Cucuteni, civiltà finita nel rogo
Il tema generale del progetto CulToEngage, promosso dall'associazione giovanile Supertineri di Targu Frumos (Romania), del quale ho parlato anche in una prima puntata, era quello di implementare la metodologia dell'"alternative museum". Con 3E fra gli obiettivi: excite, empower, engage e 4F tra i risultati: facts, feelings, findings, future. Ogni partecipante segue proprie inclinazioni e capacità e le mette a disposizione per la presentazione. In questo modo i giovani volontari di Supertineri ci hanno presentato la civiltà di Cucuteni, forma di insediamento sviluppatasi fra i 3500 ed i 3200 anni prima di Cristo.
Cucuteni e l'importanza della fertilità
Molti ragazzi e ragazze fra i 17 ed i 21 anni si sono cimentati nell'esperienza di volontariato per CulToEngage. Con coraggio e passione, considerando che fare i volontari-traduttori in inglese a quell'età è segno di volersi "buttare" cercando occasione per crescere. Fra i volontari ci sono anche Bianca e Iustina che hanno vissuto una buona parte della loro infanzia in Italia e quindi padroneggiano anche la lingua italiana senza problemi. E con interrogativi profondi ed esistenziali, vista la crescita un po' qui ed un po' là. Di identità e società divisa parlerò nella prossima puntata però. Nel museo esperienziale Cucuteni c'era la possibilità di scegliere un simbolo per la propria tribù, darsi il nome di una pianta o animale, cercare di suonare una melodia a ritmo tutti assieme, colorare un motivo cucuteniano. Quindi in una stanza ognuno ha indossato una mascherina ed ha disegnato le proprie emozioni interiori. Infine Alex, ragazzo che da grande vorrebbe fare il facilitatore, ci ha invitato a comporre con delle statuine un diagramma della fertilità che è stato ritrovato dagli archeologi in un sito della civiltà Cucuteni. Alex-il-prete, questo il suo ruolo nel museo esperienziale, ha vissuto il progetto molto intensamente, tanto da lasciarci una lunga lettera prima di partire per le vacanze con i genitori.
Il museo Cucuteni a Iasi
La giornata di visita dedicata a Iasi, 410mila abitanti, considerata un po' la capitale culturale della Romania, è partita proprio dal museo dedicato alla civiltà Cucuteni negli spazi dell'Università di Iasi. Uno spazio espositivo contenuto (quattro ampie stanze su un piano), con una spiegazione riassuntiva di quanto gli archeologi hanno saputo trovare finora su questa civiltà. Dalle ceramiche che si caratterizzavano soprattutto per i colori bianco, rosso e nero utilizzati. Fino alla stanza col cielo stellato dedicata alle statuette della fertilità, le originali di quanto sperimentato nel museo alternativo con i ragazzi volontari di Supertineri. Gli archeologi hanno anche ricostruito le abitazioni realizzate dalla civiltà Cucuteni, con rivestimento in argilla. Come prova sperimentale hanno riprodotto in campo il rogo delle abitazioni, per cercare di capire poi lo stato di conservazione dei reperti. Nella civiltà Cucuteni venivano bruciati interi insediamenti, ma non si è ancora riusciti a dare una spiegazione concreta sul perchè venivano portate avanti queste azioni. Al piano superiore del museo infine stanze dedicate alla storia dell'università di Iasi. Compresi cimeli sportivi dalle Olimpiadi di Monaco 1972.
Palazzo della Cultura e musica rilassante nel parco
Iasi si caratterizza soprattutto per un lungo "corso" che porta fino al Palazzo della Cultura, che per un breve periodo ha ospitato anche il Parlamento rumeno. Ahimè era lunedì, giorno di chiusura internazionale per i musei. Quindi possibilità di ammirare solo dall'esterno le 298 stanze del palazzo neogotico inaugurato nel 1926.
Sul retro del palazzo un grande parco con musica a fare da sottofondo al riparo dalla calura estiva. Lungo il corso l'edificio più visitato è la Catedrala Mitropolitana con le reliquie di Santa Paraschiva. Lunga fila di fedeli ortodossi che pregano sulla tomba della santa. A poca distanza anche la Cattedrale cattolica di Santa Maria Regina, visitata nel 2019 da Papa Bergoglio e particolare per la sua forma circolare. Nella giornata turistica a Iasi anche la Piazza dell'Unione sulla quale insiste anche l'Hotel Traian, progettato da Gustave Eiffel.
E il "precipizio giallo", Rapa Galbena, che un po' ricorda la scalinata romana di Trinità dei Monti, progettata dall'architetto Iginio Vignali.
Gli altri "musei esperienziali" del progetto
Oltre al Castelul Sturdza descritto nella prima puntata e Cucuteni qui spiegato, altri gruppi partecipanti al progetto si sono occupati di altri temi, cercando di presentarli in modo semplice in altri paesi fra Targu Frumos e Miclauseni. Alcuni hanno spiegato le tradizioni folkloristiche locali, prendendo spunto anche dalla serata di festa che ci ha proposto un gruppo folkloristico di Ciurbesti. In pochi giorni altri hanno avuto modo di documentarsi egregiamente su due tematiche complesse come la deportazione degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale nella regione di Targu Frumos e la cultura rom nel Nordest della Romania.
La prossima, terza e ultima puntata, sarà dedicata alle persone: ai giovani volontari locali ed ai partecipanti internazionali al progetto.