L'amaro in bocca dopo il testa a testa

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Inizia con il 2 a 2 tra Inter e Lazio la serata dello spoglio elettorale nella sede in Piazza Domenicani del Partito Democratico. Dal televisore che trasmette la partita di calcio di Serie A, però, lo sguardo dei democratici bolzanini si sposta presto verso gli schermi dei computer: c'è un'altra partita da vivere questa sera ed è quella che vede schierato in campo il "loro" Juri Andriollo contro Claudio Corrarati. L'esito ormai lo conosciamo: Corrarati, sindaco del centrodestra a cui spetterà il ruolo di formare la Giunta comunale, ha battuto di 708 voti il suo avversario di centrosinistra, l'assessore uscente Andriollo.
Il primo dato ad arrivare, a poche decine di minuti dalla chiusura delle urne, è quello dell'affluenza: un dato che non dà chiare indicazioni sull'esito del ballottaggio, ma che invece dice qualcosa sulla disaffezione verso la politica da parte elettori. A recarsi ai seggi ieri, domenica 18 maggio, è stato infatti poco meno del 43 per cento degli aventi diritto. "Ottenere poco più della metà dei voti - afferma il segretario PD Carlo Bettio - significa venir eletto sindaco con il voto di due elettori su dieci. Questo è un dato che deve preoccupare tutte le forze politiche. C'è un problema di legittimazione democratica che va riconquistata".
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Da lì a poco iniziano ad arrivare anche i risultati dei primi seggi sparsi nei quartieri del capoluogo: il divario tra Corrarati e Andriollo è netto. Il candidato di centrodestra è avanti di sette, otto, nove punti su quello del centrosinistra.
Il segretario non si sbilancia. La situazione è tesa. C'è chi inizia a non sperarci più e chi, come Uwe Staffler che confronta i risultati delle singole sezioni con quelli del primo turno, è convinto che il divario si ridurrà. E così accade, il divario si dimezza e a metà spoglio, con 38 su 80 sezioni scrutinate, Corrarati supera Andriollo per meno di 4 punti di distacco.
Arrivano le sezioni "di sinistra" e il margine si restringe ancora. Entrano quelle "di destra", ma il margine non si allarga. La rimonta sta avvenendo: ora sono 2.6 i punti tra i due candidati. E finalmente in sede PD arriva anche lui: Juri Andriollo. -
Tutti sembrano avere il fiato sospeso: Andriollo riuscirà a superare il suo avversario?
Le speranze però iniziano a svanire quando, scrutinate tutte le sezioni potenzialmente più favorevoli, il margine non si è azzerato e a mancare sono quelle del quartiere Don Bosco, storicamente posizionato più a destra.
Alla fine, Claudio Corrarati supera di circa due punti - pari a 708 voti - Juri Andriollo. -
"Ora opposizione dura"
"Abbiamo l'amaro in bocca - dice il segretario Bettio - perchè i due candidati sono divisi da qualche centinaia di voti. Abbiamo recuperato tutto lo svantaggio del primo turno, ma non è bastato. Onore al vincitore. Speriamo sappia gestire con equilibrio questo importante incarico istituzionale che il voto gli conferisce". Qualche rimpianto sulla scelta del nome? "No, quel che rimpiango è il non essere riusciti a compattarci come forze progressiste già dal primo turno. L'impatto comunicativo sarebbe stato diverso".
"Abbiamo fatto un grandissimo recupero in tutti i seggi", dice invece Juri Andriollo. Dopo il testa a testa, che cosa si aspetta ora ? "Faremo opposizione sulla base delle nostre idee. Lavoreremo in modo serio e vedremo se dagli slogan, i vincitori, saranno in grado di passare ai fatti".
Sulla stessa linea anche la consigliera comunale PD Monica Bonomini: "In questi cinque anni ho imparato cosa fa l'opposizione. Quindi, da parte mia, ora in Consiglio ci sarà opposizione dura" -
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