Cultura | Storia

Giovedì con San Martino

Piccolo viaggio alla scoperta di uno dei tesori nascosti dell'arte religiosa a Bolzano.

Povero San Martino! Lui, campione di generosità, disposto a tagliare con la spada il mantello per difendere dal gelo autunnale il mendicante trovato per strada, viene ripagato in malo modo a Bolzano. La chiesetta costruita alla periferia nord della città agli inizi del 1300 e a lui intitolata ha avuto una sorte bizzarra ed infelice. Nel secondo dopoguerra la costruzione, quasi contemporanea, dell'autostrada del Brennero e della variante alla statale 12 l'ha imprigionata tra due nastri di cemento sui quali il traffico scorre continuo, giorno e notte. Gli automobilisti che passano sfiorano con lo sguardo quella costruzione sormontata da un grande campanile, abbarbicata ad un costone roccioso talmente stretto ormai da permettere appena l'accesso attraverso un ripido passaggio. Anche arrivarvi non è facile. Bisogna percorrere in direzione nord la statale del Brennero ed approfittare un piccolo slargo sulla destra, quasi di fronte allo stabilimento della Mila, per lasciare la macchina. Normalmente la sosta è vietata ma le autorità concedono eccezionalmente libertà di parcheggio per due ore la settimana, il giovedì pomeriggio dalle 16 alle 18 quando la chiesetta viene aperta ai visitatori.

L'iniziativa, come altre relative a monumenti di interesse storico della zona di Bolzano che normalmente sono chiusi al pubblico, è stata presa dall'Azienda di soggiorno e turismo del capoluogo, che mira così ad offrire agli ospiti che visitano la città, ma nello stesso tempo anche e soprattutto ai bolzanini che vogliono conoscerne meglio le bellezze più nascoste, la possibilità di vedere e conoscere luoghi particolari e diversi. Nel caso della chiesetta di San Martino c'è stata la disponibilità della parrocchia del Duomo, sotto la cui responsabilità essa ricade, cui si è aggiunta quella del Touring club di Bolzano, che con i suoi volontari provvede all'apertura ogni primo giovedì del mese. Gli altri giovedì, sempre con orario dalle 16 alle 18, San Martino è aperta con il personale gestito dall'Azienda di soggiorno. Se arrivare alla chiesetta non è semplicissimo, una volta raggiunto il piccolo spazio verde che la racchiude, ci si rende conto di trovarsi di fronte ad un vero e proprio gioiello storico ed artistico.

La chiesetta fa parte di una corona di edifici religiosi eretti tutto attorno alla città nel medioevo. Le notizie storiche parlano di una prima consacrazione nel 1180, di un'importante rifacimento con la realizzazione del grande campanile verso la fine del 13º secolo e di ulteriori modifiche apportate agli inizi del 1600 con l'aggiunta di una sagrestia. Bellissimi gli affreschi, sia sulla parete esterna settentrionale che all'interno. C'è ovviamente la classica iconografia con il San Martino soldato romano che taglia il mantello con la spada per donarne una parte al mendicante. Ci sono raffigurazioni della passione di Cristo e di un San Giorgio intento a sconfiggere il drago. Particolarmente curiosa una rappresentazione dell'ultima cena con Gesù e gli apostoli, tutti con i capelli biondi, e di fronte a loro un Giuda, che invece ha i capelli rossi, e dalla cui bocca esce un piccolo diavolo simbolo di tradimento e di menzogna.

I dipinti si presentano in ottime condizioni, grazie anche ad un accurato restauro terminato nel 2009. Imprigionata per sempre, purtroppo, nell'abbraccio soffocante di strada e autostrada, la chiesetta di San Martino resta una testimonianza fondamentale dell'architettura religiosa nel medioevo altoatesino. La meta ideale per una piccola escursione pomeridiana alla scoperta di un frammento sconosciuto nella storia del capoluogo bolzanino.