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Commercio e servizi, rinnovato l'accordo

L’Unione commercio turismo servizi Alto Adige e i sindacati provinciali ASGB Commercio, Fisascat Sgb/Cisl e Uiltucs Uil/Sgk hanno firmato il nuovo accordo integrativo. Non firma la Cgil che ha partecipato alle trattative: "Differenti visioni sul precariato".
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Foto: hds unione
  • Sono circa 33 mila i dipendenti del settore commercio e servizi altoatesino. Per loro, dal 1° giugno di quest'anno, arrivano novità importanti grazie al rinnovo dell'accordo integrativo territoriale. L’Unione commercio turismo servizi Alto Adige (Hds) e i sindacati provinciali ASGB, Fisascat Sgb/Cisl e Uiltucs Uil/Sgk hanno infatti sottoscritto un nuovo accordo che entrerà in vigore dal 1° giugno 2025 e sarà valido fino al 31 dicembre 2027. A non firmare, invece, la Filcams/Cgil.

    La principale novità riguarda la parte economica, per la quale l'elemento provinciale (ovvero una quota fissa frutto della contrattazione collettiva sindacale a livello appunto territoriale) viene aumentato da 8 a 75 euro in due tranche (la prima a giugno di quest'anno mentre la seconda a novembre 2026). Ma non solo, passi avanti sono stati fatti anche sui contratti part-time, sui permessi in casi specifici, sul diritto a formazione e studio e sulle clausole elastiche. Rimane invece in vigore il protocollo che regola i contratti a tempo determinato in località turistiche. Ed è proprio sulla lotta al precariato che la Cgil ha avuto "differenti visioni" che l'hanno portata a non sottoscrivere l'accordo. "Abbiamo partecipato alla trattativa fino alla fine e riteniamo che non ci siano problemi di clima tra le parti", precisa il segretario Filcams Andrea Camera. "Però sulle deroghe ai contratti a tempo determinato e sulla stagionalità abbiamo punti di vista differenti. Avremmo voluto migliorare la normativa in vigore. Alcuni passi avanti sono stati fatti, ma non a sufficienza. In merito - conclude Camera - sarà creata una commissione ad hoc sul precariato, quindi confidiamo che qualcosa si possa ancora fare".
     

  • Philipp Moser: "Vorrei evidenziare in particolare due risultati: l'adeguamento della componente salariale locale e il proseguimento dei contratti stagionali essenziali per il nostro territorio turistico. Questo punto è stato anche la causa dei ritardi nei negoziati". Foto: Dalla Serra/SALTO
  • Soddisfatto invece il presidente dell'Unione Philipp Moser: "Siamo giunti a una conclusione che soddisfa entrambe le parti. L'anno scorso a Roma è stato firmato il contratto collettivo nazionale, ora segue il rinnovo a livello locale. Vorrei evidenziare in particolare due risultati: l'adeguamento della componente salariale locale e il proseguimento dei contratti stagionali essenziali per il nostro territorio turistico. Questo punto è stato anche la causa dei ritardi nei negoziati".

    "La parte più importante - dice invece Alex Piras di Asgb commercio - riguarda l'aumento dell'elemento salariale provinciale, che passa da 8 euro a 75 euro lordi, distribuiti in due tranche e dovuti per tutte le 14 mensilità. Questo aumenterà significativamente il salario minimo contrattuale rispetto al resto del territorio nazionale, una necessità da tempo dovuta alle elevate spese di vita in Alto Adige. Questo rappresenta una base solida per i futuri contratti".

    "Non ci siamo limitati a trattare sul piano economico - dicono Stefano Picchetti e Elisa Lascialfari di Uiltucs Uil/Sgk - ma abbiamo voluto un accordo che incida anche sull’organizzazione del lavoro e sui diritti individuali. L’introduzione del recesso annuale dalla clausola elastica segna una svolta: per la prima volta, chi lavora in part-time potrà rinegoziare ogni anno la propria disponibilità oraria, contrastando situazioni di squilibrio e rigidità imposte. A questo si aggiungono il rafforzamento delle tutele nei part-time. Sul piano salariale, l’incremento dell’elemento provinciale rappresenta una misura concreta contro la perdita di potere d’acquisto, aggravata dal costo della vita in Sudtirolo. È un risultato che tiene insieme tre dimensioni fondamentali: il reddito, il tempo e l’autonomia contrattuale".