Il para-hockey mette le ali
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Le “aquile” sudtirolesi volano sul ghiaccio. Gli atleti della squadra di hockey su slittino "South Tyrol Eagles" di Egna, composta da persone di varie età con diverse disabilità motorie, raccontano i loro successi, le loro fatiche e l'incognita dei mondiali di quest'anno. Il grande obiettivo: la partecipazione con la nazionale alle Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026. Come racconta a SALTO il capitano Christoph Depaoli: "Partecipare alle Paralimpiadi è il top. Averle a casa è ancora più bello".
“Abbiamo iniziato nel 2003 senza sapere neppure che allenamenti fare. Dopo poco tempo abbiamo vinto gli Europei”
A ricordare gli albori della squadra c'è lo storico giocatore Gian Luca Cavaliere, originario di Torino ma che da anni abita in Trentino Alto Adige: "Abbiamo iniziato nel 2003 senza sapere neppure che allenamenti fare. Dopo poco tempo abbiamo vinto gli Europei". Le aquile del Sudtirolo contano nel Palmarès 16 vittorie di campionato italiano negli ultimi 20 anni. I team presenti nel campionato nazionale - solo tre in tutta Italia - provengono da Alto Adige, Piemonte e Lombardia. La squadra altoatesina si allena a Egna per una motivazione molto semplice: le balaustre del palaghiaccio hanno una apertura che arriva fino al pavimento, e quindi consentono l’accesso agli slittini. Il merito è del compianto Gotti Kasslatter, il primo allenatore delle aquile a cui è dedicato un torneo internazionale, che agli inizi degli anni 2000 venne a sapere della costruzione di un nuovo stadio da hockey a Egna. Così consigliò ai costruttori di utilizzare delle balaustre trasparenti che si aprissero fino al pavimento.
Parallelamente, la nazionale italiana di hockey su slittino, di cui circa l'80% delle Eagles fa parte, negli anni è riuscita a ottenere, oltre all’oro agli Europei, anche un quarto posto alle Paralimpiadi di Pyeongchang del 2018. Protagonista dell’evento fu Florian Planker, già bronzo nello sci paralimpico, che in Corea del Sud fu scelto dal Comitato Italiano Paralimpico quale portabandiera dell'Italia. “Fu emozionante. Lo sport mi dà energia e motivazione. Mi mostra quello che io posso ancora fare, pur avendo una protesi alla gamba. Il para ice hockey dà a me e ai miei compagni gli stimoli per affrontare la vita quotidiana normale, come qualsiasi altra persona”.
“Questo sport mi ha dato molto, anche a livello psicologico: ho imparato a difendermi e farmi valere. È importante per la vita di tutti i giorni”
Ma per gli atleti non tutto è rose e fiori. Innanzitutto l’hockey su slittino è uno sport di contatto, veloce, in cui si ricevono anche delle “cariche” dagli avversari. Come ricorda ancora il capitano delle aquile, Depaoli, però: “Fa parte dello sport, che a me ha dato molto. Mi ha cambiato anche a livello psicologico: ho imparato a difendermi e farmi valere. È importante per la vita di tutti i giorni”.
E poi c’è la questione trasferte. “Alle volte abbiamo delle difficoltà, in particolare per quanto riguarda l’accessibilità alla struttura sportiva. Ma riusciamo sempre a risolvere e ad entrare negli spogliatoi. Per lo spostamento casa-arena di Egna, per i nostri 3-4 allenamenti durante la settimana, molti di noi usano la macchina”, sottolineano Depaoli e il vice Nils Larch. “Siamo un team composto da persone di diverse età - dai 22 ai 65 anni -, e con diverse disabilità”, evidenzia ancora Larch.
Infine, l'incognita dei mondiali. L’anno scorso la nazionale italiana di hockey su slittino è stata “declassata” dalla categoria A alla B, in quanto alcune nazionali molto “giovani” per la storia di questo sport, ma che possono contare su un bacino di utenza molto elevato, come Russia e Cina, sono cresciute notevolmente, diventando di anno in anno sempre più forti. “Abbiamo l’obiettivo delle Paralimpiadi. Purtroppo però c’è la grande incognita dei mondiali di quest’anno. Non sappiamo dove e quando si faranno, perchè nessun Comitato si sta organizzando e riesce a trovare una location con le infrastrutture adatte. La competizione mondiale sarebbe un'opportunità per prepararsi a Milano Cortina. Più si gioca, più si è preparati”, conclude Depaoli. -
Riprese e montaggio: Mauro Podini
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