Politica | L'iniziativa

Bolzano può fiorire, se lo vuole

Presentate le richieste alla politica del movimento "Bozen fiorisce": "Su casa, sostenibilità e subculture manca un ruolo primario del Comune, va semplificato l'uso temporaneo degli spazi inutilizzati".
Bozen Fiorisce
Foto: Bozen Fiorisce
  • Un movimento di cittadine e cittadine, un’alleanza tra diverse organizzazioni “per una città più vivibile e giusta”, affinché Bolzano possa essere “un luogo in cui diversità, solidarietà e sostenibilità siano al centro”. E infine un elenco di richieste “concrete” alla politica, quasi un programma elettorale, da sottoporre ai candidati alla carica di sindaco in vista delle elezioni del 4 maggio. Si presenta così l’iniziativa “Bozen Fiorisce”, sostenuta da varie realtà cittadine – tra cui Climate Action, lab.bz, Dante Collective, Rinverdire Bolzano, Bozen vivibile, PERFAS – che ieri (10 aprile) ha presentato in piazza Don Bosco la propria visione e campagna, fatta di manifesti che riempiono la città e un catalogo di richieste elaborate collettivamente su sei temi: abitare, mobilità, sicurezza e inclusione, cultura, partecipazione e trasparenza dell'amministrazione, progettazione urbanistica.

  • Al centro, Jess Delves di Bozen Fiorisce: in piazza Don Bosco la presentazione delle richieste alla politica. Foto: SALTO
  • “Ci siamo incontrati più volte durante l’inverno e ci siamo resi conto che c’erano più cose che c’uniscono di quelle che ci dividono” spiega Marielle Scharfenberg dell’iniziativa A place to B(z), “ora è primavera e volevamo essere più visibili, grazie a un processo di elaborazione collaborativo abbiamo sviluppato le nostre richieste alla politica e realizzato i manifesti. Siamo plurilingui e apartitici”. “Sogniamo una città che comprenda lo spazio pubblico come luogo d'incontro, dove le aree verdi crescono, la cultura è accessibile a tutte e tutti e la convivenza è promossa”, ha sottolineato Jess Delves, rappresentante di Climate Action South Tyrol, “non abbiamo inventato la ruota, le proposte sono emerse anche in altri contesti sia a Bolzano che altrove, perché sono di buonsenso: diamo voce a questioni importanti per il benessere di bolzanine e bolzanini, ma che troppo spesso restano inascoltate – unendoci in una richiesta forte e unitaria”.

  • Un appello corale

    Thomas Maniacco, direttore di Performing Artists South Tyrol (PERFAS) chiede una strategia culturale e nell’industria creativa: “Provincia e comuni inizino a collaborare più intensamente su più punti, ad esempio ricollocando case sfitte per renderle accessibili al mondo creativo e culturale. Bolzano ha bisogno di un centro culturale, sul modello del Treibhaus di Innsbruck, usando aree inutilizzate. Siamo ‘Città della musica Unesco’ ma c’è bisogno di alleggerire la burocrazia, ad esempio con regole meno stringenti per la musica di strada: quando le associazioni di categoria collaborano con la politica, nascono delle sinergie ottimali”. Maniacco si domanda inoltre se Bolzano “sia una città universitaria: vogliamo diventarla? O si vive solo per persone ricche, borghesi, anziane? Alla gioventù non bastano solo eventi istituzionali, come il Jazz Festival o Transart, occorre più spazio alle subcultura”.

    Dello stesso avviso è Alessandro Nolet del Collettivo via Dante: “La cultura dal basso e i processi partecipativi hanno la possibilità di sperimentare nuove cose. Vuole essere una città universitaria? Probabilmente lo è già, ma manca il vivere il territorio in maniera informale: ci sono tanti eventi culturali ma sono istituzionali”. Il collettivo si occupa di Urban studies, con “l’occupazione di spazio pubblico con iniziative ‘pop-up’, come una pizzeria abbandonata o una edicola: “Ci sono quartieri dove gli studenti stanno solo per dormire e mangiare, ma così vivono solo davanti all’università. Serve scoprire e giocare col territorio per ambientarsi, mentre una politica stringente sui giovani (e sull’uso dell’arredo urbano, si pensi alle panchine) limita l'utilizzo dello spazio”.

  • I rappresentanti di Bozen Fiorisce: (da sinistra) Klaus Griesser, Marielle Scharfenberg, Jess Delves, Dietmar Malojer, Thomas Maniacco, Alessandro Nolet, Luca Pini, Winfried Theil. Foto: SALTO
  • Per Luca Pini della sh/asus “senza abitazioni non c'è accesso alla vita sociale – e a Bolzano come altrove viviamo una crisi abitativa dove la casa non è più un diritto. Chiediamo ciò che è mancato dal pubblico, ovvero un ruolo primario del Comune. L’investitore privato è infatti bravo a proteggere i propri interessi, ma il Comune deve rendere economicamente possibile una propria sfida abitativa, con alloggi pubblici sul modello delle Mietergenossenschaften di Vienna”.

    Presente anche il rappresentante di “Bozen begrünenKlaus Griesser – che a partire dal progetto pilota al Premstallerhof dei Piani ha ribadito l’obiettivo di “rinverdire e liberare il suolo dall’asfalto, affinché assorba meglio l’acqua e si creino delle oasi di frescura a fronte delle alte temperature” – e Winfried Theil di LabBz, che ha presentato le ricordato le proposte per una Via San Quirino più vivibile e per migliorare il contestato progetto del parcheggio sotterraneo di Piazza Vittoria. Last but not least Dietmar Malojer di Bozen vivibile:Abbiamo una petizione su Change.org che chiede al Comune di ridurre del 50% il traffico e il rumore tra viale Druso e via Resia, a Prati di Gries, che hanno un impatto sulla salute e sulla qualità della vita degli abitanti. I limiti di particolato sono stati superati 32 volte nel 2024. È importante agire ora, con parcheggi ai lati della città”.

  • Uno stimolo al centrosinistra

    Un elenco di critiche soprattutto all’amministrazione uscente di centrosinistra? Gli iniziatori di Bozen Fiorisce, nato in vista dell’appuntamento elettorale “ma non solo”, confermano le ombre: “Si pensi al divieto di sdraiarsi sulle panchine o di fare rumore dopo una certa ora”, spiega Delves, “uno dei pochi luoghi per la subculture è stato concesso da Heinz Peter Hager (lo zoona, ndr), perché non può farlo il Comune? L’unica strada è tramite privati? Manca il ruolo del Comune di Bolzano e manca la collaborazione tra Provincia e città”. “Oggi abbiamo scelto volutamente una piazza pubblica per la conferenza stampa” aggiunge Scharfenberg, “chiediamo alla politica, tra l'altro, di semplificare l'uso temporaneo di spazi pubblici e privati, ad esempio riducendo e accelerando la burocrazia”.

  • Foto: Bozen Fiorisce
  • Le richieste di Bozen fiorisce si possono firmare online; martedì prossimo (15 aprile) in piazza Mazzini si terrà un flash bob “per vivere le piazze pubbliche” – un appuntamento che si ripeterà ogni 14 giorni – mentre il 28 aprile ci sarà una tavola rotonda moderata da Renate Mumelter per approfondire il confronto con i candidati a sindaco e i rappresentanti dei partiti e delle liste civiche.

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