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Gli 88 anni della Iveco Defense Vehicles

L'azienda di veicoli militari IDV di Bolzano questo mese celebra un anniversario discutibile
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Iveco, IDV
Foto: IDV
  • Non è comune scegliere gli 88 anni per festeggiare i successi di un’azienda. Ma l’IDV „Iveco Defense Vehicles“, che ha la sua sede principale per la produzione di mezzi militari nella zona industriale di Bolzano, ha scelto proprio questo mese di luglio per „celebrare i suoi 88 anni di expertise nell’industria dei veicoli di difesa, dalla sua nascita a Bolzano verso il cuore della difesa in Europa e nel mondo“ (tradotto dal comunicato stampa in inglese pubblicato da IDV in questi giorni).

    Si spera che sia un faux-pas del reparto marketing, quando si sa, che il numero 88 viene spesso usato dall’estrema destra mitteleuropea come codice che fa riferimento alla doppia ottava lettera dell’alfabeto tedesco, ovvero per il saluto nazista „Heil Hitler“.

    È invece indubbiamente sorprendente che l’azienda sottolinei nelle svariate forme della sua comunicazione ufficiale, che la citata „expertise“ nel mondo militare si basi sul fatto che il primo insediamento dell’allora Lancia Veicoli Industriali, per produrre mezzi militari a Bolzano, fu aperto appunto nell’anno 1937. In quegli anni, nella Provincia di Bolzano era in pieno corso l’italianizzazione forzata da parte del regime fascista di Mussolini, l’allineamento tra il dittatore italiano e Adolf Hitler era partito l’anno prima, e si sentiva già fortemente l’aria di una seconda grande guerra in arrivo.

    L’apertura della fabbrica Lancia (poi diventata Iveco nel 1975 e IDV solo qualche anno fa) a Bolzano, voluta proprio dal regime fascista, faceva quindi parte di una strategia di industrializzazione e italianizzazione della punta settentrionale del paese, in un’ottica di espansione militare in Europa e non solo. La storia dell’IDV parte da qui.

    In Germania, aziende analoghe come per esempio il gigante della produzione di armi e di altri prodotti militari, la Rheinmetall, hanno cercato per decenni di sminuire e nascondere la loro eredità nazista, senza ovviamente poterci mai riuscire veramente. A Bolzano invece, „l’eccellenza“ aziendale partita con le forniture per le guerre di espansione in Africa e poi per la Seconda Guerra Mondiale, si comunica senza alcun velo.

    Resta da dire che l'IDV - „uno dei leader mondiali del settore“ - a Bolzano non produce armi, ma veicoli „di difesa“ di vario tipo, a suo dire per „salvare le vite di numerosi soldati italiani e dei paesi alleati“. Si capisce da se, che un robot IDV di ultima generazione, così come i classici carri blindati, possono essere sì usati per recuperare feriti dalla linea del fronte, ma possono essere anche facilmente usati come base per l’installazione dei armamenti. Ci pensa comunque CIO (Consorzio Iveco - Oto Melara), di cui IDV fa parte, ad allestire i carri armati e veicoli da combattimento, fieramente esportati da qui nei tanti conflitti armati in corso per il mondo, anche 88 anni più tardi.

     

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Christian I Gio, 07/10/2025 - 23:03

Mi piacciono questi giochini di parole che rende tutto più simpatico: non armi ma veicoli di difesa... Comunque quello che importa veramente è fare affari, grossi affari! E allora finch'è c'è guerra ci sono affari. Grossi affari.

Gio, 07/10/2025 - 23:03 Collegamento permanente