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The wandering living room tour

Un'iniziativa dal basso, guidata dai cittadini, supportata da collettivi e cooperative locali e dalla facoltá di Design e Arti della Libera Universitá di Bolzano, che promuove trasformazioni urbane per la creazione di spazi inclusivi e aperti.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: A place to B(z)
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  • Un sabato di quest'estate si è tenuto il tour cittadino “The wandering living room tour” di “A Place to B(z)”, un'iniziativa dal basso, guidata dai cittadini, supportata da collettivi e cooperative locali e dalla facoltá di Design e Arti della Libera Universitá di Bolzano, che promuove trasformazioni urbane per la creazione di spazi inclusivi e aperti.

    Il tour ha coinvolto tre tappe principali, che secondo gli organizzatori rappresentano delle aree di Bolzano con un potenziale inespresso di vivibilità e condivisione: il piazzale davanti all’ingresso dell’istituto di ricerca EURAC, Piazza della Mostra e il Premstallerhof.

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  • Durante la prima tappa, i partecipanti hanno ricevuto arredi urbani con cui erano invitati a ridisegnare gli spazi e a riconsiderare la loro possibile fruizione. Attraverso il posizionamento delle sedute fornite, lo spazio ha acquisito una configurazione alternativa che ha portato a nuove possibilità di confronto e condivisione.
    Ogni tappa è stata teatro di discussioni su temi di interesse comune, come la qualità dell'ambiente costruito, il verde urbano e la fruizione degli spazi pubblici. Queste discussioni sono state ispirate da
    quanto osservato lungo il tragitto appena percorso o dai luoghi di sosta stessi.

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  • Sono emersi diversi punti di vista critici verso una città che offre spazi pubblici poco adatti a essere vissuti in maniera spontanea. Si è sottolineata la mancanza di alberi e di sedute ombreggiate nelle piazze, spesso sacrificati in favore dei dehor dei bar o per la costruzione di garage sotterranei, che impediscono l’inserimento di alberi ad alto fusto. Qualcuno ha portato alla luce la mancanza di iniziative atte ad attrarre i giovani e a portarli ad interessarsi al contesto urbano, tra le varie proposte spiccano gli orti urbani, iniziative già adottate in diverse città dove hanno portato un senso di comunità e di scambio.

    Non sono mancate, autocritiche e considerazioni sulle difficoltà di coinvolgere i cittadini nell’uso dello spazio pubblico in una società che tende globalmente all’individualismo.

  • Mancano iniziative atte a contrastare un atteggiamento diffuso di silenzio assenso verso interventi top down che portano più a processi di gentrificazione che ad attivare lo spazio urbano in maniera durevole.
    Come arginare, quindi, la perdita di vitalità del contesto urbano?

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  • Sebbene nobili, le iniziative “bottom-up” hanno limiti evidenti e non sono esenti da rischi. È fondamentale l’intervento delle amministrazioni locali per fare in modo che il potenziale delle azioni intraprese tramite tali iniziative si realizzi appieno. Rimane il fatto che queste iniziative rappresentano un’ottima occasione per coinvolgere la comunità locale e promuovere una rigenerazione urbana più efficace e mirata. Senza scadere in governance locali che promuovono più il consumo che la condivisione degli spazi.

    L’ultima tappa del tour, il Premstallerhof, è emblematica e d’ispirazione per una progettazione urbanistica partecipata su piccola scala. Qui si è svolto il progetto del corso del Master degli studenti di Ecosocial 
    Design della Libera Università di Bolzano, in collaborazione con gli abitanti del quartiere di Rencio. Insieme, hanno immaginato come trasformare il piazzale in cemento “da grigio a verde”, e hanno dato il via al progetto „ regeren rencio“, un ottimo esempio di come una pianificazione urbana partecipata possa suscitare l’interesse della comunità locale e non solo, risulti un‘ottima occasione per diffondere e creare cultura innovazione e inclusione sociale.

  • una pianificazione urbana partecipata possa suscitare l’interesse della comunità locale e non solo, risulti un‘ottima occasione per diffondere e creare cultura innovazione e inclusione sociale.

    Il tour verrà riproposto con nuove tappe, dove si incroceranno tematiche spaziali e sociali, e sará aperto a tutte quelle persone che credono nella rigenerazione urbana in quanto strumento in grado di produrre un impatto rilevante e duraturo su scala urbana.

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