Il no di Malles ai pesticidi sulla stampa italiana

La scelta della gente Malles Venosta in merito uso dei pesticidi in agricoltura si è sentita ben al di là dei confini della provincia di Bolzano.
Su Repubblica.it a prendere la parola in merito è stato l’entomologo dell’università di Bologna Claudio Porrini, che ha usato parole pesanti.
"I trattamenti sono diventati troppi, muoiono le api, si avvelena la gente"
Porrini ha ricordato le caratteristiche morfologiche della Val Venosta: “sono valli strette, con frutteti che si alternano a scuole, impianti sportivi, boschi”. Consigliando però di ridurre progressivamente l’uso di fitofarmaci: "le colture biologiche sono il traguardo, ma bisogna arrivarci gradualmente: non è solo un problema tecnico, bisogna educare i consumatori, far apprezzare il fatto che il palato è più importante della vista, che le mele non escono dalle fabbriche e non dovrebbero essere prive di imperfezioni".
La notizia è stata riportata anche dal portale winenews.it, punto riferimento dei produttori vinicoli italiani. In questo caso l’articolo è stato incentrato sull’interrogativo di fondo su chi la spunterà nel confronto tra i promotori della consultazione popolare (“che potrebbe avere un effetto domino su tutta la regione”) e le associazioni dei contadini che ribattono: “le limitazioni per i fitofarmaci ci sono già a livello europeo.
Dal canto suo il portale dirittiglobali.it nel riportare la notizia si è proprio fatto carico di segnalare che anche nel Trentino “il movimento che si sta battendo per eliminare i pesticidi dalle colture sta crescendo sempre di più”. In questo senso si sta distinguendo in particolare - ha ricordato il portale - l’associazione Alta Val di Non futuro sostenibile, che da mesi ha avviato una raccolta di firme che ha già raggiunto (in data 9/9/2014) quota 3mila.
Il sito dirittiglobali.it ha anche segnalato che “in Trentino i Comuni di Malosco e Cavareno sono stati i primi ad avere emanato un regolamento comunale circa la disciplina dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari nelle coltivazioni agricole, ma il loro esempio non è stato seguito dai paesi più grandi della valle”.
La notizia è rimbalzata anche nel TG1 Rai, qui il servizio realizzato da Giuseppe De Cesare.
Della questione, naturalmente, si è parlato molto anche nella stampa di lingua tedesca, cartacea ed online. Come dimostra a livello di campione questo articolo tratto dal portale germanico newslicher.de (sottotitolato Gute Nachrichten online). Nell’articolo numerosi sono i link a siti ecologisti e ad altri contributi relativi alla vicenda che sono apparsi in rete.
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