche al repertorio barocco e, finalmente non in modo episodico, alla musica del nostro tempo. Per la parte operistica i titoli sono stati a firma di Puccini, Schoenberg, Rossini, Maderna e Haendel.
    Una stagione che intendeva essere “Un Inno alla pluralità e alla ricerca di inedite connessioni” nelle parole del direttore artistico Giorgio Battistelli.
     

    L’ orchestra non è impegnata solamente nella programmazione sinfonica e operistica, che le attività della Fondazione Haydn comprendono anche il cartellone della Danza e i progetti dedicate ai giovanissimi e alle loro famiglie.


    Il gradimento del pubblico è stato sonoramente evidente al termine dei concerti, e i numeri stanno a confermarlo. Gli spettatori sono stati 37.351 per la stagione sinfonica, 4.934 per l’Opera.  
    In molte occasioni il pubblico ha avuto l’opportunità di assistere a performance di altissimo livello, che i direttori e gli interpreti che hanno collaborato con l’orchestra sono tra i protagonisti della scena musicale internazionale. Da Beatrice Rana ad Alessandro Taverna, in ordine di apparizione nel programma della stagione.

  • Camille Pépin: “La Source d'Yggdrasil” è il titolo del brano composto nel 2018 dalla compositrice francese, che la Haydn ha proposto in prima esecuzione italiana. A Bolzano è stata accolta da applausi calorosi, merito anche dell’ottima direzione di Diego Ceretta, e della bella prova dell’orchestra tutta. Foto: natacha colmez collard
  • Per chi ha a cuore che la musica d’arte si rinnovi, che la tradizione, fatta dai rivoluzionari del passato, non diventi idolatria dei rimpianti tempi passati, il cartellone di quest’anno ha avuto i suoi momenti più appassionanti e interessanti nell’esecuzione di Wandering (Omaggio a Luciano Berio) di Marco Uvietta, nel Cede Pietati, dolor – Le anime di Medea di Silvia Silvia Colasanti, e per Le Source d’Yggdrasil di Camille Pepin. 
    Segnaliamo anche i momenti infelici. L’omaggio a Philp Glass, uno dei padri del minimalismo tra i compositori più eseguiti nel mondo, ma di rara esecuzione in regione, è stato deludente. La sua Sinfonia n.14, scritta su commissione per un'orchestra giovanile, non rende conto del talento del compositore newyorkese, ad eccezione delle sette stupefacenti battute conclusive. Inconsistente è risultata la proposta di Silouan’s song di Arvo Paert, realizzata quale sorta di prologo alla musica di Grieg. Non ha lasciato traccia, e spazio neppure per un applauso, complice una interpretazione senza spessore. Infine, la prima esecuzione italiana della Sinfonia n.4 di Rued Langgaard potrebbe a nostro avviso anche non avere repliche, che il talento del danese non ci pare meriti oggi di travalicare i confini della sua terra.

  • Ottavio Dantone: sarà ancora “direttore musicale” per la prossima stagione della Haydn Foto: Giulia Papetti
  • Per la prossima stagione sono annunciate, accanto alle pagine del grande repertorio di tradizione, musiche di Alessandro Meacci, Caroline Shaw, John Adams, Alberto Ginastera, Filippo del Corno, Luciano Berio, Viggo Bentzon, e le opere di Nino Rota e David Lang. 
    L’ orchestra non è impegnata solamente nella programmazione sinfonica e operistica, che le attività della Fondazione Haydn comprendono anche il cartellone della Danza e i progetti dedicate ai giovanissimi e alle loro famiglie. Hanno raccolto rispettivamente 4.934 e 15.085 spettatori, in 41 e 47 appuntamenti. Gli eventi totali che hanno visto impegnati maestri d'orchestra sono stati 224. Bolzano ha ospitato 111 eventi, Trento 50, 60 si sono svolti in altre località della regione, e la Haydn è stata anche protagonista di 8 programmi fuori regione e di 1 all’estero. L’orchestra ha 68 musicisti in organico, cui si affiancano gli “aggiunti” in funzione del repertorio proposto. 
    Oltre agli artisti e alle maestranze, includendo direttori d’orchestra, solisti, coristi, figuranti, tecnici ecc, per lo più occupati nelle produzioni d’opera, il numero di persone che hanno collaborato con la Fondazione aumenta a 347. Di questi la parte maggiore sono di provenienza italiana, l’12% provengono da Paesi europei e il restante 10% sono extraeuropei. 

  • Orchestra Haydn: è impegnata nella programmazione sinfonica, operistica, nella stagione di Danza e nei progetti dedicati ai giovanissimi e alle loro famiglie Foto: FHS
  • La terza stagione a firma di Giorgio Battistelli può vantare un incremento di 6.906 spettatori rispetto l’anno passato. Dal direttore artistico della Fondazione Haydn e compositore di talento ci aspettiamo ancora innovazione, apertura culturale, critica all’esistente, occasioni per stupirci, il prosieguo di un percorso importante.